Attraversare quel maledetto cancello per Cecilia era come una maledizione ogni mattina, ma finite le lezioni, all'ora di pranzo, somigliava tanto a una benedizione. L'unica cosa che la separava dalla pace interiore, e esteriore, era il viaggio in autobus fino a casa.
Doveva condividere quella corsa con Emma perché abitavano nello stesso quartiere. Non che ci fossero poi molti quartieri in quella piccola cittadina, e nemmeno tanti autobus. Tuttavia c'erano almeno un paio di corse che il mezzo faceva durante il lasso di tempo che riguardava la fine delle lezioni, perché tanto studenti si servivano di esso.
Cecilia correva sempre per le scale e affrettava il passo nel cortile, cercando di non farsi notare troppo, e sperava sempre di prendere l'autobus che partiva pochi minuti dopo il suono della campanella. Questo perché, se lei era veloce, avrebbe potuto seminare Emma che invece si soffermava sempre a chiacchierare dopo le lezioni.
Con il fiato corto e i capelli arruffati, mostrò il suo abbonamento all'autista e si spostò verso uno dei primi posti liberi, pregando che il motore si avviasse presto. Per essere il primo giorno di scuola, era già stato abbastanza pesante e tutto ciò che Cecilia desiderava in quel momento era buttarsi sul suo letto e non pensare a nulla.
Le porte si chiusero e la ragazza fece un profondo sospiro, guardandosi intorno per accertarsi di essere al sicuro: nessuna testa bionda in vista.
Proprio mentre formulava questo pensiero, qualcuno prese posto esattamente di fronte a lei, su uno dei sedili che erano rivolti nella direzione opposta rispetto al senso di marcia. Istintivamente posò lo sguardo su di lui e il respiro le si incastrò in gola.
Era sicuramente un ragazzo della sua scuola, aveva un aspetto stranamente familiare ed era estremamente bello. Non che Cecilia fosse un'esperta di bellezza, ma ogni tratto del viso di quel ragazzo le ricordava la perfezione: i capelli scuri con qualche riccio leggero, la pelle chiara, gli zigomi alti, la linea della mascella pulita, senza un velo di barba, le labbra carnose.
Il ragazzo sollevò leggermente la testa dallo schermo del cellulare sul quale aveva concentrato la sua attenzione e posò le sue iridi verdi su Cecilia, pietrificandola.
Il cuore prese a battere così forte che la ragazza dovette fare uno sforzo per evitare al suo corpo di tremare, i polmoni smisero di funzionare, i muscoli di rispondere. Non le piaceva attirare l'attenzione di nessuno, ma ancora meno dei bei ragazzi. Si sentiva inferiore.
Bruno era abituato a percepire su di sé gli occhi delle persone, in particolare delle ragazze e, ogni volta che aveva risposto a quegli sguardi, non era rimasto sorpreso di ciò che ci aveva letto. Qualche volta era stata indivia, qualche volta attrazione, qualche volta curiosità, oppure desiderio. Spesso anche sospetto, se a guardarlo era qualche ragazzo irritato dalle attenzioni che Bruno era in grado di calamitare su sé stesso, semplicemente stando fermo.
Ma ciò che trovò negli occhi di quella ragazzo, lo lasciò interdetto: non era in grado di comprendere una tale paura.
Eppure ciò che c'era in quelle pupille scure, era proprio questo. Ma la cosa che lo sorprese maggiormente, fu che era in grado di riconoscere quella sensazione, era la paura di essere giudicato.
Mantenendo gli occhi su di lei, allargò le labbra in un sorriso, ma questa sua mossa, che voleva semplicemente metterla a suo agio, ebbe l'effetto contrario.
Cecilia si irrigidì maggiormente, non riuscendo a rispondere con naturalezza a quel sorriso che sembrava tanto inusuale su un viso che stava guardando proprio lei. La ragazza si affrettò a distogliere la sua attenzione da Bruno e si concentrò invece sulle sue mani che stringeva freneticamente in grembo. Il bordo della manica della sua felpa si era spostato con tutta quell'agitazione e un pezzo del polso macchiato di Cecilia era diventato visibile.

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Sapone alla vaniglia
RomancePer Fabio è stato un colpo di fulmine, nell'esatto momento in cui ha posato i suoi occhi su Carola. Carola ha iniziato a provare sentimenti confusi quando ha parlato alla sua compagnia di classe Cecilia, durante la sua prima settimana nel nuovo lic...