Le scatolette di tonno che avevo in mano sembravano identiche, nonostante fossero diversissime, solo agli occhi di quella scema della mia migliore amica. Maledetta Conny e le sue paranoie sul cibo.
Sbuffai, quando sentii una voce non troppo sconosciuta.
«Ehi»gridò qualcuno. Mi voltai cercando di capire di chi fosse, ma non vedevo nessuno intorno a me.
Riposi entrambe quelle stupide scatolette di latta quando un ragazzo mi si avvicinò.
«Come stai?» chiese sorridendo.
Ero un po' confusa. Non mi sembrava di conoscerlo o di averci mai parlato.
«Ci conosciamo?» chiesi alzando un sopracciglio curiosa e impaziente.
«Ma come, non ti ricordi? Il bar, la cantina...»
Arrossii quando mi rivolse uno sguardo malizioso ricordandomi chi fosse.
Il barista, quel giorno al centro commerciale.
Ma proprio ora lo dovevo vedere? Quando tutto sembrava aver trovato un suo posto.
«Ah già... Mi ricordo, certo.. Tu sei Trevor, vero?» Come facevo a dimenticarmi di quella cantina buia e fredda (?). Impossibile.
Notai anche da parte sua un certo imbarazzo. Scrollò le spalle annuendo per risposta e sorrise di nuovo.
«Io adesso devo andare, ma ci terrei a parlare con te come si deve...» strizzò l'occhio ed io arrossii ancora «Il numero ce l'hai. È stato un piacere, ehm...»
«Sophie» sussurrai con la testa bassa.
Mi rivolse un sorriso. Mi salutò e lo vidi scomparire tra gli scaffali dei detersivi.
Finalmente respirai e riuscii a calmarmi. Non ci tenevo a rivederlo. Ero cambiata da quella volta e non intendevo rovinare niente con Corie.
***
Aperta la porta di casa mi trovai davanti il solito spettacolo.
Conny sdraiata sul divano con un pacchetto di qualche schifezza in mano. TV accesa e casa come fosse appena passato un tornado.
Mi scappò una risata mentre poggiavo a terra le buste della spesa.
«Conny, sei peggio di un' ottantenne» dissi.
«Sisi» rispose alzando gli occhi al cielo e sbuffando. Non le risposi, nella mia testa pensavo ancora a quel fottuto incontro di pochi minuti prima.
«Cosa ti frulla in quella testolina?» disse lei avvicinandosi alla dispensa per riporre quello che avevo comprato.
«Beh, ho incontrato quel ragazzo del bar... Ti ricordi?» Conny sbiancò, poi rise come una scema.
«Quel.. Com'è che si chiamava?» chiese guardando il soffitto, come se fosse scritto lì il nome. «Trevor..» dissi.
«Mi vorrebbe rivedere. Per parlare s'intende » Un'altra risata sfuggì a Conny.
«Ma te non lo vuoi rivedere» disse come una cantilena.
«Esatto» proruppi scostando una ciocca di capelli dal mio viso.
«E questo cambiamento?» alzò un sopracciglio e una parte della bocca sorpresa.
«Corie...» un'altro piccolo sorriso si mostrò da parte sua. «Credo... Credo di amarlo» dissi ancora abbassando il viso.
«Cosaa?» Conny afferrò il mio mento e mi buttò le braccia al collo stringendomi.
«Pensavo che non sarebbe mai più successo» quasi aveva le lacrime agli occhi.
«Non fare la cretina Conny. É un casino...» affermai staccandomi da lei che adesso rideva.
«Lo so. Ma è bellissimo Sof. E ormai non puoi fare nulla...»
Quanto aveva ragione. Ormai quello che provavo non lo potevo cambiare e a dirla tutta nemmeno volevo.
Mi sembrava di aver trovato un posto nel mondo adesso.
La cosa che più mi importava era il suo bene, questo non può non essere amore.
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Kiss me again
Romance" Non ho bisogno di tutto questo. A me interessi solo te." Sophie è una giovane ragazza che a causa del suo passato non riesce ad affezionarsi agli uomini comportandosi con questi nel modo meno opportuno. In un brutto periodo della sua vita conosce...