Capitolo3 🪻

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Mmm, che buona questa brioche, ehm mi sa che mi sono un po' sporcata.

Luke mi sta fissando, si può sapere che gli prende?
Dovevamo tornare amici, ma se lui si comporta in questo modo sarà impossibile.

Come faccio a resistere a quegli occhi color miele e a quelle labbra così piene e rosee?

Dio, devo farmi un esame di coscienza, è da anni che mi sta lontano e ora che è tornato io penso subito alle sue labbra.

Mi do un schiaffo educativo mentre gli altri non guardano.

«Cuginettaaaaa»

«Mm cosa vuoi?» Chiedo mentre finisco la brioche.

«Puoi andare di sopra a prendere il microfono per il karaoke? Così lo facciamo con i ragazzi»

«Certo, ci mancherebbe»
Gli dico ironicamente.

Gli voglio bene, anche se mi sfrutta una volta sì e l'altra pure.

«Dai ti fa bene muovere un po' quel culetto»

«Non sia mai che tu muova il tuo vero?»

«Assolutamente no»

«Immaginavo»

Sempre tutto io devo fare.

Salgo le scale e arrivo alla mia camera, nel frattempo sento lo sguardo di Luke addosso, deve smetterla altrimenti potrei tornare a fare pensieri strani.
È stressante averlo sempre in giro.

O forse mi fa solo piacere.

No no no no no.
Ho già detto no?

Stiamo parlando di Luke, è un coglione con la C maiuscola, e la mia vita sta andando a gonfie vele, ci manca solo lui a rovinare tutto.

Certo abbiamo chiarito, però basta così, ce l'ho ancora con lui per aver rovinato la nostra amicizia e non posso perdonarlo tanto facilmente.

Mi abbasso verso il mobile per prendere il microfono, ma appena allungo la mano sento qualcuno che mi tocca la spalla.

«Luke cosa c'è?»

Non so come è possibile ma percepisco la sua presenza, il suo respiro e il suo profumo anche se sono girata.
Infatti mi volto per annusarlo meglio e rendermi conto che ha ancora addosso il profumino del ristorante di suo padre, Hardin.

«Volevo parlarti»

«Di cosa? Ci siamo già detti tutto, io smetto di odiarti e tu smetti di fare lo stronzo»

«Però dovremmo ancora ritrovare la nostra armonia»

«Io direi che basta così»

«Perché non vuoi salvare la nostra amicizia?»

Lo volevo, ma ora che è passato tanto tempo non so se ne vale la pena.

«Ti devo ricordare chi è stato a rovinarla?»

«Senti, tu non sai come sono andate le cose»

«Allora spiegamelo»

«Non è il momento»

«Certo non è mai il momento, "scoprirai tutto a tempo debito" ma vaffanculo»

«Vuoi saperlo davvero?»

«Ovvio che voglio saperlo»

Per anni l'ho guardato pensando: "Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?".
E ora che me lo sta dicendo sono davvero agitata.

Forse vedere la cosa dal suo punto di vista mi aiuterà a capirlo meglio, forse ha tutto un senso.

«Non riuscivo a guardarti in faccia, dopo quel bacio io non ce la facevo, più ti guardavo più ne volevo un altro, ma ero sicuro che tu non volessi»

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