Amy rimase con me per tutta la notte in cui dormii molto poco. Mi immaginavo le voci e le varie storielle che si potevano essere inventati. Tutte false, perché nessuno conosceva davvero la verità.
Da una fessura della finestra entrò un raggio di luce che illuminò la stanza.
«Sof, devo andare a lezione» era pronta vestita e lavata davanti al letto, con la borsa a tracolla e le chiavi in mano.
«Va bene, ci vediamo dopo. Non vengo a lezione» balbettai.
«Sophie, le lezioni...» tentò di iniziare.
«Non me la sento» conclusi scuotendo la testa arresa. Lei sorrise rassegnata e uscì facendo calare in tutta la stanza buio e silenzio. Mi alzai con fatica, mi vestii e mi risedetti sul letto appena rifatto senza sapere dove poter andare.
Mi guardai intorno e quando vidi il libro posato sul comodino, con il segnalibro al solito punto mi venne in mente la libreria.
" Non ci sarà nessuno adesso" pensai.
" È la prima ora, sono tutti a lezione."
Uscii dal dormitorio cercando di evitare la folla di ragazzi e rientrai dalla porta posteriore dell'edifico.
Mi scostai il cappuccio dalla testa e mi sedetti su un tavolo a lato poggiandovi il libro che avevo tenuto dentro la giacca. Mi sedetti pesantemente e sprofondai nella grossa sedia di legno duro.
«Sophie Ross?» disse poi una voce.
Alzai lo sguardo e vidi il ragazzo della volta precedente sedersi davanti a me.
«Ehm, si ...» balbettai. Potevo solo immaginare come sapesse il mio nome.
«Potevo sedermi?»indicò la sedia con il dito. Mi aveva visto scappare via come una pazza, chissà cosa pensava di me.
«Certo» non riuscivo ad essere fredda con lui, e infatti arrossii come un peperone. Iniziò a leggere e non ci parlammo per un po', ma il dubbio di come facesse a sapere che mi chiamavo Sophie mi tormentava.
«Scusa, ti posso fare una domanda?»
Lui alzò la testa e per un momento mi sembrò stupito poi annuì.
«Come fai a sapere il mio nome? Non mi ricordo di avertelo mai detto...»
Mi sorrise e chiuse il libro capendo che non lo avrebbe continuato.
«Le voci...»lo fermai. Le voci? No, vi prego. La seconda persona che si rivolgeva a me con gentilezza in tutta la scuola, adesso, mi conosceva per le voci che giravano? No. Non posso sopportarlo.
«Non sono come mi descrivono...»
Abbassai lo sguardo, un po' per la rabbia un po' per la vergogna.
«Stavo dicendo che molte persone parlano di te, non è difficile sapere il tuo nome» disse tutto d'un fiato cercando di sorridere.
Non lo guardai.
Continuai a tenere lo sguardo sul libro facendo finta di leggere.
Ancora una volta mi stavo maledicendo.
«Non credo a quelle voci, tranquilla. Non le ascolto nemmeno» aggiunse piegando la testa.
Mi meravigliai delle sue parole. Aveva un bellissimo sorriso, come quello del primo giorno. I suoi occhi brillavano e il vento che entrava dalla finestra vicina gli faceva dondolare i capelli.
«Scusa, non avrei dovuto aggredirti...» mi scusai incontrando i suoi occhi.
«Tranquilla. Non mi interessa cosa dicono. Lo vedo come sei...» proferì.
«E come sarei?»chiesi poi facendo un piccolo sorriso scambiabile per una smorfia.
«Fragile» se era una tattica per attaccare bottone o fare colpo, stava riuscendo alla grande.Lui che nemmeno mi conosceva, aveva centrato perfettamente la mia essenza.
«Fai la dura con i ragazzi e li tratti come stracci, ma non sei così»
Sentii una fitta nel petto e gli occhi diventarmi sempre più pesanti da sopportare. Non seppi dire nulla. Rimasi a guardarlo mentre tornava ad aprire il suo libro. Mi intrigava quel ragazzo. Era vero quello che aveva detto e sentirlo da lui mi fece meravigliare. Non era come gli altri, era diverso. Diversamente bello.
«Scommetto che anche tu ti sei fatta delle idee su di me, e scommetto anche che la metà sono sbagliate»
Arrossii. Nel suo tono c'era un che di rimprovero. Me ne stetti zitta sentendomi in imbarazzo.
«Ehi, tranquilla. Tutti si fanno strane idee su di me» stavolta sorrideva.
Ricambiai e poi lo vidi appoggiare il gomito sul tavolo e ricominciare a leggere.
«Quindi, come saresti?» dissi poi con cautela cercando di non disturbarlo, anche se mi sa che non ero riuscita nell'intento.
«A te la risposta» rise passandosi una mano tra i capelli. Rimasi un po' delusa, ma questo voleva dire che lo avrei rivisto. Mi bastava.
«Penso che oggi non lo finirò questo» disse sorridendo e chiudendo con un botto il libro.Mi scappò una risata.
«Non so il tuo nome..»azzardai.
«Corie» sulla faccia aveva un sorriso da dente a dente. E sulla mia stava appena apparendo.
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Kiss me again
Romance" Non ho bisogno di tutto questo. A me interessi solo te." Sophie è una giovane ragazza che a causa del suo passato non riesce ad affezionarsi agli uomini comportandosi con questi nel modo meno opportuno. In un brutto periodo della sua vita conosce...