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- Mya, siamo a casa!- urla Mikey entrando.
- andiamo all'ospedale!- scende le scale lei con un borsone che fatica a portare a causa della pancia.

- sta per nascere! Si sono rotte le acque!- spiega velocemente.

A Michael ci vogliono alcuni secondi per capire cosa aveva appena sentito, mentre Jake prende immediatamente Mya in braccio e io il borsone che carico nel bagagliaio.

- siediti dietro con lei!- ordina Jake e io eseguo.

Mya si stende mettendo la testa sulla mie ginocchia.
Intanto Michael, ripresosi, si precipita al posto del guidatore e partiamo diretti a quel luogo che sa di disinfettante.

Mya spesso ha delle contrazioni e ad ogni suo lamento ci agitiamo tutti di più.

- ma aiutala santo cielo!- mi urla Mikey.
- secondo te so come aiutarla?!-
- non avete mai avuto a che fare con esseri incinti?! Fai qualcosa!-
- noi facciamo tutto da sole, niente medici o altre cose! Siete voi umani gli incapaci!- urlo.

- non stiamo parlando di noi o di voi! Puoi non insultarci almeno una volta?!-
- siete nati per essere insultati! - dice Jake.
- tu stai zitto!-
- non mi dici cosa fare!-
- e nemmeno a me! Non prendo ordini da un umano!-
- smettila! Per metà lo sei anche tu!-

Parcheggia e dei medici arrivano con una sedia con le ruote.

- smettetela! Sono io che sto per partorire! State zitti!- urla Mya mentre la caricano su quel coso mobile.

- date a tutti e tre una dose massiccia di tranquillanti, sono troppo agitati- Dice ai medici che si metto o a ridere.

Ma che cazzo vi ridete voi?! Pensate a fare il vostro lavoro!
Appena entriamo io e Jake starnutiamo per il forte odore di alccol e medicinali.

- dove la portate?- chiede Mikey agitato come non mai.
- in sala parto, per favore accomodatevi e calmatevi!- ci dice un dottore.

Io e Jake veniamo attanagliati dalla sensazione che succederà qualcosa di brutto.
Istinto.

- Mikey, il nostro istinto ci sta mettendo in guardia, è come se stesse per succedere qualcosa di brutto...- lo informa Jake.
- a Mya?!- chiede fuori di se.
- forse, non possiamo sapere a chi- dico.

- io la fermo!- scatta in avanti ma Jake lo afferra impedendogli di fare ciò che voleva.
- non dire stronzate! È troppo tardi!- gli dice facendolo sedere a forza su una sedia.
- adesso aspettiamo qui!- dice severo.

Passano alcune ore e l'ansia aumenta, la brutta sensazione persiste e Mikey è svenuto un paio di volte.

Finalmente esce un medico che ci viene incontro.

- come sta?- chiede Mikey scattando in piedi.
- congratulazioni, è un maschio- gli stringe la mano.
- ma io non sono...-
- possiamo vederla?- lo interrompe Jake.
- ora no, deve riposare, ma entrambi stanno bene, tornate domani mattina- velocemente com'è arrivato, va via.

- ma io non sono il padre- dice Mikey.
- lo so, ma è meglio mentire ad una persona che non vedrete più invece di spiegare la situazione alquanto complicata. - dice Jake, il suo ragionamento non fa una piega.

- allora che cosa vuole dirvi l'istinto?- chiedo.
- non so, ma non ci muoveremo da qui- dice Jake.
- vado...vado a prendere dei panini- dice Mikey ancora sconvolto camminando lungo il corridoio.

- mai una giornata tranquilla, ma perché sono intervenuto quel maledetto giorno quando ti ho vista con Mickey?- scherza Jake.
- non staresti combattendo contro l'organizzazione se non l'avessi fatto.-
- io continuo a credere che si stia tanto meglio accucciati in una tana con il proprio branco attorno-
- mh, vita monotona-

Sorride e mi da un bacio sulla fronte.

- ecco qua, al tacchino per voi due e tonno e maionese per me- dice l'umano porgendoci i panini che divoriamo.

- non ho mai mangiato cibo più schifoso- dico.
- concordo- dicono insieme i due maschi.

Senza nemmeno accorgercene ci addormentiamo tutti e tre.

- signori...- apro gli occhi e vedo un'infermiera che tenta di svegliarci.
Tiro una gomitata a Jake e un calcio a Mikey facendoli svegliare all'istante.

- come sta Mya?!- chiede preoccupato l'umano.
- sta bene, tranquillo, se volete potete andare da lei. -

Non ce lo facciamo ripetere due volte, la ringraziamo e, doloranti per colpa delle scomode sedie, ci avviamo verso la sua stanza.

Entriamo lentamente, l'agitazione delle ore precedenti è improvvisamente scomparsa, ma il nostro sesto senso è ancora allerta.
La vediamo in un letto, tutta vestita di bianco che ci sorride.

- siete scemi? Ho partorito, non sono mica morta!- ride notando la lentezza con cui ci stiamo avvicinando.

- stai bene?- chiedo.
- si, tutto bene-
- Mikey è svenuto due volte e il medico l'ha scambiato per il padre- dice Jake facendola ridere.

- permesso?- chiede un medico entrando con in braccio il bastardo.
Lo lascia alla madre ed esce dalla stanza.

A Mya si inumidiscono gli occhi mentre guarda suo figlio.
Sta dormendo beato avvolto in una tutina azzurra.
Osserviamo i due farsi le coccole per un po' e poi Jake prende parola.

- è meglio se andiamo a casa, ci facciamo una doccia e poi torniamo qui, sappiamo che state bene e siamo più tranquilli-
- si, puzzate come delle capre!- ride Mya.
- allora ci vediamo dopo-

Usciamo dall'ospedale e quasi non mi sembra vero riuscire a sentire odori buoni della natura e non quelle robe chimiche.
Prendiamo la macchina e andiamo a casa.

- vado prima io! Devo ancora riprendermi- dice Mikey correndo su per le scale verso il bagno.

Io mi siedo sul divano mentre Jake accende la tv sul notiziario, chissà i due lupi che fine hanno fatto...

Politica, parlano sempre di politica, che palle, ma che ognuno faccia quello che gli pare, tanto da cosa ho capito stanno nella merda lo stesso.

Dopo la politica passano ad elencare i vari morti.
E poi loro si reputano pacifici...

- tieni- dice Jake mettendomi sulle gambe una ciotola di patatine.
- grazie- dico prendendone una manciata, sono affamata!

Non vedo l'ora di andare di nuovo a caccia, è un bel po' che non ci sfamiamo come si deve.

- ah, eccomi, che mi sono perso?- chiede Mikey scendendo le scale.

Ma è un leopardo a farsi la doccia così in fretta?
Suona il telefono e Jake risponde mentre Mikey prende delle patatine.

- nulla, i soliti tizi in giacca e cravatta che si credono importanti e i morti.- dico prendendo altro cibo dalla ciotola.

- come?! - urla Jake al telefono attirando la nostra attenzione.

- COSA CAZZO VUOL DIRE CHE MYA È SPARITA?!- urla.

Lo sguardo umano del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora