XXIII pt. 2...

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"Ho tagliato dove tecnicamente non dovevo, dopo, quando quella sottospecie di koala o panda torna ne dobbiamo parlare, ma io non ho voglia" Sbuffò Ares.
"Se ti può consolare, e non dirglielo, fra qualche giorno Tristan avrà una conversazione simile con me, si è tagliato il deficiente, sui fianchi, pensava non ce ne saremmo mai accorte, ma io e Katherine mica siamo stupide. Tu comunque non avvisarlo, voglio l'effetto sorpresa, magari questa volta qualcosa gli entrerà in testa" Confessò lei.
"Certo che sai essere stronza" Constatò lui.
"Si, perché può fare il cazzo che gli pare, ma prendermi per cretina no, assolutamente no"
"Giusto" Disse lui ridendo.
"Ehi, affronta la questione col tuo genietto, poi casomai vieni da me se hai bisogno" Disse lei comprensiva.
"Va bene, principessina, me lo mandi di qua così risolviamo questa merda, e poi, ti prego, non dirlo a Tristan, lo farò con calma, quando sarò pronto"
"Certo, lo sai che sono cose tue e io non parlerei mai" Lo tranquillizzò Talia voltandosi per tornare dal suo piccolo, come le piaceva chiamarlo.
Poco dopo Joaquin lo raggiunse, avrebbero dovuto parlare, e Ares questo lo sapeva bene.
Entrò e nessuno mormorò nulla.
Si sedette accanto a Joaquin, che continuava con il suo silenzio.
La paura che fosse arrabbiato con lui iniziò a crescergli dentro. Ben presto si trasformò in rabbia vera e propria, verso di sé, verso Joaquin e verso qualsiasi cosa avrebbe detto riguardo il suo petto.
Fece per parlare ma venne interrotto dal fidanzato, che si alzò, gli si fermò davanti e chinò il capo.
"Scusami! Perdonami, Ares" esclamò concitato.
Lui rimase di sasso "C...cosa?"
"È colpa mia. Ho trascurato quest'altro problema che ti stava creando chissà quali pensieri e tanta disforia. Mi dispiace tantissimo. Non facciamo altro che farvi prediche dicendo di non tagliarvi ma non avevo pensato al fatto che quei tagli fossero legati a quello" continuò lui "Mi dispiace".
Ares lo guardò negli occhi e gli sollevò il mento "Guardami" gli disse "Accetto le tue scuse e non importa, veramente. Ricorda che tu e Talia non ci fate solo le prediche. Se fosse stato qualsiasi altro a mettersi in mezzo dicendo di non tagliarci lo avrei fatto fuori. Ma siete voi, voi state sempre al nostro fianco e se lo dite non è per cattiveria, ma perché ci volete bene. Voi ci state aiutando talmente tanto che neanche ti immagini. Ricordalo sempre"
"Ma... Rimane comunque un errore mio, non dovevo sottovalutare la cosa" ribatté Joaquin.
"E ti ho detto che ti perdono, non importa" replicò cercando di sorridere.
"No, Ares. Sono davvero dispiaciuto. Non sto cercando di autocommiserarmi, è solo che cazzo, bisogna essere davvero stupidi per scordare una cosa del genere"
Notò la sua voce rotta e gli si strinse il cuore
"Ascolta... È davvero strano a dirsi ma una parte di me è felice che tu te lo sia scordato. È come se mi contassi come ragazzo a tutti gli effetti considerandomi cis e dandolo per scontato. E, ripeto, è strano a dirsi ma mi ha aiutato in parte. Non so se mi sono spiegato"
"Si... Si ho capito. E comunque sappi che sei un ragazzo a tutti gli effetti, so che delle volte non stai bene o hai paura, però ti amo, tanto e sei il mio bellissimo ragazzo"
Ares annuì "Bene. Allora vieni, mettiti dritto intanto e poi beh fai tu"
Lui scosse la testa.
"Joaquin?"
Il ragazzo alzò una mano facendogli capire di aspettare.
"Stai... Stai piangendo?" Era davvero una rarità.
-davo per scontato che potesse starmi appresso in tutto senza crollare. Sono stato un gran deficiente egoista- pensò.
Lo abbracciò e se lo tirò sul letto.
"Joaquin va tutto bene, puoi lasciarti andare" disse.
"Potevo scegliere un momento migliore" borbottò lui "oppure potevo proprio non crollare davanti a te" rise istericamente.
"È naturale. Io sarò anche un ragazzo, ma tu sei un essere umano" cercò di consolarlo Ares.
Joaquin annuì poco convinto e si sciolse dall'abbraccio del fidanzato.
Sospirò, passandosi una mano sugli occhi per asciugarsi le lacrime e accennò un sorriso. Ares lo baciò.
"Bene... Oddio, bene no, ma si fa per dire. Mi permetti di medicarti il petto? So che é una richiesta del cazzo, però non posso lasciarti così e... veramente non ci riesco, cioè i tagli potrebbero fare infezione e beh hai capito" Chiese e Ares si irrigidì subito.
"D'accordo, però, ti prego, veramente, ti prego, non farmelo pesare, insomma non so come spiegarti, so che tu non me la faresti mai pesare però cioè si..." disse poco convinto.
"Amore, non voglio fartela pesare, cucciolo, ti amo, sei il mio uomo, il mio super uomo, dai, ora togliti quella merda che risolviamo questa cosa, poi ti metti qualcosa di super pigiamoso e dormi su di me" Cercò di rimanere calmo Joaquin.
"Quella merda, come la chiami tu, mi aiuta tantissimo" Si scaldò subito Ares.
"Amore, sai cosa intendo, ne avremmo parlato un milione di volte, dobbiamo ricominciare?".
Dall'altra parte silenzio e sguardo basso.
Joaquin lo fece sedere sul letto e gli prese le mani.
"Esempio, stai avendo un attacco di panico, stai male e non respiri, il binder lo devono togliere per forza, succederebbe un casino, andresti ancora di più nel panico e via dicendo, poi lo puoi tenere solo determinate ore al giorno e non puoi dormirci e non ti fa respirare e... Dio mio, possiamo solo provare?" Continuò lui.
"Non è il tuo corpo ad essere una merda, lo vuoi capire? Cazzo sei così fottutamente testardo" Gridò Ares di punto in bianco per poi crollare definitivamente.
"Cucciolo, vieni qui, so che non ti piacciono i cambiamenti, so che é il tuo corpo, ed è meraviglioso, e cazzo, ti amo e so che é difficile per te, ma io non voglio più vederti stare così male, e poi il tape appiattisce allo stesso modo. Dai, ora posso medicarti? Per favore, poi rischi che si infettino e tutto il resto" Cercò di spiegargli Joaquin.
"Ho paura, non voglio vedere, non voglio... Odio tutto questo, è tutto sbagliato, io lo so porca troia" Ammise l'altro.
"Chiudi gli occhi se vuoi, mi arrangio io a togliere tutto". Ares iniziò a sorridere. Poi rise.
"Ehi, che c'è?"chiese l'altro visibilmente confuso.
"Non riesci mai a toglierlo" Disse ridendo, pensando a quanto fosse goffo il fidanzato certe volte.
"Ma quanto sai essere stronzo?" chiese il maggiore sorridendo.
"Troppo" E lo baciò.
Dopo Joaquin, approfittando del momento, gli sfilò la maglia e iniziò a slacciare i gancetti.
"Sei una merda, ma ti amo lo stesso" Disse Ares.
"Ti amo, ora so che sarà difficile, tanto tanto, se ti faccio male devi dirmelo, poi finché non guarisci non metti nulla, alla fine bastano pochi giorni e poi proviamo con il tape, passerò ore a guardare tutorial così ti posso aiutare" cercò di convincerlo.
"Va bene, bastardo" Rispose accentuando l'ultima parola.
Joaquin tolse il binder, Ares si sentì spoglio, esposto, tutte le sue insicurezze minacciavano di farlo esplodere. Al primo tocco si irrigidí. I tagli bruciavano così tanto.
"Scusa, tra poco ho finito, promesso".
Ares annuí sofferente.
Qualche minuto dopo sentì il fidanzato alzarsi.
Prese una canotta e una felpa dall'armadio. Profumavano di pulito. Si avvicinò al letto. Baciò la clavicola dell'altro e lo aiutò a vestirsi. Lui non smise di piangere. Joaquin lo prese in braccio e lo fece accoccolare su di sé.
"Ti amo, sei super coraggioso" Gli baciò il naso.
"Solo con te, solo che é tutto comunque troppo disagiante"
"Lo so patato, però sinceramente, sei stra super mega figo, insomma, sai cosa mi farei fare da te, anche perché l'hai già fatto, vabbè ok, discorso chiuso, è troppo imbarazzante" tentò di consolarlo Joaquin.
"Hai ragione" Rispose Ares ridendo per poi accoccolarsi ancora più vicino al fidanzato.
"Sai che Talia sta per dire merda a Tristan?" decise di rivelargli.
"Che ha fatto questa volta?" Chiese rassegnato.
"Si è tagliato, sui fianchi, in fin dei conti siamo amici no? Cip e Ciop, siamo telepatici, se uno fa na stronzata l'altro ne fa una simile anche senza parlarci, ma il vero pproblema è che le ha raccontato un sacco di bugie riguardo la cosa e non credo la passerà liscia"
"Siete due imbecilli. Prima o poi troveremo quelle merdosissime lamette, voglie dire ogni volte che le facciamo sparire ricompaiono"
"Ti amo, troppissimo" Disse Ares provando ad evitare il discorso.
"Ora dormiamo un pochetto, così dormo pure io, però ti tengo super stretto, così non mi scappi"
"Va bene piccoletto" Rispose.
E si addormentarono, stanchi e provati, ma felici, molto felici del loro amore e di tutto il resto. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06 ⏰

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