Capitolo 14

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«Asia, oggi pomeriggio andiamo in giro per negozi a cercare gli abiti per domani sera. Vi unite a noi?» domanda Caterina con lo stesso sorriso dolce di sempre.
«Shopping?» Lucrezia si intromette sgranando gli occhi. «Certo che veniamo!» sibila eccitata. Adora fare shopping!
«Ti piace fare compere?» Caterina le sorride e le accarezza i capelli.
«Lo adoro!»
«Mi ricordo che quando eri piccola facesti girare alla zia tutti i negozi di Bologna e dintorni per farti comprare un vestitino rosa.» Lucrezia annuisce.
«Era il compleanno mio e di Mattia. Il primo che avremmo trascorso degnamente, volevo essere perfetta e che le persone che ci guardavano dall'alto in basso invidiassero quando eravamo belli tutti quanti quel giorno.» sospiro al ricordo di quei momenti orribili... hanno sofferto così tanto i miei bambini.
«Me lo ricordo anche io quel giorno, eravate perfetti. Tu nel tuo vestitino rosa e Mattia con i jeans e la camicia! Non smettevate di guardarvi allo specchio orgogliosi.» prende un attimo il cellulare e dopo qualche secondo le mostra lo schermo.
«Oddio! Zia guarda!» la foto che mi sbatte davanti al naso ritrae una piccola Lucrezia e un piccolo Mattia. Compivano 7 anni proprio quel giorno, io ed Ignazio eravamo fidanzati da circa un anno e mezzo e decidemmo di portarli a pranzo fuori e poi tutto il giorno in giro, meritavano un bel compleanno. Nella foto c'è Ignazio con un braccio stretto intorno alla mia vita e i bambini davanti a noi. Siamo tutti e quattro sorridenti, felici.
«Sono passati quasi 10 anni...»
«Ne hai altre?» le chiede dopo avermi guardato qualche secondo, quasi come per scusarsi. Lucrezia vive di ricordi, le sono sempre piaciuti gli aneddoti, le foto, i ricordi in generale.
«Si...» le mostra di nuovo il telefono.
«Me lo ricordo questo giorno!» esclama sorridente. «Abbiamo ascoltato la tua laurea e poi abbiamo festeggiato tutto il giorno.» annuisco e spero che Lucrezia non mi sbatta in faccia anche questa foto. Speranza vana. Ignazio in giacca e cravatta tiene in braccio entrambi i gemelli, io sono al suo fianco e ci guardiamo negli occhi sorridendo. Quegli sguardi... riescono, a distanza di anni, a farmi saltare qualche battito.
«Eccoci zia!» esclama Martina. In una mano tiene un pezzo di focaccia e con l'altra stringe la mano di Mattia.
«Allora Asia? Venite?»
«Okay.»
«Dove andiamo?» chiede Tia.
«Shopping!» Lucrezia sorride maliziosa verso il fratello.
«Oddio no! Io non vengo!»
«Tu potresti andare con i ragazzi... serve anche a te un vestito per domani sera...»
«Lui viene sicuramente con noi! Solo un pazzo accetterebbe di venire a fare shopping con voi!» Ignazio ci guarda quasi terrorizzato. «Un pazzo o Gianluca...»
«Mh no... Barbara, tua madre, Asia, Lucrezia e Martina sono troppe anche per me.»
«Mi raccomando, niente roba strana tipo giacche leopardate o fluorescenti tipo assurde palle da discoteca!» Barbara punta il dito prima contro Gianluca e poi contro Ignazio.
«Tranquilla Babs, ci penso io.» Piero sorride compiaciuto.
«Non voglio essere vestito come un pinguino! Non mi metterete mai la giacca e la cravatta! Mai.» esclama Mattia con gli occhi sgranati.
«Mattia! Non esiste che vieni vestito come un barbone come va di moda ora!»
«Ma zia! Anche lo zio si veste così!» guardo un attimo Ignazio che indossa un paio di pantaloni orrendi e una felpa non definita.
«Beh, lui è adulto e respon...» lo guardo in faccia. «Lui è adulto... responsabile non così tanto! Tu sei minorenne, e domani sera ti vesti come una persona decente!»
«Ah ragione tua zia... non vestirti come mio figlio! Fa schifo!»
«Mamma!» fulmina con lo sguardo sia me che sua madre. «Non dare retta a queste due Tia! Andiamo che mi sono fatto portare un auto.»
«Ciao zia!» Tia da un bacio a me e alle sorelle, saluta le altre con un cenno ed un sorriso e se ne va insieme ai tre.
«Andiamo?» annuiamo. «Che ne dite se prima pensiamo al vestito della bimba?»
«Va bene.»
«Io voglio un vestito bello come quello delle principesse!» esclama Martina sorridente.
«Tesoro, avrai un vestito che farà invidia alle principesse!» Caterina le accarezza i capelli raccolti in due codine laterali.
«Davvero?» chiede con gli occhi brillanti.
«Si piccolina!»

«Per la bambina avrei pensato a questo abito. Molto chic.» la ragazza ci fa vedere un vestito nero, classico e lungo. Non va di certo bene per una bambina di sette anni.
«Questo vestito se lo metteva mia nonna.» afferma Caterina schifata.
«Noi volevamo qualcosa di più moderno! Va bene un vestito elegante ma questa rimane una bambina di 7 anni.» spiega Barbara con un'espressione schifata.
«Oh certo...» finalmente la commessa ripone quell'obbrobrio di vestito e ne tira fuori altri due, uno viola ed uno verde.
«Voglio quello verde!» esclama Marti indicandolo.
«Quello verde mi sembra perfetto piccola.»
«Lo provi ciucciola?»
«Si Luli! Posso provarlo vero zia?» annuisco e la accompagno nel camerino aiutandola a cambiarsi.
«Fatti vedere amore.» esce dal camerino.
«Sei bellissima ciucciola!»
«Aggiudicato piccola!» Caterina la guarda orgogliosa.
«Adesso tocca a te Luli!»
«Io ho già adocchiato questi sette vestiti!» spunta con dei vestiti tra le braccia.
«Sette?!» sgrano gli occhi. «Oddio mio.» guardo Caterina e Barbara disperata.
«Troppo corto.» ne scarto uno. «Troppo lungo.» via il secondo. «Troppo rosa fluo...»
«Ma zia, è bellissimo quello rosa fluo.»
«Lucrezia per favore... sembri un evidenziatore.» la guardo male. È orrendo quel vestito.
«Uffa.» si lamenta ma posa quei vestiti e pure un altro beige veramente orrendo.
«Okay, provati questi dai.» annuisce e sparisce nel camerino per un'infinità di minuti.
«Zia... mi annoio.» Martina si lamenta, giustamente tra le altre cose.
«Lucrezia... muoviti!»
«Eccomi, eccomi.» arriva scocciata e ci mostra un vestitino blu, decisamente non adatto alla serata.
«Lucre prova gli altri... questo non è il massimo.» esclama Caterina con gentilezza.
«È proprio brutto questo vestito Luli!» beh, se Caterina ha usato tatto e gentilezza, non possiamo dire la stessa cosa di Martina.
«Beh... i bambini sono la bocca della verità.»
«Zia! Non ti ci mettere pure tu.» guarda male sia me che la sua sorellina.
«Tesoro... non è proprio il massimo... ti fa troppo più grande della tua età!» la diplomazia di Barbara è invidiabile.
«Va bene...» sbuffa scocciata Lucrezia. «Mi provo gli altri.» ritorna nel camerino.
«Adesso dovremo aspettarla per altre 10 ore?» Marti sbuffa e si siede su un divanetto.
«Guarda che ti sento eh!» le risponde Lucrezia da dietro la porta facendoci ridacchiare tutte.
«Fatti vedere Luli.» esce con un vestito nero, aderente, con un leggero spacco sulla coscia, senza nessuna scollatura eccessiva. Un tubino nero, molto molto carino.
«Sei bellissima con questo vestito.» afferma Barbara.
«Piace tanto anche a me Luli!» Martina le corre incontro e l'abbraccia.
«Zia, tu che ne dici?»
«Mi piace molto.» le sorrido e la guardo orgogliosa di come l'ho cresciuta. Sto facendo uno splendido lavoro con i miei ragazzi. Lo so che non dovrei farmi i complimenti da sola, ma in questo caso posso benissimo fare un'eccezione.
Mi fa un sorriso enorme e torna a cambiarsi.
«Allora abbiamo deciso per questo abito.» lo porge alla commessa.
«Benissimo! Adesso tocca a te Asia.» Barbara e Caterina mi guardano come un leone guarda una gazzella, come un bocconcino succulento...
«No... abbiamo vestito le bimbe, io posso tranquillamente mettere un vestito che ho in valigia.»
«No tesoro mio.» Caterina mi guarda un attimo e poi si volta verso la commessa. «Ci vuole un vestito elegante, raffinato, e soprattutto, sexy. Molto sexy!»
«No!»
«Assolutamente si.» mi fa un sorriso sadico. «Un vestito molto sexy.» esclama guardandomi.
