Capitolo 1

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"Sei solo chiacchiere e distintivo!"

Untouchables – Gli Intoccabili, 1987



Lavorare per l'FBI significa sostanzialmente due cose: rischiare la vita per campare e scordarsi qualsiasi altra cosa al di fuori del lavoro.

E questo Zayn lo aveva capito molto tempo fa, precisamente il 21 marzo 2013 quando gli è stato conferito il distintivo che lo ha reso a tutti gli effetti un agente federale.

Non fraintendete, era più che soddisfatto dei suoi traguardi. Si è impegnato al massimo in accademia e ha sempre puntato in alto, forse a volte fin troppo; eppure la sua determinazione lo ha portato ad essere dove è. Non doveva ringraziare nessuno oltre a se stesso.

L'unica cosa che di certo non si aspettava era che lavorare per l'intelligence avrebbe comportato essere circondato costantemente da un branco di idioti patentati, incapaci di svolgere il loro lavoro; ed il tutto si traduceva in turni straordinari che avrebbe ricoperto lui stesso e pochi altri colleghi con un po' di sale in zucca.

Certo nessuno è perfetto, altrimenti questo mondo sarebbe maledettamente noioso... ma a tutto c'è un limite.

Il telefono del suo ufficio non smetteva di squillare e la segretaria del dipartimento era da poco entrata in maternità, quindi nessuno si occupava di smistargli le chiamate. Si appuntò mentalmente di chiedere un aumento per quella povera donna.

"Agente Malik" disse per l'ennesima volta sbuffando sonoramente "intelligence" incastrò la cornetta tra la spalla ed il viso, solo per cercare di assumere una postura un po' più comoda. La sua poltrona in pelle reclinabile era l'unica cosa in grado di alleviare leggermente la tensione e lo stress accumulati nell'ultimo periodo, e appoggiò con un sonoro tonfo i piedi sulla scrivania poco prima di incrociare le caviglie.

Era talmente stanco da non capire lui stesso cosa si stesse appuntando sul taccuino, le uniche parole comprensibili erano "hacker" e "computer". La voce sembrava essere quella di un ragazzo alquanto giovane, che con molte probabilità deve aver cliccato erroneamente uno dei tanti pop-up che appaiono nel momento in cui si naviga in siti non troppo legali. I siti porno per intenderci.

Come faceva a sapere che si trattasse proprio di quello? Semplice, il ragazzo era a dir poco in imbarazzo mentre cercava di spiegarli il suo stupore nello scoprire che il suo nuovissimo computer fosse stato danneggiato, per mano di chissà quale furfante.

"Si, si" decise di porre fine a quello spettacolo straziante interrompendo, forse in maniera alquanto brusca, il ragazzo "vedremo cosa possiamo fare. Ma il tuo caso rientra nei reati minori, ti metteremo in contatto con la polizia postale"

"Ma voi siete l'intelligence, non vi occupate anche di questo?"

"Hai per caso dei segreti di stato nel tuo computer di cui dovrei essere messo al corrente, prima di arrestarti e mandare una pattuglia sotto casa?"

"Buon Dio, certo che no!"

"Allora non rompere!"

E sì, ha sbattuto talmente forte il telefono per riagganciare, da averlo quasi rotto. Se avesse contato tutti gli sbuffi che ha emesso da quando ha aperto gli occhi avrebbe comunque perso il conto, erano semplicemente troppi.

Strinse il ponte del naso fra l'indice e il pollice prima di socchiudere le palpebre per qualche secondo. Il suo turno terminava tra esattamente 15 minuti, quello regolare almeno. Anche quel giorno aveva fatto gli straordinari ed era a dir poco stanco morto; il sole del pomeriggio filtrava dalla finestra alle sue spalle e sembrava che volesse quasi coccolarlo con i suoi colori caldi.

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