Capitolo 16

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*POV Ignazio*

«Ragazzi, venite a fare la foto!» Barbara ci richiama. Io, Piero e Gian ci mettiamo in posa per fare la foto. «Fatto ragazzi! Adesso una foto con Asia, i gemelli e la piccola!» esclama sorridente. Guardo mia madre e Barbara sospirando, che stanno combinando?
«Vieni Asia.» mia madre le mette le mani sulle spalle e la spinge al mio fianco. Mattia si mette di fianco a sua zia dall'altra parte, Lucrezia è tra me e Piero e Gian prende in braccio Martina.
«Sorridete!» Barbara si prepara a scattare e istintivamente poso una mano sul fianco di Asia e la stringo a me. La sento irrigidirsi per qualche attimo e poi rilassarsi tra le mie mani. Non so perché l'ho stretta a me, ma oramai l'ho fatto e vorrei che non fosse così bello.
«Mollami!» sibila Asia a denti stretti.
«No.» mi piace un sacco provocarla, mi diverte.
«Non mi devi toccare!»
«Altrimenti?»
«Altrimenti ti uccido.» mi guarda dritto negli occhi.
«Sai che quando ti arrabbi sei ancora più eccitante?!» le mormoro all'orecchio. Questa ragazza mi fa saltare tutto quello che mi può saltare.
«Smettila!» si guarda intorno per assicurarsi che non mi abbiano sentito.
«Stai benissimo con questo vestito, ma non posso fare a meno di pensare che la cosa migliore sarebbe togliertelo.»
«Non mi devi toccare! Devi fingere che io non esista!» si toglie dalla mia presa e mi sfugge via. È frustrante.
«Zio...»
«Dimmi Tia.» sospiro frustrato e mi volto verso di lui.
«Possiamo parlare?» annuisco. «Da soli.» precisa.
«Che succede Mattia?» Asia si preoccupa immediatamente.
«Niente zia. Tranquilla.» Asia annuisce titubante.
«Vieni.» poso una mano sulla spalla di Mattia e insieme ci allontaniamo. «Usciamo fuori? Che ne dici?» annuisce serio. È successo qualcosa. «Mattia. Dimmi.» ci sediamo su una panchina nel cortile di questo palazzo.
«Zio io...»
«Mattia, cosa sta succedendo? Mi sto preoccupando.»
«Io ti voglio bene.» si ferma qualche secondo.
«Anch'io Matti.»
«Sei stato il primo uomo, e fin'ora l'unico, che ha dato a me e a mia sorella un accenno di normalità.» distoglie lo sguardo dal mio. «Ti ho odiato con tutte le mie forze. Ci avevi promesso qualcosa che poi non hai mantenuto.»
«Mattia io...»
«Aspetta zio. Lo so che non sei stato tu a lasciare la zia.» prende un respiro profondo. «Io ho 17 anni, non sono un adulto ma non mi sono mai potuto permettere di essere davvero un bambino. Prima mi dovevo assicurare che mia madre non morisse e che gli uomini che si portava a casa girassero alla larga da Lucrezia.»
«Mattia... che dici?» speravo di aver accantonato questo discorso anni fa.
«Lo so che lo sai.» le scappa una risatina amara. «Tornando a noi, sei stato l'unico uomo che c'è stato per noi. Io quando ero piccolo mi immaginavo sempre una cosa. Quasi come se fosse un sogno.»
«Che cosa?» la voce mi esce strozzata.
«Io mi immaginavo una famiglia perfetta. Mi immaginavo due genitori che volessero bene a me e a Lucrezia. Immaginavo vestiti puliti, cibo e baci della buonanotte.» mi mordo le guance e le labbra per non piangere. Cazzo. «I volti di queste persone erano il tuo e quello della zia.» si asciuga gli occhi. «Ma nel momento in cui questo sogno poteva avverarsi tu non c'eri più.» si volta e mi guarda negli occhi. «All'improvviso eravamo soli con la zia. E lei aveva 22 anni, e due bambini di 10 anni da crescere e una di pochi mesi in carrozzina. Sai cosa faceva zia ogni sera?»
«Vi leggeva ogni sera "La bella addormentata nel bosco." e "Peter Pan." e stava con voi fino a che non vi addormentavate. Accarezzava i capelli a tua sorella e le sopracciglia e il naso a te. Vi addormentavate così, ovviamente solo dopo aver sentito le storie.»
«Questo finché non vi siete lasciati.» sospira pesantemente. «La prima sera che ha portato Martina a casa, abbiamo dormito tutti quanti nel lettone. Zia dice tutt'ora che era per festeggiare, io dico dico che le mancavi e non riusciva a dormire da sola.» mi manca il fiato. «Ha passato anni a piangere di notte, convinta che si dormisse tutti e tre, ma io spesso mi svegliavo.»
«Perchè mi stai raccontando tutto questo?»
«Mi prometti una cosa?»
«Cosa? Lo sai che io non prometto cose che non posso mantenere.»
«Lo so, per questo te lo chiedo.»
«Dimmi.» mi sta mettendo in evidente difficoltà. Spero di non doverlo deludere ancora.
«Se avremo bisogno di te, ci sarai?»
«Sempre.» rispondo senza alcun dubbio. Ho già commesso questo errore una volta, e adesso che il destino li ha rimessi sul mio cammino non intendo sbagliare ancora. Ci sarò per loro, nonostante Asia.
«Sai cosa sta succedendo alla mamma? Zia non ci dice niente, ma so che sta succedendo qualcosa.»
«Non so niente Tia, tua zia di certo non parla con me.» gli faccio un mezzo sorriso.
«Perchè parla con qualcuno?!» gli scappa una risatina.
«Non è mai stata una chiacchierona!»
«Noi non abbiamo più visto nessuno da quando ci siamo trasferiti in Argentina. Torniamo in Italia ogni due anni per l'affidamento, o almeno credo perché non c'ho mai capito granché, ma la zia si assicura di tenerci lontani da sua madre e Valeria non è mai nelle condizioni giuste... se così possiamo dire.» sentirlo chiamare sua madre per nome è bruttissimo... «Quindi...» sta per dire qualcos'altro ma si distrae a guardare il telefono che ha appena squillato e un sorrisetto stupido gli nasce sul volto.
«Come si chiama?»
«Chi?» alza di scatto gli occhi, blocca il telefono e arrossisce.
«Quella che ti scrive...»
«Non c'è nessuna che mi scrive.» si affretta a dire.
«Dai Tia... si vede. Sei arrossito, ti si sono illuminati gli occhi e hai un sorriso da ebete sulla faccia.»
«Si chiama Lucìa ed ha la mia età.»
«E state insieme?» annuisce. «Aspetta, ma non si chiama Lucìa anche la migliore amica di Lucrezia?»
«È lei... e se lo sa Lucrezia mi uccide.»
«La migliore amica di tua sorella?» mi viene da ridere.
«Ed è anche la sorella minore di Andreas...»
«Pure?!» mi scappa una risata.
Mattia annuisce. «Posso chiederti qualcosa?»
«Certo!» arrossisce imbarazzato. Oddio, cosa vuole chiedermi?
«Zio.»
«Mattia...» sbianco.
«Io ho sempre avuto molte fidanzate...» evita il mio sguardo. «Ma mai niente di serio... cioè, mai... io non ho mai... capito no?»
Mi schiarisco la voce. «Non hai mai...?»
«Non ho mai fatto niente. Solo dei baci.» oddio, voglio morire. Lo lascio a giocare con le tartarughe ninja e lo ritrovo a parlarmi di sesso! Qualcuno mi uccida.
«Mh... e il problema dov'è?»
«Io ne ho parlato solo con i miei amici... non ho qualcuno con cui parlarne. A parlarne con la zia ne ho vergogna.» mi spiega.
«Capisco...» mamma mia che imbarazzo. Devo fare i conti con il fatto che non sia più un bambino.
«I miei amici si vantano di chissà cosa...»
«Fermo Matti! Non paragonarti a nessuno! Un conto è ciò che raccontano, un conto quello che realmente hanno fatto.»
«Tu dici?»
«Assolutamente Tia.» gli sorrido. «Ma dimmi di più di questa Lucìa.»
«Mi piace un sacco lei. È bionda, con gli occhi scuri, è veramente bellissima, ma soprattutto sto bene quando sono con lei.» fa un sorrisetto imbarazzato.
«Quanto tempo è che state insieme?»
«Tre mesi... ma ora lei si sente in colpa perché racconta bugie a Lucrezia e vuole dirle tutto.»
«E tu non vuoi dire la verità a tua sorella?» lo guardo un attimo. «Vi siete sempre raccontati tutto. È cambiato qualcosa in questi anni?»
«No... ci diciamo sempre tutto e, ovviamente, anche io non vedo l'ora di dirglielo ma ho paura... non lo so di cosa, ma ho paura.»
«È normale avere paura...»
Mi guarda un attimo con le guance rosse e poi sgancia la bomba. «Voglio farlo con lei ma ho paura.» oddio.
«Mh.» mi schiarisco un attimo la voce e deglutisco un ingombrante boccone invisibile. «Forse se hai paura non è il momento giusto...»
«Ma io sono sicuro... ho solo paura di...» si blocca e arrossisce ancora di più.
«Di deludere le sue e le tue aspettative?» annuisce. «Beh... le cose fondamentali che devono esserci sono l'attenzione e il rispetto.» speriamo di dirgli le cose giuste... «È anche la sua prima volta?» annuisce. «Ecco, allora sappi che non sei solo tu ad avere paura, anche lei sarà spaventata. E avrà le stesse identiche tue paure.»
«Dici?»
«Si.» gli faccio un sorriso.
«Grazie zio. Io non sapevo proprio con chi parlarne.» mi abbraccia di colpo ed io non posso fare a meno di ricambiare.
«Di niente Tia. Tanto c'è tempo, vero?»
«Veramente viene tra qualche giorno a trovare Lucrezia insieme ad Andreas, il mio migliore amico.»
«Che?» mi stacco di botto e lo guardo in faccia con gli occhi sgranati. «Come tra qualche giorno? Quanti giorni?»
«Quattro!» non sta più nella pelle.
«C'è una cosa che non ti ho detto Mattia! Ma che è importantissima!» gli metto le mani sulle spalle. «Molto importante!»
«Cioè?» aggrotta la fronte.
«Precauzioni Mattia! Il preservativo! È un'enorme stronzata quella che alla prima volta lei non può rimanere incinta.»
«Io non...»
«Non cosa? Le precauzioni vanno usate in ogni caso. Sempre!»
«Io non ce li ho.»
«Devi comprarli!»
«Ma io non so dove andare, e poi non rimango mai da solo.»
«E io che posso farci?»
«Me li compri tu?» mi fa un sorrisetto angelico. Qualcuno mi uccida, definitivamente.
«Va bene...» mi arrendo, prima che decida di non usarli.
«Mattia...» Tia si gira di scatto verso la sorella.
«Dimmi.»
«Ho appena mandato i biglietti dell'aereo a Lucìa e Andreas. Arrivano domani sera.»
«Domani sera?» Mattia non sta più nella pelle e non si rende conto che sua sorella è fin troppo contenta di questo Andreas...
«Si. Ha detto la zia che noi la aspettiamo qua e lei va a prenderli in aeroporto.» si siede in mezzo a noi due.
«Va a prenderli la zia? E come?» guardo Luli.
«Ha detto che avrebbe chiesto a Barbara.» mi spiega.
«Va bene...» mi alzo in piedi. «Io vado dentro, fate attenzione e non vi avvicinate ai cancelli e ai muri di cinta che ci sono i fotografi.» annuiscono ed io entro in sala andando diretto da Asia. «Asia!»
«Che vuoi?» mi fulmina con lo sguardo. È un peccato che sia così bella, perché mi fa incazzare come nessun altro.
«Come pensi di andare a prendere gli amici dei ragazzi?!»
«Con una macchina?!»
«Hai la patente internazionale?»
«No... ho solo quella italiana e quella argentina.»
«Allora non puoi guidare.» un sorrisetto da schiaffi mi si dipinge in volto.
«Mi farò accompagnare da Piero o Gianluca, oppure da Barbara.»
«Ti accompagno io.»
«No!»
«Piero e Gian non vogliono mai guidare, e Barbara ha da fare. Sono la tua unica opzione.»
«Se osi anche solo toccarmi con un unghia giuro che ti faccio pentire di essere nato.»
«Tranquilla! Mi hai fatto pentire di essere nato 7 anni fa!»
«Vuoi davvero parlarne ora?!» mi fulmina con lo sguardo.
«No figurati. Sia mai che si capisca quello che pensa Asia Gallo!»
«Ragazzi.» arriva Barbara. «O andate a litigare in separata sede o la smettete!» mi guarda duramente e sorride amorevolmente ad Asia. Io non ho parole.
«Non ho voglia di litigare con nessuno! Io!» puntualizza. Mi fa incazzare come nessun altro. Mamma mia che nervi.
«Zio!» Martina mi corre incontro e dietro di lei arriva mia madre sorridente.
«Piccolina!» la prendo in braccio.
«Io ho fame ma qui ci sono tutte cose strane!» si lamenta e posa la testa sulla mia spalla.
«Amore, ti ho già spiegato. Vuoi un po' di riso?» Asia le si rivolge con una dolcezza strabiliante.
«Non mi piace quel riso! È tutto appiccicoso!»
«Vuoi la cotoletta con le patatine fritte?» le chiedo e mi annuisce immediatamente con un sorrisone.
«Non ci sono né le cotolette né le patatine!» Asia mi guarda male.
«Ciucciola, vai un attimo con la zia che io arrivo subito.»
«Vieni amore, ma stai a terra che ho i tacchi e ormai sei grande.» Martina scende riluttante. Le accarezzo i capelli e sparisco verso la cucina.
«Scusi!» chiamo un cameriere.
«Mi dica.»
«È possibile avere una cotoletta con delle patatine fritte?»
«Sento in cucina e le faccio sapere subito.» sparisce e torna dopo qualche attimo. «Gliela prepariamo subito e gliela portiamo in sala.»
«Grazie mille.» gli faccio un sorriso e torno dalla bimba.
«Zio. Mi prendi un po' in braccio? Sono stanca e la zia non mi prende.»
«Vieni bimba bella!» la prendo in braccio.
«Ti piace il mio vestitino?»
«Tantissimo piccola!» sorride compiaciuta.
«E il vestito di Lucrezia ti piace?»
«Moltissimo anche il suo!»
«E quello della zia ti piace?» eccoci...!

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Ciao a tutti! Come state? Ecco un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto! Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
P.s.: mancano 3 capitoli alla fine!
Un bacio e buona giornata!

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