44 - Patetico

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Le settimane successive furono difficili per tutti, il freddo si fece sempre più intenso, la neve cadde copiosamente per diverso tempo e la scuola si avvicinava alle vacanze invernali, perciò gli studenti furono impegnati con compiti e verifiche.

Carola cercò di evitare Cecilia più che poteva, non era pronta a starle vicino, non era capace di dimenticarsi i suoi sentimenti per lei, restando a contatto con il suo sorriso puro. Perciò anche in classe, non la guardava mai, la salutava freddamente e si sedeva senza aggiungere altro. La faceva soffrire notare lo sguardo afflitto dell'amica, ma in quel momento doveva essere egoista e pensare a sé stessa. Doveva curare le sue ferite da sola, e per farlo doveva starle lontano.

Cecilia, nonostante le brevi occhiate che le lanciava qualche volta, non aveva tentato nessuno approccio, non sapeva se il motivo fosse il fatto che credeva che Carola fosse ancora arrabbiata con lei oppure se aveva capito che la compagna aveva bisogno di spazio.

Carola, non avendo più la compagnia di Cecilia, si ritrovò a passare sempre più tempo con Fabio, ormai trovarsi davanti alla macchinetta delle merendine all'intervallo era diventata una tappa fissa. Non parlavano mai di Cecilia o di quanto successo, Fabio non voleva forzarla e Carola stava ancora elaborando il tutto, quindi si limitavano a chiacchierare e scherzare insieme.

Lui la sfidava sempre a comprare la merendina più schifosa della macchinetta e lei finiva sempre per costringerlo a mangiarla.

Fabio vedeva la tristezza velata negli occhi di Carola e, era consapevole che lui si trovava nella stessa situazione dell'amica tuttavia, a differenza di lei, non era stato in grado di allontanare l'oggetto del suo amore dal suo cuore ferito. Non voleva pensare a cosa sarebbe successo in futuro, per il momento era contento di essere la persona sulla quale Carola poteva fare affidamento.

Cecilia si era ritrovata nuovamente sola. Carola faceva fatica a salutarla e lei non voleva indispettirla più di quanto già non fosse, quindi evitava di interagire con lei. Era evidente quanto Carola cercasse di evitarlo. Fabio ogni tanto scambiava qualche parola con Cecilia, quando si incontravano per i corridoi, ma non passavano mai molto tempo insieme. Lui era concentrato su qualcun altro.

La vita scolastica di Cecilia era diventata estremamente complicata, non solo doveva nascondersi da Emma che ogni tanto la prendeva ancora di mira, ma doveva anche stare attenta a Carola e, più importante di tutti, doveva evitare Bruno. 

Ripensare a quel bacio la faceva arrossire più del dovuto ma, in seguito a tutte le conseguenze disastrose che c'erano state, Cecilia non si sentiva più la ragazza sicura che aveva fatto la prima mossa.

Certo, si era sentita fiera di aver cancellato quella voce dalla lista, in realtà, dal fondo della lista. Ma quella sensazione era scomparsa non appena aveva richiuso quelle pagine alla vaniglia.

Le rare volte che aveva incrociato lo sguardo con Bruno, lui si era limitato a farle un breve cenno con la testa e lei si era affrettata a distogliere gli occhi e puntarli per terra.

Inutile dire che lui continuava a essere circondato da ragazze, quindi Cecilia dubitava che il suo bacio avesse avuto un qualche effetto su di lui. Incredibile come lo stesso gesto potesse scatenare reazioni tanto differenti nelle persone.

Un giorno di fine novembre, Cecilia stava camminando timidamente lungo il corridoio, quando da lontano, sentì la voce acuta di Emma venire verso di lei. Sapeva che era arrabbiata per un brutto voto preso alla lezione precedente, perciò era probabile che avrebbe sfogato la sua rabbia su qualcuno. E Cecilia non voleva essere nella sua traiettoria.

La ragazza si guardò intorno alla ricerca di un nascondiglio, quando sentì una mano stringersi intorno al suo braccio e una porta aprirsi di fianco a sé.

Sapone alla vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora