Capitolo 4; This world can hurt you

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Victoria's POV

MERDA.MERDA.MERDA.
Cosa dico? Che faccio? Lui sa che ho risposto alla chiamata non posso stare zitta.

<<Angelo, so che sei lì non essere timida>>

PORCA TROIA.
PERCHÉ CAZZO HO RISPOSTO.

<<Angelo non essere maleducata, il gatto per caso ti ha mangiato la lingua? Devo venire lì per vedere se sei ancora tutta intera?>>

Non ne sarebbe capace vero? Credo che lo sia eccome.

<<No, non sarà necessario, dimmi cosa vuoi Axel>>

<<Principessa calmati, voglio solo fare una chiacchierata>>

<<Vuoi fare solo una chiacchierata? Non siamo amici, anzi azzarderei a dire che tu mi odi, ma tranquillo il sentimento è reciproco, quindi a meno che tu non voglia qualcosa di serio, chiudo perché domani devo svegliarmi presto, non ho tempo da perdere con te>> se non mi sveglio per la colazione credo che potrò considerarmi morta ed è già molto tardi, ci mancava solo lui.

<<Sarò veloce Victoria, domani ci vediamo al bar dobbiamo parlare seriamente, ci devi qualcosa, è ora di renderti utile e per noi di riscuotere il nostro favore, ti aspettiamo alle undici, vieni da sola>> parla velocemente tanto che a stento capisco quello che dice, dopo non mi da neanche tempo di rispondere che sento la chiamata chiudersi.

Educato da parte tua Axel.
Domani alle undici vogliono parlare con me.

Solo adesso capisco cosa implica la frase, io devo rimettere piede lì dentro e stavolta  alla luce del sole, vogliono qualcosa da me e questo mi rende nervosa, gente come loro potrebbe volere di tutto e qualcosa mi dice che non accetteranno un no come risposta, quindi farò meglio a dargli quello che vogliono e non vederli mai più, né tantomeno parlarci.

Cerco di dormire, ma il pensiero che domani farò un patto col diavolo mi leva il sonno, mi giro e mi rigiro ma l'unica cosa che faccio è disfare ancora di più il letto.

Decido di alzarmi e andare verso le cucine, di solito non c'è nessuno a quest'orario, ma appena entro vedo Christopher, lui appena mi vede dice:<<c'è qualcosa che non va signorina?>> io sorrido e rispondo:<<non riesco a dormire cercavo qualcosa che mi potesse aiutare>> lui mi guarda e poi si muove verso uno scaffale lo apre e prende qualcosa.

<<Le preparo un po' di valeriana, la faccio sempre a mia moglie quando sono a casa, la fa calmare sempre e riesce a dormire tranquillamente>> lo ringrazio dedicandogli un altro sorriso

<<Christopher, posso farti una domanda?>> l'uomo sembra pensarci un po'

<<Quello che vuole signorina>>

<<Perché sei qui? Insomma deve essere difficile per te vivere lontano dalla tua famiglia, dalla tua Rosita, da Christie e Juan. Insomma sei giovane, hai solo trentacinque anni i tuoi figli sono piccoli, perché passi tutto questo tempo fuori casa, perché sei in questa gabbia? >> so che ha due figli me li ha fatti vedere lui, sono adorabili, hanno la bimba cinque anni e il maschietto tre, sono uguali a lui.

<<Mia figlia Christie è malata signorina, qui la paga è buona e questi soldi mi servono per le sue medicine, diciamo che preferisco saperla lontana ma viva>> sgrano gli occhi e poi mi rendo conto di essere stata inopportuna

<<Oddio Christopher mi dispiace, non avrei dovuto, sono stata inopportuna...>>

<<Non si preoccupi signorina, non c'è problema>> mi passa una tazza e poi ne riempie un'altra, mi fa segno per chiedere il permesso per sedersi al mio stesso tavolo e io annuisco energicamente, non mi importa dell'etichetta reale, quando nessuno mi vede non seguo nemmeno una delle regole reali che mi hanno impartito fin da piccola.

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