Prologo

30 5 6
                                    

Ti ucciderò.

Non ricordo quando sia iniziata. Lei è arrivata senza permesso e ha invaso ogni cosa. Ha ridotto al minimo il mio spazio. Entrambe non conosciamo altro che violenza, perciò è comprensibile che mi torturi così.

Sangue, vetri rotti, strumenti affilati, mobili macchiati di rosso, cerotti, l'odore nauseante del disinfettante. Ha diffuso solo questo tra i miei sensi.

Cerca di gridare perché l'ho sempre zittita. Vuole controllarmi per riemergere, vuole tenermi rinchiusa. Crede che io sia finta. Vuole rompermi. E lo fa con ferocia. Io le do quello che vuole per mantenere il controllo, ma non posso andare avanti così.

Dice che non so niente di lei. Che non conosco il suo mondo. Mi incolpa di tutte le sue sofferenze.
Non capisce che l'unica rovina di entrambe sia lei. Io rimarrei completa, lei no. È lei quella rotta.

Ha voluto lo fossi anch'io. Quindi ogni giorno continua a rompermi e ogni giorno conosco solo violenza. E sangue, vetri rotti, strumenti affilati, mobili macchiati di rosso, cerotti, l'odore del disinfettante. Ogni giorno mi viene da vomitare per ciò che mi costringe a fare.
Abbiamo paura di sentirci di nuovo invisibili e vuote.

Io ti ucciderò. Non importa come, non importa quando. Lo farò.
Chi sta parlando? Io o tu? Chi vuole uccidermi? Io o tu?

Lo specchio si sfalda, non vedo più la mia immagine. La mente si offusca. Il respiro rallenta. Qualcosa si apre, perché le crepe sono diventate crateri e non l'hanno più tenuta chiusa.
Sento una voce, ma non so se è la mia.

Ti ucciderò. Ti ucciderò. Ti ucciderò.

Cage of DollsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora