Mi svegliai con delle grosse occhiaie sotto gli occhi, ero stanchissima e non avevo detto ancora nulla a Conny...
Mi preparai come meglio potevo e poi corsi fuori di casa per raggiungere la scuola mentre Conny dormiva ancora.
Quando arrivai chiusi il motorino ed entrai nel portone, immediatamente un gruppo di ragazzi e ragazze mi si fiondò addosso correndo con i libri in grembo per paura di ritardare. Probabilmente erano del primo anno. Raggiunsi la classe e mi sedetti nella fila in fondo quando non era ancora affollata, sospira lasciandomi cadere sulla sedia.
Connor, un ragazzo del mio corso di cui ricordavo a malapena l'esistenza, si sedette vicino a me con un sorrisetto stampato in faccia.
«Come l'ha presa Conny?» lo guardai immobilizzata senza capire a cosa si riferisse. Non mi aveva mai parlato, non sapevo nemmeno che sapesse chi fosse Conny...Perché avrebbe dovuto parlami adesso e di lei?
Poi volsi lo sguardo intorno a me e mi accorsi che i ragazzi appena entrati mi stavano guardando e stavano parlando tra di loro con aria di disapprovazione.
«Cosa scusa?» chiesi sperando che non riferisse a quello che pensavo. Sentii un nodo in gola mentre tentavo di sorridere.
«Ieri al pub, lo sappiamo tutti che sei una facile, ma con il ragazzo della tua migliore amica potevi evitare. Troia» Non dissi niente e sentii una strana sensazione. Improvvisamente una forte rabbia mi pervase il corpo, ma il dolore e lo sconforto ebbero presto la meglio.
Io lo sapevo che le persone credevano che io fossi una facile e per questo non potevo biasimarli, ma nessuno me lo aveva mai detto in faccia. E faceva male, tanto. Mi alzai e uscii dalla stanza mentre ero seguita da migliaia di occhi puntati su di me.
Corsi verso la classe di Alex e entrai senza nemmeno bussare.
«Mi servirebbe Alex» dissi con una smorfia cercando di non sembrare turbata.
C'era qualcuno che spalancò gli occhi, altri che mi parlavano dietro ed altri che sorridevano maliziosamente facendo battute stupide. Aspettai che arrivasse attaccata allo stipite della porta mentre mi mordevo il labbro per trattenere la rabbia. Alex scese le scale e mi raggiunse alla porta. Lo presi di colpo per la maglietta non riuscendo a resistere alla rabbia e socchiudendo la porta per quanto potessi.
«Che cazzo vai a raccontare? Lo sai benissimo che io non ti ho toccato» Lui richiuse la porta con un calcio e non disse niente facendomi un sorrisetto di sfida. «Io non ho detto niente... Di che parli, scusa?» disse infine. Lo tirai ancora per la maglietta, ma lui mi diede uno spintone facendomi indietreggiare.
Mi fece l'occhiolino e poi se ne andò senza dire niente rientrando in classe.
Sbuffai dalla rabbia sistemandomi i capelli con forza, poi me ne andai dalla scuola. Mi rifugiai in casa, l'unico posto dove potevo stare tranquilla. Ma dovevo parlare con Conny...
Entrai dalla porta e la trovai seduta sulla poltrona con le lacrime agli occhi.
«Conny che succede?»dissi correndole incontro e lasciando cadere la borsa.
«Esci di qua» Non mi guardava negli occhi e continuava a fissare il telefono che teneva in mano.
«Conny, ma che dici?» chiesi stringendole la mano che teneva tra le gambe. Lei alzò lo sguardo e dalla sua faccia capii che non mi avrebbe perdonata. Scoppiai in lacrime. Sapevo cosa aveva e soprattutto sapevo perché.
Mi mise il telefono in faccia accendendolo e mi trovai davanti la foto di me e Alex mentre ci "baciavamo" su quel divanetto scaduto del Komedia. Scoppiai ancora di più a piangere, ma lei non mosse ciglio.
«Esci di qua» ripeté fermamente incrociando le braccia e riponendo il telefono nella tasca.
«Conny, non è come sembra. Davvero...» dissi singhiozzando.
«Esci di qua. Mi fai schifo» urlò spingendomi verso la porta. Mi chinai per prendere la borsa e una valigia che probabilmente aveva preparato prima e uscii da casa. Non sapevo dove sarei andata, ma dovevo andarmene di lì al più presto.
Bussai alla porta sperando che qualcuno aprisse la porta senza fare troppe domande. Poco dopo vidi una luce accendersi e la porta spalancarsi.
«Amore! Ma che ci fai qua?» avevo gli occhi gonfi e rossi e il trucco sbaffato sulle guance. Mia madre mi si avvinghiò al collo stringendomi a se.
«Mamma, stasera posso dormire qui» chiesi quasi implorando ai suoi piedi.
Lei si staccò da me e mi asciugò le lacrime facendomi entrare. Io e Conny ce ne eravamo andate di casa qualche anno prima. Ne io ne lei riuscivamo a vivere una vita tranquilla in casa dei nostri genitori, Conny soprattutto. Lei se ne sarebbe andata dalla sua famiglia comunque ed io non potevo lasciarla sola. Ma ogni volta che entravo da quella porta sentivo nel petto un sentimento di vergogna. Io infondo amavo mia madre, e nonostante tutto, sapevo benissimo quanto le fosse costato il mio addio.
«Vieni, puoi farti una doccia» disse porgendomi degli asciugamani. «Il letto è fatto e...»
«Mamma, tranquilla. So badare a me stessa, vai pure a riposarti e scusa l'orario» la interruppi. Lei mi guardò per un istante, sorrise, mi baciò la fronte e poi entrò in camera spegnendo la luce. Mi infilai in bagno e tirai un grosso sospiro. Ma che cazzo avevo fatto? Accesi il getto dell'acqua e mi ci misi sotto. Speravo che l'acqua fredda mi avrebbe aiutato a rilassarmi, ma non fu così. Entrai in camera e notai che sembrava una stanza appena comprata. Le pareti erano spoglie e nell'armadio rimanevano poche magliette sporche e bucate. Da quando me ne ero andata, nessuno c'era più entrato a quanto pareva dal sottile strato di polvere che rimaneva sul comodino accanto al letto. Sentii una fitta al petto al pensiero di mia madre. Non sapevo cosa aveva passato quando le avevo detto che me ne sarei andata, ma vedere la stanza in quello stato mi fece sentire in colpa.
Mi buttai sulle lenzuola, le uniche cose pulite, e caddi addormentata poco dopo.Ehii ciao, come va?
Ho postato un'altra storia tanto per cambiare, mi farebbe piacere se passaste a darle un'occhiata. Il titolo " Between us". Spero vi piaccia questo capitolo e il primo dell'altra storia. ;)
Grazie per le visualizzazioni e per il resto
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Kiss me again
Romance" Non ho bisogno di tutto questo. A me interessi solo te." Sophie è una giovane ragazza che a causa del suo passato non riesce ad affezionarsi agli uomini comportandosi con questi nel modo meno opportuno. In un brutto periodo della sua vita conosce...