𝑪𝒂𝒑. 𝟏𝟑: 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒂𝒅𝒆𝒔𝒔𝒐?!

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A differenza di quello che pensavo, riuscire ad arrivare da Yuji senza che nessuno se ne accorgesse fu una vera e propria impresa. Appena voltai l'angolo del corridoio in cui si trovavano la mia camera, quella di Megumi e un altro paio vuote, iniziai ad incontrare talmente tanta gente che ad un tratto dubitai che in quell'Istituto ci fossero quattro gatti come aveva detto inizialmente Gojo. Fortunatamente non conoscevo quasi nessuno e almeno da questo punto di vista non ebbi molta difficoltà a raggiungere la porta principale per sgattaiolare fuori.

Tirai un sospiro di sollievo quando fui finalmente fuori; mi chiusi quell'enorme porta in legno alle spalle e scrutai i dintorni. Quando mi fui assicurata di essere sola iniziai a muovermi furtivamente verso la camera di Itadori. E avrei impiegato molto meno tempo se non mi fossi distratta e inciampata sul primo di quei sei scalini in legno che tutti i dormitori, le palestre e i capannoni avevano; il frastuono che provocai si sentì a chilometri di distanza.

Ecco, mi sono rovinata con i miei stessi piedi

Mi rialzai in tutta fretta guardandomi attorno per capire se qualcuno si era reso conto di quello che era successo ma quando notai che, almeno per quel momento non si era avvicinato nessuno, mandai a far benedire la mia furtività e me la diedi a gambe levate temendo che qualcuno potesse arrivare da un momento all'altro. Dopo quella che sembrava un interminabile corsa, sorpassati i dormitori degli insegnanti e del preside (soprattutto), mi fermai per prendere fiato sul ponte che collegava il resto dei dormitori con i nostri. Mi fermai per qualche istante ad osservare il fiume che scorreva sotto questo ormai gelato; l'atmosfera che ne scaturiva era veramente indescrivibile. Quella sera, non so per quale motivo, sentivo aria di magia nell'aria. Come quando sei piccolo e già a Novembre inizi a sentire un'atmosfera diversa; non è ancora Natale e per avere il giocattolo dei tuoi sogni dovrai aspettare ancora un bel po' ma questo non basta per metterti di cattivo umore; c'è qualcosa in più, qualcosa che ti rende felice senza che tu possa capire cosa sia realmente.

Via libera; sarò da Yuji in un batter d'occhio!

Certo, come no! Non appena mi volta per proseguire, sentii alle spalle una voce chiamarmi per nome e quella voce la conoscevo troppo bene.

"Elen! Che ci fai in giro a quest'ora? Non dovresti riposare?"

Dannazione! Con tutti gli stregoni in giro quella sera proprio lui dovevo trovare?! In altre circostanze non mi sarebbe dispiaciuto affatto ma sapevo che se gli avessi detto la verità come minimo mi avrebbe fatto una predica interminabile. Beh, poteva andarmi peggio, potevo incontrare il professor Gojo e allora lì sì che sarebbe stata difficile spiegargli tutto, dall'inizio alla fine. Il professore era indubbiamente una bravissima persona, scherzava e spesso anche troppo, ma se lo si faceva arrabbiare diventava totalmente diverso. Parole di altri apprendisti stregoni anche se non desideravo assolutamente vedere quel lato del suo carattere. Guardai il ragazzo di fronte a me sforzandomi di sorridere, cercando di nascondere nel miglior modo possibile il panico che voleva prendere il controllo ad ogni costo.

"Ciao Megumi! Che sorpresa vederti qui! Sono uscita per fare due passi. Sai l'aria del dormitorio stava diventando pesante e così ho pensato di distrarmi un po'. Non trovi sia una bellissima serata? E tu piuttosto, cosa ci fai qui?"

Megumi mi guardò con fare interrogativo portando le braccia ad incrociarsi. Solo allora mi resi conto della cavolata che gli avevo appena chiesto.

"Bella serata, sì. Ti ho mandato un messaggio prima che hai letto e a cui hai anche risposto dove ti dicevo che sarei andato ad allenarmi stasera. Si può sapere cosa mi stai nascondendo?!"

Grandioso Selene! E adesso cosa ci inventiamo?!

"Giusto me n'ero completamente dimenticata! Scusami, non mi sono ancora del tutto ripresa e a volte faccio fatica a ricordare tutto!"

𝑰𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒇𝒂𝒍𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora