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- forza!- urlano tutti.

Ma state calmi o vi devo prendere a botte?!
Tutti così eccitati per una stupida gara!
Salgo in macchina e metto in moto.
Quella gallina lascia cadere il fazzoletto e partiamo.

Scoppia a diluviare.
Grazie al cielo non c'è Michael questa sera, e non ho rivisto Jacob.

Ho bisogno di pensare lucidamente, ieri ero distrutta, soprattutto stupita dal comportamento di Lalima.

Ho impresso nella mente la voce di mio fratello Mike che mi chiamava Nala, gli è sempre piaciuto questo nome.

Vedo un ammasso marrone rotolare lungo il tetto della macchina oro di Lucas davanti a me.
Inchiodo di colpo.
E ora cos'è?!
Un ramo?

Scendo.
Mi avvicino all'oggetto illuminato dai fanali della macchina non curandomi della pioggia fredda.

- Lalima?-
Nessuna risposta.
- Lalima?!- mi inginocchio.

Prendo la lupa in braccio e la sistemo all'entrata del bosco, dietro un albero dove le gocce cado più rade.

Appena in tempo perché arrivano le altre due auto che travolgono completamente la mia.

- Lalima! Ti prego svegliati!-
Niente.
- Lalima!- le lacrime mi pungono gli occhi.
Nessuna risposta o movimento.
Il suo odore si affievolisce ogni secondo di più.

- no Lalima! Non adesso!- dico lasciando cadere la calda acqua salata sulle mie guance, sul collo e fin nella maglia.

La scuoto ancora un paio di volte ma nulla.
Mi accascio sul suo torace tenendola stretta a me con le mani e piangendo per tutto.
- ti prego- piagnucolo, non so bene a chi e per cosa è rivolto.

Vado avanti finché non mi escono più lacrime, finché gli occhi bruciano, la gola è secca e indolenzita, i muscoli della schiena fanno male per la posizione e il mal di testa è persistente.

MYA POV

Entro velocemente in camera di Michael, dopo la sua telefonata di questa notte mi sono agitata tutto il tempo.

Il letto e i cuscini sono a brandelli, il suo cellulare è un ammasso di rottami vicino al muro su cui è stato lanciato, la carta da parati è distrutta e ci sono unghiate sporche di sangue dappertutto, pure sul pavimento in legno.

Per non parlare degli oggetti in frantumi.

Il mio sguardo cade su un corpo nell'angolo a destra.
Si tiene con le braccia le gambe al petto, la testa è piegata di lato e mi sta fissando, ma gli occhi non sono grigi, ma neri.

Sembra molto rilassato, ma so che non è così.
È seduto in mezzo ai resti taglienti degli oggetti rotti.
Il sangue è ormai rappreso su entrambe le gambe, credo che se le siano conciate parecchio male con tutti sti cocci.

Chiudo la porta dietro di me e mi avvicino lentamente.
Mi siedo a gambe incrociate davanti a lui e vedo che sia le unghie dei piedi che quelle delle mani sono ridotte ad una poltiglia mista a sangue.

- Michael, sono io, Mya- dico calma.
Lui continua a guardarmi con serenità.

- tranquillo, sistemeremo tutto-

Fa uno scatto improvviso prendendomi alla gola e facendomi toccare terra con la testa.
Ora i suoi occhi sono furenti e assetati di sangue.

Cerco di divincolarmi scalciando e usando le mani, ma mentre lui non fa alcuno sforzo io sono già sfinita.
Con un piede urto la sedia che cade, e su di essa c'era ancora un oggetto che gli sarà sfuggito, che va in mille pezzi.

Sentendo quel rumore si spaventa e scappa nell'angolo di prima, nella stessa posizione ma questa volta ondeggia e gli occhi guardano da tutte le parti freneticamente.

Riprendo fiato rumorosamente ansimando e tirandomi su.
Mi alzo e cammino lentamente fuori dalla stanza, vado a prendere scopa e paletta.

- Mya? Mya!- dice sua madre.
- buongiorno-
- grazie per essere venuta! Questa notte è entrata una sua amica e sembrava molto spaventata, lui è tornato così senza motivo!- dice.
- stia tranquilla, ci penso io- torno di sopra.

Una sua amica?
Entro dentro e chiudo la porta, lui è sempre come l'ho lasciato.

Inizio a raccogliere alcuni cocci e improvvisamente si muove.
Torno a guardarlo e lo vedo a pancia in giù che si sorregge con le braccia tese e mi guarda tranquillo.

Muove le braccia avanti venendo verso di me trascinando le gambe come se fossero morte.
Probabilmente ha male vista la quantità di sangue che imbratta i pantaloni e il pavimento.
Decido di ignorarlo e continuo a scopare.

Si mette in piedi e con uno scatto della mano butta a terra la scopa che avevo in mano.
Mi prende per un braccio e mi fa sbattere la schiena contro il muro togliendomi il fiato.

Quando mi lascia cado a terra ferendomi le ginocchia.
Oh cavolo!
Siamo alla fase più brutta!

Mi metto nella sua posizione di prima e lui mi guarda incuriosito per poi copiarmi e fissarmi negli occhi.

TRIS POV

Ormai la faccia mi tira a causa delle lacrime secche, gli occhi sono pesanti ed irritati, la testa pulsa e il cuore è distrutto.

Sono accovacciata vicino al corpo di Lalima che ormai è nel bel mezzo del rigor mortis.

Mi arriva una folata d'aria gelida che mi fa rabbrividire, ma con essa arrivano tanti odori che conosco assai bene.
Il branco.

Mi arrampico sul primo albero che mi capita.
Salgo più in alto possibile in modo che la pioggia porti via il mio odore.

Arrivano con Mark a capo e si fermano.
L'alpha l'annusa e poi ulula seguito dagli altri.
Alla sua destra c'è Jacob, ho paura che guardi in su.

Non sono pronta per affrontarlo, non ancora almeno.

Poi come sono venuti spariscono, diretti alle tane per sospendere la caccia e dare libero sfogo alla perdita.

Meglio allontanarsi ora che non sono in giro e quindi non correre il rischio di essere trovata.

Scendo, guardo ancora il corpo innaturalmente rigido e inizio a camminare senza una meta precisa.

***
Buon natale nonostante il ritardo!!!
E auguri per il 2016!!

Lo sguardo umano del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora