IV

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Il viaggio fu strano, difficile. La ragazza si stava maledicendo mentalmente per aver assecondato la richiesta del suo nuovo amico, però ormai era fatta, non poteva tornare indietro, avrebbe dato l'impressione di non fidarsi di lui, quindi doveva mettersi l'anima in pace e almeno per quella sera lasciare che la situazione si calmasse un po'. Poco dopo Katherine dovette dire a Talia quanto fatto da Cynthia, dovette dire alla sua bambina, come le piaceva chiamarla, che il ragazzo che al momento le stava più a cuore era rimasto solo, abbandonato nel momento del bisogno, senza alcun motivo, se non l'egoismo personale di una donna che certo non poteva essere definita madre. La ragazza rimase sconvolta, anche se in fondo il suo cuore l'aveva già capito. Sperava che la donna potesse almeno provare a cambiare, insomma provare ad appoggiare e proteggere il figlio come lui, fino a quel momento, aveva fatto con lei. Talia non voleva piangere, non voleva parlare di Trevor, sapeva che a Katherine faceva male anche se cercava di non darlo troppo a vedere, purtroppo o per fortuna però la donna era fin troppo empatica e capì a cosa stesse pensando.
"Tesoro tranquilla, non succederà di nuovo" lei non rispose, le lacrime minacciavano di scendere impetuose rigandole il viso, voleva controllarle, però pian piano la prima sfuggì al suo controllo, seguita dalle altre, e tra i singhiozzi trovò il coraggio di parlare.
"Io ho paura, lui... Oddio, ti prego non può succedere di nuovo, io non voglio, non è giusto, non so se riuscirò a superare di nuovo una cosa del genere. Trevor... Io dovevo salvarlo, dovevo andare con lui, voglio andare da lui, ora é solo e io sono sola, io voglio tornare a ridere con lui, voglio abbracciarlo... Dio non ce la faccio più".
"Piccola mia, nessuno poteva salvarlo, ci abbiamo provato in tutti i modi, per anni, lo sai bene, ha passato più tempo in clinica che fuori, sembrava stare meglio, nessuno se lo sarebbe aspettato e tu non potevi prevederlo. Sai, magari lui ora è contento, è in un posto migliore, e poi sappiamo bene che vederci piangere lo fa stare male, vorrebbe vederci felici, io lo sono, ora ho trovato una nuova forza, nei gruppi, nell'aiutare gli altri. Tu invece hai trovato, almeno secondo me, la tua persona, so che vi conoscete da pochissimo, però siete affini in qualche modo, si vede nei vostri occhi. Siete speciali in un modo diverso dagli altri, siete unici e più forti di chiunque, tu lo aiuterai a superarla, credimi, e io sarò sempre al vostro fianco, come del resto tua zia" cercò di calmarla la donna.
"Grazie e scusami, so che dovrei smetterla di rivangare il passato e piangere quando Trevor vorrebbe solo vedermi felice, però ho tanta paura che succeda di nuovo, vorrei essere sempre con Tristan, lui mi dona la sicurezza che mi manca da tempo e che solo Trevor riusciva a trasmettermi, mi fa sentire protetta nonostante tutto, e beh si, forse é la mia persona, ma non voglio illudermi. Finora il mio sesto senso ha sempre funzionato, però, allo stesso tempo, meglio non affidarsi completamente alle sensazioni, magari sono come offuscate dalla situazione o che so io, forse non sono ancora riuscita a decifrarlo..."
Passarono dei minuti in silenzio cullate dalla serenità che la pioggia aveva sempre portato loro. Arrivarono a casa, scesero dall'auto ed entrarono, dopo essere state qualche minuto nel vialetto, lasciando che quelle piccole goccioline lavassero via tutte le preoccupazioni del giorno. Accesero il camino e si accoccolarono sul divano con una coperta, quella fuxia di Jane Austen, e una buona tazza di tè. Poi Katherine ruppe il silenzio che ormai regnava da una buona mezz'ora ed esordì con: "Voglio adottarlo se mi sarà possibile, questo non vuol dire sostituire Trevor, ma aiutare un ragazzo che sta passando quello che ha passato mio figlio prima di lui, se non peggio... Per te va bene? Cioè, voglio dire, é una buona idea?" chiese freneticamente la donna, non sapendo quale sarebbe stata la reazione della ragazza.
"Certo, più che buona direi, Tristan ha bisogno di sicurezze, sta male e si vede, è molto magro, pieno di lividi ovunque, sicuramente fuma e beve, probabilmente si droga, magari nemmeno di sua sponte, oppure per controllare il dolore, non lo so, ma so che lo fa. La notte ha incubi orribili, è per questo che vorrei essere lì con lui adesso, e poi dopo gli attacchi di panico ha come dei vuoti, e lo capisco bene, e vorrei essere lì ad accarezzargli i capelli e la schiena come ho sempre fatto da due giorni, in realtà uno, a questa parte per calmarlo, vorrei essere al suo fianco, lui ora é solo e la cosa mi spaventa, perché voglio dire, magari succede qualcosa e non lo so, veramente, sono completamente in confusione" Confidò lei.
"Tranquilla, è la sua prima notte, quindi probabilmente tua zia starà lì tutto il tempo, e con tutte le raccomandazioni che le hai fatto penso non ci saranno problemi questa sera" la tranquillizza Katherine.
"Hai ragione, però... vedi la paura c'è sempre... e poi c'è un altro motivo..."
"Penso di averlo capito, ma preferisco sia tu a dirmelo, hai bisogno di sfogarti un po' e forse parlare di questa cosa riuscirà a farti stare un pochino meglio" provò la donna.
"Beh ecco, io lo sogno tutte le notti, mi manca tanto e vorrei abbracciarlo ancora una volta, per carità, è vero, l'ho abbracciato un'ultima volta, gli ho accarezzato la mano, ma vorrei fosse qui. Lui potrebbe aiutare Tristan, potrebbe capirlo e parlargli, insomma potrebbe salvarlo come ha salvato me" continuò a fantasticare un po' Talia.
"Tesoro, anche io lo vorrei qui, vorrei sfiorargli il viso un'altra volta, però il destino ha riservato questo a noi, c'è un perchè a tutto, ricordalo sempre. E poi probabilmente si, lui e Tristan sarebbero diventati amici, però non si sarebbero aiutati a vicenda, non avrebbero avuto il coraggio di confidarsi le loro paure o altro, avrebbero eretto una sorta di muro ed entrambi avrebbero pensato che se fosse andata male per te ci sarebbe stato l'altro e si sarebbero arresi entrambi. Però puoi stargli vicino tu. Vi siete legati molto e si vede, solo tesoro, ti ricordi quando Trevor è entrato in clinica?" cercò di porre la questione in modo che la ragazza non si agitasse troppo, ma fallì.
"Si, ma non succederà di nuovo vero?"
"Non lo so, però ho paura di sì, vedi piccola mia, lui proprio perché si é legato a te ora ha paura, non vuole che tu soffra, non vuole che tu sia partecipe della merda in cui é in questo momento, perdonami il linguaggio, però certe volte bisogna abbandonare i filtri, comunque, tornando a noi, dagli tempo, sai bene che ha bisogno di te, sai che vi volete bene, avete condiviso il momento peggiore della vostra vita, tu stai affrontando la morte di Trevor e lui deve fare i conti con lo schifo che ha passato, ora dobbiamo solo aspettare, vieni qui, più vicino a me e fai la nanna, come ti ha sempre detto mio figlio, va bene? Sai devi riposare almeno un pochino, starò io sveglia a controllare che tua zia non chiami"
"Ok, grazie".
Le prime due tre ore passarono tranquille, poi però Talia iniziò ad agitarsi e si svegliò di soprassalto prima che Katherine potesse calmarla.
"Lui sta male, me lo sento dentro, ti prego, chiama la zia, ho paura" e dopo quella frase le lacrime iniziarono a rigarle il volto, mentre tremava e conficcava le unghie della mano destra nell'avambraccio sinistro, lasciando delle mezzelune rosse a decorarle la pelle, aveva smesso di fare quella cosa da un anno, ma dopo la morte del suo migliore amico era tornato un gesto istintivo. Katherine cercò in ogni modo di staccarle la mano dal braccio ma non ci riuscì, capì che l'unico modo per calmarla era telefonare a Karen e così fece.
Dopo 4 squilli rispose.
"Pronto, Katherine è successo qualcosa?"
"Si ma no, allora, mi spiego meglio, ha detto che ha una sensazione strana che la porta a credere che Tristan stia molto male, quindi aveva bisogno di sapere appunto come sta per tranquillizzarsi un pochino"
"Vedi... non sta bene, Talia ha ragione, ha dei forti dolori alle costole, il che é più che comprensibile, e ha paura, adesso si è leggermente calmato, sta leggendo il libro che gli ha prestato lei, è seduto sul davanzale vicino alla finestra, dice che a lei piace da morire" sorrise pensando a quanto quei ragazzi tenevano l'uno all'altra
"Ha ragione, a Talia piace da morire, ma sei sicura che non voglia vederla, tanto ormai siamo sveglie e dubito che torneremo a dormire" Provò Katherine.
"Vedi, ha detto che non vuole che le facciano del male, ha detto che preferisce che lei lo odi piuttosto che soffra vedendolo star male o comunque avere reazioni che la porterebbero ad essere delusa dal suo comportamento o qualsiasi altra stupidaggine. Insomma vuole che lei si dimentichi di lui, nel senso non lo vuole in realtà, ma vuole salvarla da sé stesso"
"Già successo purtroppo, però passerà, lo sappiamo bene... Ora vado, faccio una tisana a Talia e le spiego tutto bene, sperando che domani mattina lui accetti di vederla".
Katherine andò in cucina, la ragazza era su una delle cinque sedie presenti nella spaziosa cucina della donna, era rannicchiata con le ginocchia al petto e la sua copertina preferita stretta tra le mani.
"Tesoro ho parlato con tua zia, lui non sta molto bene" disse la donna entrando in cucina.
La ragazza la interruppe.
"L'avevo detto, dobbiamo andare da lui, Katherine ti prego, non puoi negarmelo, non di nuovo, non questa volta".
"Vedi cara, lui preferisce che tu ti dimentichi del vostro incontro, ha detto che preferisce essere odiato da te che vederti soffrire per qualsiasi cosa, soprattutto per causa sua" Le spiegò la donna.
"Oddio no ti prego... Non di nuovo, dai Katherine, per una volta, una sola, non ha senso rispettare la sua scelta in questo caso... "
"Tranquilla piccola, io o tua zia saremo sempre con lui, e prima o poi tranquilla che lo vedrai di nuovo, aspetta solo un pò, non tantissimo, promesso, dagli un pochino di tempo, per abituarsi" Cercò di calmarla la donna.
"Ok". E la ragazza si arrese.
Detto questo le due donne si sedettero a tavola a fantasticare sul futuro finché non arrivò l'alba. A quel punto uscirono in giardino e si stesero sull'erba ammirando il sole e il cielo variopinto.

~ 🥀🌼
Buondì bellesse ❤, capitolo forse un pochino più noiosetto ma che ci fa conoscere un po' meglio la nostra Talia... Che ne pensate?

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