34 - Lupi

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La musica risuonava frastornante intorno a loro, le luci stroboscopiche danzavano sul pavimento e sui corpi agitati dei ragazzi che ballavano al centro della pista mentre il bancone era gremito di altrettante persone che cercavano di ordinare da bere.

Bruno, quasi subito, fu trascinato via da una ragazza bionda, Fabio rimase con loro per una mezz'ora ma poi si allontanò per andare al bagno. Fu allora che Carola decise che era arrivato il momento di movimentare la serata.

"Avrei voglia di un drink" dichiarò con un sospiro, guardando verso il bancone poco distante da loro.

Cecilia spalancò gli occhi e rispose ingenuamente: "Ma non possiamo"

Era vero, erano minorenni, non potevano vendere alcolici a loro e, anche in caso contrario, non avrebbero dovuto farne uso. Carola si lasciò andare in una risata divertita e Cecilia rimase confusa, non le pareva di aver detto qualcosa di comico, anzi.

"Ci penso io" dichiarò Carola con un sorriso furbo. Si sistemò i capelli, si aggiustò il vestito, si passò la lingua sulle labbra e, dopo aver fatto l'occhiolino all'amica, si avviò con passo deciso verso uno dei barman intenti a preparare qualcosa.

Si poggiò con gli avambracci sul bancone, inclinò in avanti la schiena e si sporse oltre esso, avvicinando il suo viso a quello del ragazzo, che subito la notò.

Cecilia non poteva sentire quello che si stavano dicendo, ma osservò con attenzione le movenze dell'amica. Era innegabilmente una pessima idea, sicuramente non avrebbe saputo né dovuto imitarla. Tuttavia rimase incantata dalla sicurezza che Carola mostrava, dallo sguardo accattivante che riservava a quel ragazzo, al sorriso malizioso che era affiorato sulle sue labbra.

Quello che inizialmente pareva un rifiuto categorico, presto divenne un tentennamento e infine, dopo aver esitato ancora qualche secondo, il ragazzo armeggiò con bottiglie di alcol e bicchieri, per poi allungarne uno a Carola, con un sorriso complice sulla labbra.

L'amica tornò da Cecilia trionfante, il bicchiere stretto nella mano, uno sguardo fiero sul volto.

"È stato facile" commentò, sorseggiando il liquido con la cannuccia. Cecilia non aveva commenti da fare, era estasiata. Carola sapeva quello che voleva, sapeva come ottenerlo e ci riusciva anche.

"Vuoi assaggiare?" domandò poi, allungando il bicchiere verso l'amica.

Cecilia la fissò inorridita. Era forse pazza se pensava che l'avrebbe convinta a fare qualcosa di proibito per la loro età. Scosse la testa convinta e portò pure le mani davanti a sé per accentuare il suo rifiuto. 

Carola sorrise per quella reazione esagerata, non voleva essere il diavolo tentatore, ma togliere qualche inibizione avrebbe aiutato Cecilia a divertirsi maggiormente. Perciò decise di insistere.

"Dai" continuò, avvicinando il bicchiere maggiormente all'amica "fammelo come regalo di compleanno"

Sentendo quella proposta, Cecilia deglutì incerta. Non voleva contraddire Carola in un'occasione del genere, ma bere alcolici...

"Poco" le concesse alla fine, ed era veramente convinta pronunciando quella parola.

Portò le labbra verso la cannuccia e bevve un sorso fin troppo generoso per lei tanto che, una volta che il liquido iniziò a colarle lungo la gola, un forte bruciore le invase tutto il corpo e un sapore amaro rimase sulla sua lingua. Con una smorfia allontanò il bicchiere e lanciò un'occhiataccia istintiva a Carola, la quale parve comunque soddisfatta.

Girarono per la discoteca parlando del più e del meno, mentre Carola finiva il suo drink, anche se convinse ancora una volta Cecilia a fare diversi sorsi per aiutarla.

Sapone alla vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora