Prima della festa

615 31 7
                                    

Rebecca

Erano le 12 pm e mi ero appena svegliata con la suoneria di una chiamata, avevo passato tutta la notte a guardare il concerto dei Tokio hotel dalla mia stanza pensando al fatto che li c'era anche Isabella e io non potevo vederla. Piansi per ore nella mia stanza quella sera, ero stressata e oggi era il compleanno di papà ed era la prima volta che lo festeggiamo senza di lui. Aprii la chiamata e sentii la voce di Justin e di qualcun altro in sottofondo.

<<Ehi riccioli d'oro. Come stai?>> disse lui con un tono amichevole, e sembrava fosse anche un po' ubriaco.

<<Vai al punto Justin, mi sono appena svegliata>> dissi io infastidita.

<<Isabella è a casa mia da ieri. Oggi do una festa, ti prego parlaci. Sta veramente di merda>> disse lui tutto di fretta come se volesse spegnere la chiamata il più presto possibile. C'era musica di sottofondo e io lo riuscivo a sentire a malapena.

<<Io posso provarci ma non è colpa mia se lei ha deciso di smettere di parlarmi. Anche io sto di merda ma sai com'è Isabella>> dissi io mettendomi a sedere sul letto mentre la conversazione si faceva più seria.

<<Senti Rebecca, tu e Isabella siete inseparabili se voi non siete più amiche io non credo nella amicizia. Vedete di risolvere, vieni stasera. Devo andare>> concluse lui prima di chiudere la chiamata e lasciarmi in sospeso. Non sapevo cosa fare, come reagire. E ad un certo punto entrò mia madre nella stanza.

<<Buongiorno dormigliona>> disse lei mentre entrava e apriva le tende cosa che mi diede fastidio appena sveglia.

<<Agh~ Mamma!>> mi lamentai mentre mi coprivo la faccia dalla luce.

<<Era ora che ti svegliavi. Dobbiamo andare al cimitero tesoro e devi prepararti. Andremo fra trenta minuti>> disse lei mentre sistemava le cose sulla mia scrivania, voleva evitare il contatto visivo. Non era una giornata bella ne per lei ne per me.

<<Dammi dieci minuti, mi preparo e vado>> dissi io mentre mi mettevo a sedere sul letto. Lei annuì e uscì dalla stanza lasciandomi spazio e tempo per pensare.

Passai cinque minuti ad osservare il pavimento, i primi due minuti non pensavo a niente ma la mia mente si era spostata lentamente verso mio padre e com'era la vita prima di quel evento. Pensai a come anche se veniva tardi dal lavoro passava sempre un po' di tempo con me ma pensai anche a come ogni volta che litigava con mamma si sentivano vetri rompersi dal piano di sotto ma all'improvviso venni interrotta da una pietra alla finestra.

E ancora.

E ancora.

Ma che diavolo succedeva? Uscii fuori e mi trovai Tom sotto la mia finestra che mi salutava e mi fece segno di aprire la finestra. Io lo feci e mi imbarazzai perché avevo il mio pigiama rosa con i panda.

<<Ciao bellissima>> disse lui coprendosi il viso per il sole.

<<Ma che diavolo ci fai qui?>> chiesi allarmata. Mia madre era al piano di sotto ma si sentiva lo stesso.

<<C'è una festa a casa di Justin oggi, ci verrai?>> chiese lui all'improvviso.

<<Ugh~ Si...ma solo per incontrare Isabella. Vieni anche tu?>> chiesi anche io curiosa.

<<Forse. Esci un attimo?>> disse lui facendo a turno tra guardarsi attorno e guardare di nuovo me.

<<No, vattene Kaulitz>> dissi io tentando di chiudere la finestra mentre lui mi interrompeva di nuovo. Era una giornata orribile per me e dovevo andare al cimitero.

Blessing - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora