«Sì, ma Killian Jones è decisamente iconico»
Do un calcio alla scrivania per far girare la sedia verso il letto, poi cerco di spiegare attraverso la cornetta del telefono che Regina è praticamente la protagonista della serie.
Non so esattamente come siamo finiti a parlare di Once upon a time.
«Senti Mat, questa conversazione è inutile ok? Dobbiamo smetterla»
Non voglio litigare, quindi chiudo la frase con una risatina.
«Sì hai ragione, ci sentiamo domani. Ora ho da fare»
«Oh certo non ti preoccupare, a domani»
«A domani tesoro»
Stacco la chiamata e mi chiedo come ho fatto a diventargli così tanto amica, ormai è passata una settimana dalla catastrofe in piscina e noi stiamo sempre al telefono a parlare.
Ho capito che si è pentito e non pensa più tutto quello che ha detto a Thomas, è cambiato e non è così stronzo o antipatico come dice Luke, adesso siamo amici.
Parliamo molto e lui mi racconta del suo nuovo lavoro in libreria mentre io gli parlo dei progressi riguardo la biografia, che non è che ci siano dei veri e propri progressi.
A proposito di Luke, continuano ad arrivarmi i suoi fiori, e io li pianto uno ad uno nel mio giardino.
Ogni volta che finiamo il lavoro mi da un fiore diverso.
Gli ultimi che ho ricevuto sono stati un giacinto, un ibisco, un fiore di ciliegio e un agerato.
Ognuno bello a modo suo, ti incantano con i lori colori, il loro profumo e i loro petali particolari.(a fine capitolo ci sono le foto di ogni fiore nel caso qualcuno non li conosca)
Sono meravigliosi, però non so perché continui a darmeli, di certo non mi lamenterò.
Non abbiamo più avuto nessuna vera conversazione, e mi dispiace un po' perché insomma stava andando bene tra noi due.
Nel senso di amicizia.
Sabato è venuto Max da solo e ci siamo divertiti, mi ha distratto facendo lo stupido e il rompi palle come sempre, ma mi serviva esattamente quello.
Però Luke mi manca un po'.
Dato che non ho niente da fare ma tanto da dire, prendo la mia agendina nell'angolo della scrivania e cerco di buttare giù i miei pensieri per scrivere un'altra delle mie poesie.
Scriverle mi fa star bene, butto fuori tutto quello che non riesco a togliermi di dosso e a intrappolarlo nella carta.
Alcune sono più lunghe, alcune corte e altre sono poesie che non scorderò mai perché mi rappresentano appieno.
Mi illudo di saper nuotare,
quando invece riesco solo a galleggiare.
Deludo me stessa e fa male,
però continuano ad esserci cose che non riesco a realizzare.
Anche se sono determinata,
dalla pressione vengo schiacciata.Effettivamente ripensando alla prima frase, non so nemmeno galleggiare.
Devo smetterla, non fa ridere il fatto che sono quasi morta.
Ho scritto esattamente come mi sento, cerco di raggiungere i miei obbiettivi, tuttavia quando non ci riesco mi tormentano e non riesco ad andare avanti con la mia vita.
Deludo sia me che gli altri che si aspettano tanto da me e non c'è cosa peggiore di non sentirsi abbastanza.
Rileggo le parole che ho appena scritto per impiantarmele nella mente e una lacrima cade senza controllo sul foglio sbavando leggermente l'inchiostro dell'ultimo verso.
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BOUQUET
RomanceIris è una ragazza che ha perso tanto, e ormai si aspetta che il suo destino sia vivere una vita regolare e non sconvolgere gli equilibri. Ma Luke Miller arriverà senza preavviso e farà traballare la bilancia che Iris aveva costruito con cura. _____...