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Solito fischio.

- ciao cucciola!- dice e io gli salto in braccio per fargli le feste.
- a volte mi sembri più un cane- dice ridendo.
Un cane? Ma scherziamo?
Gli faccio un piccolo ringhio di ammonimento.
- scusa se ieri non sono venuto, ma ero in ospedale-

Che cos'è un ospedale?
Inclino la testa di lato e lui capisce al volo.

- è un posto dove curano i feriti, come vedi sono un po' ammaccato, ma nulla di grave-

Effettivamente ha una macchia bluastra sulla guancia destra, un occhio nero, il labbro si dev'essere spaccato, ha una fascia intorno al polso sinistro e cammina leggermente zoppicando.

Cos'hai combinato Michael?
Non è la prima volta che arriva ridotto così o peggio.

- sai, a volte pure noi umani litighiamo come voi -
Ma noi non ne usciamo quasi mai ridotti in questo stato.

Poi si sente un ringhio e Jacob uscito da dietro un albero gli salta addosso mordendogli la spalla.
Io salto addosso al mio compagno di branco facendogli mollare la presa e cadere a terra.

- Jacob smettila!-
- sei con un umano! -
- è bravo, non mi ha mai fatto niente!-
- noi stiamo alla larga da loro!-
- forse se sapessero cosa siamo non ci ammazzerebbero!-
- non puoi esserne sicura!-

- fantastico, ora mi tocca tornare in ospedale- dice Michael tenendosi una mano sulla spalla ferita, ma non è arrabbiato, ha capito che Jacob voleva solo difendermi.

A quelle parole il mio amico scatta sulla difensiva e indietreggia fino ad essere al sicuro nell'ombra di alcuni cespugli.

- tranquillo non ti faccio niente- dice Michael.
- Jacob non fare il cucciolo! Vieni fuori da lì fifone!- gli dico.
- sei una bugiarda! Perché non me lo hai detto?!-
- smettetela di litigare!- dice Michael.

Gli voglio bene, ma se si intromette un'altra volta gli lacero la carne!

- dai, esci da lì-
- tu sei completamente pazza!- dice ringhiandomi con le orecchie dritte, mezzo segno di dominanza.
- non fare già l'alpha con me caro! - gli ringhio di rimando.
- e ora smettila di essere come tutti gli altri, esci fuori!-
- NO!-
- ti fidi di me?-
Lui ci pensa un'attimo.
- si- dice infine.
- allora esci-

Lui sbuffa ed esce dall'ombra con la testa bassa ma continuando a fissare l'umano.
Diffidente.
Michael si siede ai piedi di una pianta e resta li.
Io lo raggiungo e mi sdraio vicino mentre Jacob resta lontano qualche metro e non accenna a sedersi.

Resta così, in piedi sulla difensiva per le due ore successive.

- ora devo andare a farmi vedere la ferita- dice Michael alzandosi.
- ciao piccola- mi accarezza la testa.
- ciao anche a te- si rivolge a Jacob che si limita a ringhiargli.

- che cos'è un ospedale?-
- un posto dove curano gli umani-
- perché non me lo hai detto?-
- perché l'ho scoperto stamattina-
- intendo dell'umano. Da quanto lo vedi?-
- 18 anni-
- COSA?! DICIOTTO ANNI?!-
- si, non pensavo fossi sordo...-
- non scherzare! È una cosa seria!-
- dai, hai visto pure tu che non fa niente, è simpatico. Ti prego non dirlo a tuo padre!- lo supplico.
- ma per chi mi hai preso?! Ovvio che non gli dico niente. Però potevi avvertirmi prima-
- si, scusa. Avevo solo paura della tua reazione-

Ci buttiamo in acqua per poi andare a cacciare.

Sono passati cinque mesi da quando Jacob ha incontrato Michael.
Le giornate sono sempre più corte e noi abbiamo già il pelo invernale.
Jacob non è mai mancato ad un'incontro con l'umano, ora si sdraia e a volte gioca persino con lui, ma non si fa toccare.

Lo sguardo umano del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora