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Rebecca

Mi alzai e guardai l'orologio sulla mia scrivania. Erano le due del mattino e non trovavo Isabella.
Quella ragazza mi avrebbe fatto perdere 10 anni di vita.
Entrai nel panico, non sapevo cosa fare. Scesi la scale, e uscii di casa. Entrai nel garage e presi la mia vecchia bici. Guidai fino al hotel dove stava Tom.

Entrai e bussai forte alla porta della stanza di Tom. La porta si aprii e lui non indossava niente tranne un asciugamano attorno alla vita.

<<Interrompo qualcosa?>> chiesi.

<<No, certo che no. Che succede, è un po' tardi>> disse lui preoccupato.

<<Isabella, è scappata. Non so dove sia andata e non ho idea di dove trovarla. Ho paura che dei tizi la stiano cercando e  io non so dove andare>> dissi tutto d'un fiato. Lui mi attirò a se e mi appoggiò la testa nel suo petto abbracciandomi.

<<La troveremo, dammi un secondo>> chiuse la porta e io mi sedetti accanto ad aspettare. Provai a pensare, dove poteva essere Isabella?

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Isabella

Bussai alla porta di casa di Arthur. Devo essere impazzita del tutto.
Bussai ancora una volta e un'altra ancora.

<<Ma chi cazzo è quest'ora. Spero che chiunque tu sia tu abbia una ragione più che valida per essere qui>> udii una voce attraverso la porta che si avvicinava. Lui aprii e mi fissò.

<<Ehi Arthur>> dissi nervosa. Ero in astinenza e mi serviva qualcosa.

<<Che cazzo fai? Sei impazzita? Sono le due del mattino Davis>>

<<Senti Arthur, posso avere della roba a credito? Giuro che ti pago solo che non ho i soldi ora>> dissi nervosa, toccandomi i capelli e mordendomi le unghie.

<<No, Isa. Ti stai rovinando sempre di più. Non ti venderò più niente e mi devi già dei soldi>> replicò lui secco.

<<Agh...Andiamo Arthur>> dissi insistendo.

<<Non ti aiuterò a rovinarti la vita>> concluse e mi chiuse la porta in faccia.

Non sapevo cosa fare. Torno a casa? A casa mia non se ne parla ma forse a casa di Rebecca. Magari lei mi sta cercando.
Presi il telefono dalla tasca e chiamai Bill.  Dopo qualche squillo rispose.

<<Isa? pronto?>> sentii Bill rispondere con voce rauca, deve averlo svegliato.

<<Bill? Bill, vieni da me. Sono in centro, vicino al pub>>

<<Isa, sono le due e mezza. Tornatene a casa>> rispose lui con tono calmo.

<<Ti prego Bill, vieni>> dissi disperata.

<<Arrivo subito>> disse prima di chiudere la chiamata.

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Rebecca

Ero fuori dal hotel con Tom, erano già le tre del mattino.

<<Dove cerchiamo?>> chiese lui. La verità è che non ne avevo idea e pensavo che chiamare lui mi avrebbe aiutato in qualche modo.

<<Proverò a chiamare Justin, lui e Isabella vanno a giro spesso e magari lui sa dove si nasconde>> presi il telefono e cercai nel elenco "Justin Brooks" e lo chiamai.

<<Queste non sono ore per chiamare riccioli d'oro>> disse lui ubriaco dall'altra parte del telefono.

<<Justin, Isabella è scappata. Sai dov'è? Ti ha chiamato?>> chiesi.

<<Cazzo, davvero? Ehhh..no. Isabella ogni volta che sta male viene da me sennò andiamo da Arthur, prova lì>> rispose e chiuse la chiamata.

Iniziai a tremare, Tom prese la mia mano e mi abbracciò. Era tardi e faceva freddo. Isabella era lì fuori con una maglietta e un paio di jeans. Evitai di pensarci e mi avviai verso casa di Arthur con Tom.

Bussai alla porta. Una, due, tre volte. Forse non dovrei farlo così tanto alle tre del mattino ma ero davvero in ansia.

<<Isabella. Ti ho già detto che non ti do niente>> sentii attraverso la porta e quando aprii Arthur mi guardò confuso.

<<Chi sei tu?>> continuò.

<<Sono Rebecca Wilson e lui è Tom. Stiamo cercando Isabella Davis. È scappata di casa stasera e non abbiamo idea di dove si trovi>> dissi preoccupata lui però dovette intuirlo perché mi fece uno sguardo dispiaciuto.

<<Senti Rebecca. Isabella è venuta tempo fa ma le ho detto di andarsene. Non so dove sia purtroppo, l'ho vista andare in quella direzione ma non so dire altro>> concluse prima di chiudere la porta. Volevo piangere e avevo freddo. Abbracciai Tom.

<<Perché sei qui Tom?>> chiesi appoggiando la mia testa nel suo petto. Sentii il suo cuore battere.

<<Mi hai chiamato tu>> disse accarezzandomi i capelli.

<<No, intendo perché sei qui con me. Ad aiutarmi sempre>> dissi guardandolo negli occhi.

<<Non lo so, non riesco a starti lontano Rebecca Wilson. Tu hai bisogno di me e...io di te>> mi avvolse le mani attorno alla vita e mi guardò anche lui. C'erano ancora tante cose che non capivo, io in quel momento però non volevo pensare. Gli diedi un bacio sulla guancia e gli presi nuovamente la mano andando verso la direzione che aveva indicato Arthur.

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Isabella

<<Bill?>> vidi una sagoma avvicinarsi ma capii che era lui e lo abbracciai.

<<Che ci fai qui a quest'ora?>> chiese lui preoccupato.

<<Sono stanca, Bill>> dissi esausta appoggiata nel suo petto.

<<Cavolo, stai congelando>> disse lui prendendomi la mano. <<Ti accompagno a casa Isa>>

<<No, io non ci voglio andare>> dissi guardandolo negli occhi.

<<Ok, ti accompagno al mio hotel?>> suggerii lui. Sospirai e annui. Lui mi diede la sua giacca, mi prese la mano e mi strinse a sé. Erano le quattro del mattino ed ero persa nei miei pensieri.

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Rebecca

Tom e io camminavano da tanto ormai e lui all'improvviso ricevette un messaggio.

<<È Bill, ha trovato Isabella. Lei però non vuole che la andiamo a cercare>> disse lui guardando il telefono.

<<Cosa? No! Io devo andare a vedere Isabella>> esclamai disperata. Non sapevo se stava bene. Non sapevo dov'era.

<<Non credo sia una buona idea. È in buone mani, è con Bill>> rispose lui guardando me stavolta.

<<Io devo vederla, Tom>> dissi abbassando lo sguardo. Lui però mi prese il mento e mi obbligò a guardarlo.

<<No, tu devi dormire. Sei stanca e stressata>>

Aveva ragione. Annuii e mi riportò a casa.

Entrai in camera facendo meno rumore possibile. Tom mi tolse il cappotto e io tolsi il suo. Non volevo pensare, lo baciai.

<<Devo farmi una doccia>> dissi sottovoce.
<<Vieni con me?>>

Blessing - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora