La Cripta

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A Seoul si prospettò una giornata uggiosa.

Il Museo 6 era stato curato dalle abili mani dei suoi Collezionisti e dopo tanto tempo, i quattro ragazzi poterono godersi un momento di pace e tranquillità.

Il soggiorno della residenza Kim era confortevole: i divani in pelle erano morbidi, le due pareti accanto alla finestra ospitavano numerosi tomi, molti dei quali erano cataloghi degli artefatti presenti nel Museo 6 e altri, invece, parlavano di manufatti persi nel mondo antico.

Yoongi ne stava leggendo uno seduto sul divano; concentrato sulla lettura, non si accorse che al suo fianco si era accomodato Seokjin mentre Hoseok era davanti a loro e studiava sul suo laptop i Cinque Tesori dell'Occulto attraverso la copiatura dei medesimi cataloghi di quel soggiorno.

Poco dopo fece il suo ingresso Kim Seonjae, l'ex Rettore del Museo 6, e i Collezionisti lo salutarono inchinandosi.

«Namjoon, voglio mostrarti una cosa.»

Il ragazzo, confuso, chiuse il libro che stava leggendo e si tolse gli occhiali; uscì con l'uomo e il silenzio li accompagnò lungo il corridoio e poi fuori dalla residenza. La loro strada aveva una meta precisa e Namjoon ormai l'aveva capito: percorsero insieme la stradicciola serpeggiante, nascosta tra gli alberi su per la collina; il Museo 6 li accolse immediatamente, ma Seonjae non arrestò i suoi passi. Al contrario, sebbene l'illuminazione scarseggiasse a causa delle finestre chiuse, l'uomo ancora sapeva come muoversi nell'ombra e anche grazie al fatto che conoscesse molto bene quell'edificio.

Portò il proprio nipote nell'unico luogo dove gli era stato proibito accedervi e davanti al suo naso, Namjoon non poté che rimanere paralizzato dal terrore: la grande porta gli parve il giudizio del Museo 6; l'anta di metallo era stata incisa da una mano diabolica e spaventosa poiché serpeggiava la spina dorsale di qualche bestia mitologica. Le zanne erano aguzze e gli artigli affilati e, nonostante fosse la rappresentazione di uno scheletro spaventoso, incuteva timore attraverso la profondità delle sue orbite vuote.

«Questa porta... non sarà...»

La sua voce si incrinò e non si accorse da subito di aver cominciato a indietreggiare dal timore.

La poca luce aveva regalato a quella porta un'aura tetra che sapeva giudicare il bene e il male: dietro di essa si celava proprio quest'ultimo perché quella porta aveva scelto di proteggere l'oscurità e gli orrori del mondo.

«La porta per accedere alla Cripta?» fece Seonjae con una strana scintilla sinistra negli occhi. «Sì, è quella.» confermò.

«Perché me la mostri proprio adesso?» domandò Namjoon.

«Perché credo che sia giunto il momento che ti faccia vedere anche i talismani creati dalle persone più orribili con intenti disumani.»

«Non mi hai mai detto che esistono delle differenze tra manufatti di origine naturale e manufatti creati dall'uomo.» dichiarò il ragazzo stupefatto.

Un sospiro da parte dell'anziano si perse nell'aria già tesa.

«Perché il mondo non è sempre luminoso come vuoi ostinarti a vedere.» disse l'ex Rettore. «Purtroppo il mondo è popolato da persone che hanno nel cuore un animo oscuro e per sentirsi meglio creano degli oggetti dove possono infondere tutta la loro negatività e maledire chiunque li possegga. Tutto per una mera soddisfazione personale.» affermò poco dopo.

Quel senso di angoscia prevalse ancora: una volta attraversata la porta del giudizio Namjoon ebbe modo di avvertire il male in ogni oggetto presente lì dentro.

L'unica luce era quella soffusa delle lampade al sale che potevano contrastare l'energia negativa emessa dai talismani, ma non era sufficiente ad assopire quelle sensazioni sgradevoli che provava Namjoon.

Museo 6 (BTS fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora