Gli occhi della verità

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Yoongi tentennò più volte sul contatto che aveva premuto e di cui il numero ormai appariva sul display della chiamata.

Alla fine dovette mettere da parte l'orgoglio e sentire la voce sorpresa di Jimin dall'altro capo del telefono.

Non aveva neppure dato alcuna spiegazione ai suoi colleghi Collezionisti sul motivo per cui ancora aveva il numero di telefono del suo ex ragazzo quando aveva dichiarato che lo aveva fatto soffrire la sua sparizione improvvisa.

Senza mezzi termini gli disse che si sarebbero messi in viaggio per Busan entro pochi minuti e che quindi il giorno dopo si sarebbero incontrati per discutere di questi urgenti che avevano come protagonista le sorti del Museo e i Cinque Tesori dell'Occulto.

L'Antichista, una volta terminata la chiamata, non se la sentì di svegliare Annalena e avvertirla della novità, piuttosto si premurò di informare Taehyung, che rimase più sbalordito dell'altro.

«Credi che il Rettore del Museo 6 possa venire fin qui? Sappiamo quale sia l'intento degli Anti Collezionisti, ma un Rettore così confuso e adirato potrà essere più pericoloso dei nemici del Museo.»

Jimin sospirò.

«Credo che l'epilogo finale stia giungendo a termine, Taehyungie. Non possiamo fare altro che seguire il corso degli eventi.»

Nella grande casa della famiglia Park si spensero le luci e il sonno regnò come un incantesimo fino al mattino seguente: la luce tenue del sole e quel suo colore arancione slavato acclamarono il nuovo giorno.

Come si erano accordati, quella tarda mattinata i tre Collezionisti si incontrarono con i due Antichisti; sebbene Jimin non volesse incontrare Yoongi, sapeva che quest'ultimo non gli avrebbe mai chiesto una cosa del genere se non fosse accaduto qualcosa di grave.

L'Alfa Romeo del 1947 si fermò poco distante dal suv dei Collezionisti e dal posto del guidatore scese Park Jimin in compagnia del suo più fidato amico, Kim Taehyung.

L'Antichista dovette anche reprimere certi tipi di pensieri non appena vide il Collezionista su cui da tempo aveva appoggiato i suoi occhi da cerbiatto: Min Yoongi era semplicemente bellissimo e sensuale anche con quello sguardo severo e stanco.

«Jimin, è qui Namjoon-ah?» si avvicinò Yoongi.

L'altro rimase per qualche istante di troppo ammaliato dal suo Collezionista preferito e scosse la testa non appena la sua voce calda e dura gli giunse di prepotenza alle orecchie.

«Ma di che cosa stai parlando? Perché il vostro Rettore dovrebbe essere qui?»

«Suo nonno ha tradito il Museo 6, ha rubato la Bussola di Alessandrite dalla Cripta e non solo quella! Sta puntando ai tesori che possedete tu e i tuoi Collezionisti.» dichiarò questa volta Seokjin.

«E cosa c'entra Namjoon hyung con questo? Si è unito a lui?» domandò ancora Jimin.

«No!» sentenziò Yoongi. «Per rintracciare l'ex Rettore, ha puntato tutto su tua sorella. Sa qualcosa di lei che noi non sappiamo o ha dei sospetti che vuole scemare. Questo è ciò che penso io.»

L'Antichista sentì un brivido percorrergli la schiena e la paura lo fece tremare. Chiuse gli occhi e l'immagine di sua sorella con un sorriso quasi forzato apparve immediatamente e gli ricordò che sarebbe uscita presto per schiarirsi le idee.

«Jimin-ah, vado solo a camminare mentre ascolto musica. Non c'è nulla di cui preoccuparsi: arrivo fino al faro, guardo l'oceano e torno indietro.»

Le ultime parole che Annalena gli aveva rivolto quella mattina furono ancora ben impresse nella sua mente.

Museo 6 (BTS fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora