Dopo il concerto

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Isabella

Lo vedevo dal backstage e mi vennero flashback del primo concerto che avevo visto. Bill aveva decisamente talento per attirare il pubblico ma a me cominciava a girare la testa. Ero preoccupata per Rebecca e non sapevo come stavano gli altri. Stavano meglio senza di me?

Mi allontanai e presi il mio telefono quasi scarico a 10 di batteria. Non sarebbe rimasto acceso per molto e decisi di chiamare. Chiamai Justin.

<<Isa? Sei tu? Stai bene?>> disse Justin dall'altra parte dello schermo.

<<Ehi, Justin. Io sto bene, come stai? Come state tutti?>> risposi.

<<Stiamo bene. Dove cazzo sei finita? Siamo tutti preoccupati e Rebecca non fa altro che chiedermi tue notizie, dice che non le vuoi più parlare. Ma che sta succedendo?>> chiese lui.

<<Rebecca è preoccupata per me?>> mi si fece un nodo alla gola.

<<Certo, se tu e Rebecca non siete più amiche io non credo più nella amicizia>> disse Justin prendendomi in giro. Sbuffai.

<<Sarò lì per questa sera credo. Sono a giro a due ore di distanza>> dissi rassicurandolo.

<<Non farlo più Isa, ti voglio bene ma sei un mal di testa vivente>> disse lui e io sentii la sensazione come se sorridesse dall'altra parte dello schermo.

<<Loro sono ancora lì?>> mi riferivo ai miei genitori. Ero molto nervosa per quella situazione.

<<Si ma posso parlare con i miei genitori se vuoi. Posso convincerli a farti stare da me>> disse Justin con tono gentile.

<<Grazie, vedremo. Ci vediamo stasera>> conclusi, lui mi salutò e io feci lo stesso. Spensi la chiamata e mi incamminai verso il camerino. Il concerto era finito e sentivo i rumori dentro quindi Bill doveva essere dentro. Bussai.

<<Bill sono io>> dissi avvicinandomi alla porta.

<<Entra pure Isa>> disse lui. Quando aprii la porta Bill era senza maglietta e questo mi fece arrossire. Lui deve averlo notato perché si mise la maglietta in fretta.

<<Guarda che non mi dava fastidio>> dissi prendendolo in giro. Lui arrosì, era molto timido e lo trovai adorabile.

<<Immagino>> lui spostò lo sguardo allo specchio e mi sorrise.

<<Torniamo a casa stasera. Mangiamo prima, muoio di fame>> continuò lui. Avevo fame anche io, non avevo mangiato in bus per paura delle occhiate degli altri. Quando uscimmo dal camerino erano tutti lì che ci osservavano.

<<Aspettavamo voi eh>> disse Tom guardando Bill per poi soffermarsi su di me con uno sguardo di "tutta colpa tua".

<<Scusate colpa mia>> dissi per allentare la pressione. Bill mi mise una mano attorno alla spalla e mi sorrise.

<<Andiamo, Schatz>> disse lui facendomi un occhiolino e quella parola sorprese tutti i presenti. Non so che significava ma mi piaceva.

-- Un'ora dopo.

Mi sedetti accanto a Bill al ristorante dove a quanto pare tutti ci osservavano ma le guardie del corpo non facevano avvicinare nessuno. Delle ragazze mi fulminavano con lo sguardo e le capivo, ero come loro fino a poco tempo fa. Non ho idea di come sia finita qui ma non mi dispiaceva del tutto.

<<Cosa vuoi da mangiare?>> mi chiese Bill interrompendomi dall'osservare fuori. Mi sentivo a disagio.

<<Non lo so, prendo quello che prendi tu>> dissi nervosa e a lui deve essere piaciuta la risposta perché sembrava volesse farmi assaggiare qualcosa. Puntò il dito su un piatto nel menù e mi guardò.

Blessing - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora