ASH
Quando svegliammo Alex, ci guardò come se volesse ucciderci.
ALEX: Spero sia qualcosa di importante.
DENNIS: Non siamo più vicino casa di Ash.
Lui sembrò svegliarsi di colpo.
ALEX: Che significa?
ASH: Vai a vedere fuori dalla grotta.ALEX
Quando mi guardai intorno, vidi che effettivamente eravamo in un posto diverso.
C'era qualcosa strano in quel posto.
Regnava un costante silenzio, non si sentivano nemmeno i fruscii del vento.
ALEX: È meglio se svegliamo Lilith.
LILITH: Sono già sveglia.DENNIS
Mentre gli altri parlavano, sentii degli strani sussurri.
VOCE1: Hebr ghy?
VOCE2: Aitch' oudro jettriee.
VOCE1: Crucrf ascudai jettriee, ebra aicrliegroeewi oicyboheii mynuscoith' egobobibl.
VOCE3: Kueijasngrooeaive aifr'eprea blub?
VOCE1: Eriera, ebobloa yprepåscobra.
VOCE4: Utai izot oujaoupuwaeishprab ushcuedal menus achoidro trowixyja.
TUTTE LE ALTRE VOCI: Yfmeni.
O almeno, questo fu quello che dissero, perché capii tutt'altro.
DENNIS: Ehm... ragazzi, dovr-
Quattro figure si lanciarono contro di noi.ASH
Tempo dopo mi svegliai in un posto per niente familiare.
ALEX: È sveglio.
LILITH: Come ti senti?
ASH: Mah. Dove siamo?
LILITH: Bella domanda.
Mi guardai intorno.
Eravamo in una piccola stanza poco illuminata, con un pavimento di roccia.
L'unica uscita, dava su un corridoio, ma era bloccata da delle sbarre, come se fosse una prigione.
Fuori, le pareti erano rosso scarlatto, con dei simboli luminosi.
ASH: Dov'è Dennis?
ALEX: Non lo sappiamo. Quando ci siamo risvegliati eravamo solo noi tre.
Speriamo stia bene...
Tre persone si avvicinarono alle sbarre.
La figura al centro aprì la porta, che cigolò.
???: Coafi. Saui ldinya vaile meyfaade.
Quando si accorse che non capivamo, la figura a destra parlò in una lingua comprensibile, anche se con uno strano accento, molto simile a quello di Dennis.
Sembrava umano, ma aveva gli occhi completamente neri e delle corna che gli spuntavano dai capelli.
???: Venite. Re vuole parlare con voi e vostri amico.
Dennis è vivo!
Senza lasciarci il tempo di ribellarci, le figure ci ammanettarono e ci trascinarono fuori.
Arrivammo in una grande sala dal pavimento in pietra nera.
Vidi che una ragazza stava portando Dennis in sala.
Perché ci hanno tenuti separati?
Lo portò di fianco a me.
DENNIS: Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?
ASH: Tutto intero. Tu?
VOCE: Fate silenzio!
Delle trombe suonarono e fece la sua comparsa una figura avvolta in una tunica nera.
CONSIGLIERE: Sua maestà infernale, nostro signore Satana!
Siamo all'inferno?!
Quando il diavolo entrò in scena, i demoni di costrinsero ad inchinarci.
SATANA: Slegate quello con i capelli lunghi.
I demoni obbedirono.
SATANA: Sei tornato finalmente, Dagon.
DENNIS: Si è trattato solo di uno spiacevole imprevisto, padre.
Aspetta, cosa?!
SATANA: Chi sono costoro?
DENNIS: I miei amici, padre.
SATANA: Decideremo cosa fare di loro. Quanto a te-
DENNIS: Non puoi farlo!
SATANA: Non osare interrompermi! Dicevo, decideremo cosa fare di loro, quanto a te Dagon-
DENNIS: Non chiamarmi così. Non è più il mio nome.
SATANA: OSI INTERROMPERMI?!
Dennis abbassò le orecchie.
DENNIS: Chiedo scusa.
Cucciolo... nessun padre dovrebbe rivolgersi così al proprio figlio.
Lo guardai girando impercettibilmente la testa, e lui mi sorrise.
SATANA: Quanto a te, Dagon...
Lo vidi rabbrividire al suono di quel nome.
SATANA: Tu rimarrai qui. Portateli via. Guidate mio figlio nelle sue stanze, e badate che non scappi.
Ci fecero scendere lungo una scala a chiocciola.
Girammo per una decina di corridoi, fino a farci fermare davanti ad una porta di ferro.
DEMONE: Questa è vostre stanza.
LILITH: Ci avete messi in stanza insieme? Pess....
Le tirai un calcio negli stinchi per zittirla, e funzionò, perché da quel momento chiuse la bocca.
Ci gettarono nella stanza, ci tolsero le manette, e prima che potessimo reagire chiusero la porta.
LILITH: Dennis è il figlio del diavolo...
ASH: Teoricamente sei sua sorella, non dovresti esserlo anche tu?
ALEX: Infatti.
LILITH: No. vi ho mentito. Dennis non è mio fratello. È arrivato nel nostro mondo un anno fa, e da quel momento ha vissuto a casa mia.
ALEX: E i tuoi non hanno detto niente?
LILITH: Sono orfana.
ASH: ...Mi dispiace.
ALEX: Penso che Dennis ci debba un bel po' di spiegazioni...
LILITH: Infatti. Comunque Ash, a te Dennis non aveva mai detto nulla?
ASH: No. E non capisco perché. Sembra che non si fidi.
ALEX: Beh, cerca di capirlo, non è semplice dire questo genere di cose, soprattutto quando conosci una persona da poco tempo.
ASH: Io non l'avrei mai giudicato! Sono l'ultima persona a poterlo fare, lo sapete bene!
LILITH: Nessuno ti sta incolpando, Ash. Alex stava solo esprimendo il sto punto di vista.
Non dissi nulla.
Mi stava venendo da piangere.
Di nuovo.
ASH(COSCIENZA): Ehi.
Oh, sei tu.
ASH(COSCIENZA): Perché piangi?
Rimorso.
ASH(COSCIENZA): Rimorso? E per cosa?
Per non essere riuscito a conquistare la fiducia di Dennis. Non sarò mai abbastanza per lui.
ASH(COSCIENZA): Perché dici questo, lui ti ama, lo vedo nei suoi occhi.
È solo... perché non si fida di me?
La porta si aprì.DENNIS
Devo spiegare tutto agli altri. Specie ad Ash, dato che sono il suo ragazzo.
Aprii la porta.
DENNIS: Ehi.
ALEX: Ci devi un bel po' di spiegazioni, signorino.
Ash si buttò su di me e mi abbracciò.
Tesoro...
Ricambiai l'abbraccio e gli accarezzai i capelli.
DENNIS: Mi dispiace, Ash. Avrei dovuto dirtelo.
Non mi rispose.
Si è arrabbiato o sta piangendo?
DENNIS: Ehi, stai bene?
Fece cenno di sì con la testa, poi parlò, con il tono basso che aveva quando era sul punto di piangere.
ASH: Sei un demone quindi?
DENNIS: Sono il principe dei demoni, scusa se non te l'ho detto.
ASH: Non fa niente.
Sentii dei passi in lontananza.
DENNIS: Devo andare.
Sollevai Ash per il mento e lo baciai.
DENNIS: Sei arrabbiato?
Scosse la testa negativamente.
ASH: Anche se non so perché tu mi abbia detto una bugia.
DENNIS: Mi dispiace. Ti prometto che ti spiegherò tutto quando saremo fuori di qui.
Lui si staccò da me e mi sorrise.
ASH: Se non te la senti, puoi anche non dirmi niente. Lo capirò.
VOCE IN LONTANANZA: Hnefdha?
DENNIS: Devo andare, scusatemi.
Uscii dalla stanza sorridendo come un ebete.
DEMONE: Hiycpé hee buul parfosa do iqovu ktimheva iyuvcae, zzacillo?
DENNIS: Aryn, non crederai mai a quello che è successo nel mondo di sopra.
ARYN: D'irtro olzamenyo cpadi mouce, diya?
DENNIS: Esatto.
ARYN: Po ehncu dhouzadu?
DENNIS: Shra. Sai, ti dispiace se parlo umano? Così gli altri demoni non capiscono. Invece tu... eri umano una volta, giusto?
Mio fratello fece cenno di sì con la testa.
DENNIS: Diciamo che... ci siamo fidanzati.
ARYN: Coooosa?! Da quanto?
DENNIS: Due settimane.ASH
Ripensai a Ryan.
Chissà come stai, lì in paradiso...
ALEX: Ehi, Ash! Ci sei?
ASH: Si, scusate. Pensavo a Ryan.
LILITH: Ok, basta! Non voglio vederti soffrire ancora, chiaro? Essere ossessionato da lui non lo riporterà indietro.
ASH(COSCIENZA): Ha ragione. Non puoi continuare a piangerti addosso.
ASH: Hai ragione, Lilith.
ALEX: Pensavo che ora ci serve un piano per scappare anche da qua. Però Dennis dovrà restare qui.
ASH: Non lo accetterà mai. Lui odia suo padre, gliel'ho letto negli occhi quando ha parlato con lui l'ultima volta.
LILITH: Quindi credi che accetterà di diventare di nuovo un fuggitivo?
ASH: Si.
O almeno spero.
Mi stesi sul letto.
Era scomodissimo.
Ripresi a piangere, pensando all'eventualità di perdere il mio ragazzo.
Mi addormentai molto tempo dopo.
Non sognai niente.
STAI LEGGENDO
Hybrid
FantasíaAnno 2030: a causa di una mutazione genetica, il 45% degli adolescenti nasce come un ibrido umano-animale. Ash è uno di loro. Per questa sua condizione, verrà portato da suo padre in una villa che accoglie dei ragazzi come lui. Dopo un'iniziale ant...