Capitolo 2; Family line

206 4 0
                                    


                                            Adam's POV

Apro gli occhi sapendo già che questa sarà una giornata di merda, non mi serve il calendario per ricordarmi che in questa data il 14 di Ottobre lei se n'è andata, in questo giorno mio padre sette anni fa prima che fuggissi da casa mi aveva tolto l'unico motivo per cui continuavo a sopportare i loro continui maltrattamenti, nonostante mi lasciassero quasi sempre privo di sensi sapevo che c'era lei lì con me: io non ero solo, lei mi avrebbe aiutato ad arrivare alla mia camera, mi avrebbe curato tutti i tagli o le bruciature che Charles mi procurava e poi avrebbe aspettato il mio risveglio.

Mi alzo dal letto e guardo fuori c'è ancora la luna fuori ma io non riesco più a dormire così decido di prendere l'unica cosa che mi sono portato dietro dal Bronx oltre ai miei vestiti, non sono mai stato un tipo che tiene le cose per affetto personale, anzi di solito tutto quello che mi riconduce alla mia infanzia o alla mia famiglia lo butto nell'immondizia o lo brucio anche prima di vedere cosa contenga, ma con i nostri album non posso; è l'unica cosa ad essermi rimasta di lei.

Apro i libri pieni zeppi di nostre foto e la vedo, lei è lì sorride verso l'obiettivo della fotocamera mi stringe in un abbraccio, ucciderei per avere anche solo un ultimo abbraccio suo, ha i capelli raccolti nella solita crocchia disordinata, ricordo quanto le dessero fastidio i capelli davanti agli occhi, io tengo le mie mani sulle sue guance mentre la osservo incantato come spesso succedeva. Mi perdevo in quegli occhi che avevano il mio stesso verde, passo il mio dito nei suoi contorni come se potessi toccarla veramente e poi giro pagina. Mi ritrovo a ridere da solo quando le foto che seguono sono davvero buffe: siamo entrambi pasticciati con della farina, ricordo quel giorno volevamo fare una torta per la tata ma eravamo riusciti solo a rovesciare il pacco della farina sulle nostre teste e non aveva perso tempo a catturare il momento, era il suo modo per ricordarmi che anche io potevo essere felice.

Poi vedo la mia foto preferita di sempre, noi affacciati al balcone era tarda sera, la luna piena faceva da sfondo, mi aveva sempre detto che quando c'era la luna piena qualcuno che non c'è più ti pensava o ti stava abbracciando. Nessuno dei due guarda l'obiettivo entrambi diamo le spalle, lei mi teneva in braccio e io la stavo abbracciando, la mia testa era appoggiata sulla sua fronte mentre lei posava un bacio sulla mia guancia.

Anche oggi c'è la luna piena, sei tu?

Quando finisco il primo album passo al secondo, ne ho almeno tredici, uno per ogni anno, me li regalava ad ogni mio compleanno era l'unico regalo che ricevevo, ma mi bastava perché era stato fatto con amore e niente mi avrebbe reso più felice. Vedo il tempo che passa veloce su quelle foto, più sfoglio le pagine più noi diventiamo grandi e più i suoi occhi diventano di un verde diverso dal mio, più scuro, anche io nelle foto sono diverso sempre più spesso compaio con delle bende in varie parti del corpo ma nonostante questo sorridiamo entrambi, eravamo felici malgrado tutto.

Anche lei aveva gli stessi album, ogni volta faceva stampare due copie, diceva che quando io mi sarei sposato mi sarei portato dietro tutti i libri e lei sarebbe rimasta zitella senza neanche una nostra foto. Nessuno dei due si sarebbe aspettato che io non mi sarei mai sposato e lei non avrebbe avuto l'opportunità di risfogliare in futuro quei fogli zeppi di ricordi memorabili.

A causa della relazione dei miei genitori non riesco a credere nell'amore, vedevo mia madre annullarsi sotto i colpi di mio padre, lui mi aveva privato dell'amore di una madre e poi di quello di mia sorella Evie, l'unica che mi avesse mai amato davvero, chissà forse Catherine mi avrebbe anche voluto bene se non si fosse piegata ai voleri di mio padre, ma le parole di Charles erano chiare "Adam è un Dixon, deve capire cosa significa, non può essere debole, un giorno tutto questo sarà suo" con 'tutto questo' intendeva il traffico di droga che amministrava, era il capo della mafia più pericolosa di New York.

Royalty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora