"Un uomo che non passa tempo con la propria famiglia, non può mai essere un vero uomo."
Don Vito Corleone — Il Padrino
Giravano delle strane voci nel distretto ultimamente, voci di un agente fantasma. Così venne soprannominato. In realtà, non si sapeva con certezza se fosse morto, l'unica cosa di cui si aveva la conferma era che fosse sparito nel nulla, come inghiottito dal buio. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun rapporto, nessuna traccia. La sua carriera si era improvvisamente interrotta, senza spiegazioni, e quelle poche persone che l'avevano conosciuto non erano riuscite a darsi una spiegazione logica sulla sua sparizione. Era l'anima del distretto, un agente eccellente, uno dei migliori studenti che Quantico avesse mai visto.
Ogni indizio che poteva gettare luce sulla sua sparizione era stato accuratamente cancellato. La sua casa, il suo conto bancario, i suoi contatti — tutto ridotto a polvere, come se qualcuno avesse preso ogni prova della sua esistenza e l'avesse distrutta con un colpo secco.
Ci furono chiacchiere, certo. Un agente che riusciva a svanire senza lasciare traccia, a nascondere ogni indizio della propria vita, era un'idea che alimentava le fantasie e le paure di chi lo conosceva, ma nessuno sembrava davvero capace di spiegare come fosse possibile. Qualcuno parlava di una missione top secret, e che lui fosse l'agente sotto copertura, qualcun altro insinuava che avesse tradito i suoi superiori, che fosse fuggito dopo aver commesso un crimine che non poteva più giustificare. Ma quelle erano solo teorie. Nessuna conferma, nessuna prova.
Poi, in mezzo a quelle voci, emerse un dettaglio che lasciò tutti senza fiato. Alcuni giuravano di averlo visto. Non di persona, ma attraverso bisbigli e sussurri più segreti. Eppure, nonostante la sua presenza comparisse, sembrava che non fosse mai stato realmente presente. Come se un'ombra l'avesse sovrapposto a una faccia mai esistita, come se l'agente fantasma fosse un'entità sfuggente, una leggenda che non riusciva mai a essere catturata. La verità sembrava svanire ogni volta che qualcuno provava ad avvicinarsi, come se lui fosse sempre un passo avanti, al di là della portata di chi cercava di scoprire.
Eppure, proprio quando sembrava che nulla potesse più emergere da quella cortina di silenzio e segretezza, una nuova voce cominciò a circolare: l'agente fantasma, sebbene avesse cancellato ogni traccia di sé, non era mai stato veramente lontano. Alcuni credevano che fosse ancora lì, in qualche angolo nascosto, che stesse osservando, che stesse aspettando il momento giusto per rivelarsi. Altri, invece, sussurravano che fosse già tornato, che la sua sparizione non fosse altro che un trucco, una preparazione per il prossimo grande colpo.
In ogni caso, una cosa sembrava certa: nessuno sapeva spiegarsi come fosse stato possibile dimenticarsi, così, di una persona. Forse fu proprio quello l'asso nella manica: la sicurezza che soltanto il tempo avrebbe fatto sì che lui venisse dimenticato.
Questo, fin quando non si ritrovò a dover scappare da un agente federale, un suo collega, che lo inseguiva a perdifiato nel cuore di Washington. Lì, l'agente fantasma, tornò ad essere vivo.
*
Quanto tempo era passato da quando lo avevano catturato? Ore. Forse giorni interi. Il suo ultimo ricordo lo vedeva accerchiato dagli uomini di Horizon, ognuno con una pistola carica puntata contro la sua testa. Poi, il buio. Probabilmente qualcuno lo aveva colpito alle spalle, sulla nuca a giudicare dal dolore lancinante che non voleva saperne di lasciarlo stare.
STAI LEGGENDO
Una Bella Storia
FanfictionHarry/Louis Liam/Zayn FBI! Harry hacker!Louis hacker!Liam FBI!Zayn hacker!Niall strangers to lovers!enemies to lovers Dalla storia: "Hai intenzione di rimanere con il broncio ancora per molto?" chiese a un certo p...