BOUQUET

Capitolo20 🪷

Quanti giorni sono passati dal pigiama party?
Sicuramente più di una settimana perché oggi è il 4 luglio.
Si festeggia l'indipendenza dell'America.

Io direi che posso festeggiare una settimana di relazione con Luke, anche se in realtà non è cambiato nulla rispetto a prima.
La cosa mi ha sorpresa?
No.

A dire il vero non posso dire con certezza come sia una vera relazione.
Mi basta solo stare con lui.

Già la mia mente crea immagini: io e Luke seduti sul prato di casa mia, lui è occupato a guardare i fuochi d'artificio mentre io li osservo nel riflesso dei suoi occhi.
Come se il mondo attraverso quelle pupille cambiasse prospettiva.

Mi riprendo e torno a dare attenzione alla mia agendina, aperta su un foglio bianco completamente vuoto.
È uno di quei momenti in cui ho ispirazione per una poesia.

Mi strofino gli occhi sbalordita che il sogno pieno di calore sia già finito
e mi ritrovo ad affrontare il freddo senza giubbino.

Cerco un appiglio, un fiammifero per rimanere sveglia,
mi rendo conto che anche questa era solo immaginazione.

Perché il vero inferno è arido,
come le persone a cui l'empatia ha detto "addio".

Mi rendo conto di essere stata anch'io quel tipo di persona una volta,
mi rendo conto di non essermene mai accorta.

Mi rendo conto che la sabbia su cui cammino non sono altro che i miei resti che lascio per la strada perché sto svanendo,
scompaio mentre vengo trascinata via dal vento.

Mi rendo conto che il sole che brucia sulla mia pelle brilla solo per punirmi e forse, solo per un attimo,
penso di poter significare almeno qualcosa.

Vorrei tanto sentirmi una persona normale qualche volta.
Non so, guardare un film, uscire con gli amici, anche drogarmi forse sarebbe più nella norma rispetto alle mie poesie.

Devono rimanere al sicuro.
E se qualcuno le leggesse?
E se le leggesse Luke?
Vorrebbe ancora stare con me?
Chi mai starebbe con una ragazza così tormentata come me...

Mille pensieri mi annebbiano la mente facendomi perdere il filo del discorso, cerco di concentrarmi per mettere un punto a questi versi infiniti.

Mi rendo conto che poi arriva l'oscurità,
non mi rendo conto che il suolo mi ha inglobata facendomi sprofondare in una caduta infinita dove posso solo ricordare tutti i miei fallimenti.

Non mi rendo conto che finisco in un vortice,
un luogo dove sono la nemica di me stessa.

Mi rendo conto che ho sempre incolpato gli altri del mio malessere,
quando sono sempre stata io a farmi piano piano desistere dal mio concetto di benessere.

Rendere i miei sentimenti delle vere e proprie parole mi fa vedere tutto più chiaramente e mi rendo conto che forse non sono così complicata in fondo.

Accarezzo la carta guardando fuori dalla finestra e chiedendomi se dovrei condividerla con Luke, alla fine tra fidanzati non si tengono segreti.
Si può considerare un segreto?

Sento il mio di dietro vibrare e mi alzo leggermente per prendere il telefono.
Luke mi sta invitando ad una videochiamata su FaceTime.