«Assolutamente no!»
«Non le dia retta.» mi guarda un attimo di sfuggita e poi si riconcentra sulla commessa. «Elegante, raffinato e soprattutto sexy.» afferma con il tono di voce più basso.
«Arrivo subito.» la commessa sparisce con un sorriso sadico.
«Barbara! Dille qualcosa!» cerco aiuto.
«Sono assolutamente d'accordo con lei.» Barbara si guadagna una mia occhiataccia. Queste due stanno tramando qualcosa...!
«Dai zia... è sempre la stessa storia. Perché odi così tanto fare shopping per te?»
«Mi verrà la nausea a provarmi tutti questi vestiti!» indico il mucchio di vestiti che sta portando la commessa.
«Dai zia! Anche tu devi vestirti come una principessa.» ecco... ci mancava solo Martina.
«Avrei pensato a questi abiti.» stende cinque vestiti sul bancone di fronte a noi. «Vi lascio sole a decidere.» sparisce.
«Questo non è sexy!» indico un vestito tutto in pizzo, completamente trasparente. «Questa è da zoccola!»
«Zia! Non dire le parolacce.»
«Hai ragione Mimì, scusa.»
«No, quello decisamente no.» le due gentili signore, ovviamente si fa per dire, lo liquidano con un cenno della mano.
«Questo ti piace?» mi indica un vestito verde petrolio, lungo fino ai piedi.
«È bello...»
«Ma?»
«Ma non mi ispira granché.» è un bellissimo vestito, ma ha qualcosa che non mi ispira al 100%.
«Provalo comunque.» esclama Caterina porgendomelo. «Se non ti piace lo accantoniamo.» annuisco e vado in camerino a provarmi questo cavolo di vestito. Mi spoglio restando in intimo e lo indosso. È un bel vestito, ma non mi piace come mi sta.
«Non mi piace.» confermo la mia idea quando esco dal camerino.
«Non è brutto.» afferma Caterina. «Ma possiamo fare di meglio!» mi sorride e mi spinge nel camerino con un vestito nero tra le braccia. Sbuffo spogliandomi, e indosso il vestito nero, corto a metà coscia, forse un po' più su, con lo scollo a V e le maniche in pizzo trasparenti. Questo mi piace molto.
«Eccomi.» esco per sottopormi al giudizio di queste dolcissime signore.
«Ti sta molto bene, ma non è abbastanza sexy!» afferma Barbara dopo essersi scambiata uno sguardo con Caterina. Devo assolutamente capire cosa diavolo hanno in mente.
«Provati questo rosso.» mi porge un vestito rosso, a prima vista semplice e innocuo. Lo indosso e appare decisamente meno innocuo, ha lo scollo a cuore piuttosto profondo, le maniche lunghe, lungo poco sotto al sedere e drappeggiato. È molto bello, ma di certo non è innocente.
«Cavolo Asia!» esclama Caterina con la bocca aperta... addirittura?!
«Zia sei bellissima!» Martina mi guarda con gli occhi brillanti e Lucrezia concorda.
«È perfetto Asia!» Barbara mi guarda da capo a piedi annuendo.
«Provaci queste.» Caterina mi passa un paio di sandali argentati con i tacchi a spillo ricoperti di brillantini e con il cinturino intorno alla caviglia. Mi siedo per indossarli e quando alzo lo sguardo mi passa anche una borsetta abbinata.
«Vi sentite soddisfatte? Avete giocato abbastanza a vestirmi stile vostra bambolina?» le guardo male tutte e tre, si salva solo Martina.
«Assolutamente si zia! Tu ti vesti bene solo ed esclusivamente quando sei a lavoro.» esclama Lucrezia.
«Luli ma secondo te io dovrei vestirmi con i tacchi e il tailleur anche quando non lavoro?!» amo troppo i miei jeans per rinunciarci anche nel tempo libero.
«Vatti a cambiare che ci aspettano al ristorante per cena.» annuisco a Barbara e mi rimetto i miei amati jeans. Finalmente!
«Possiamo andare?» chiede Caterina.
«Devo pagare.»
«Già fatto. Andiamo!» mi toglie il vestito, le scarpe e la borsa di mano e se li fa incartare dalla commessa.
«Caterina dopo ti do i soldi.»
«Non preoccuparti, sono vestiti che vi servono per una serata di lavoro, sono offerti gentilmente da Torpedine.» afferma con noncuranza Barbara. Non ne sono così sicura, dopo troverò un modo per rendere i soldi.

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Ciao a tutti! Come state? Ecco qua un nuovo capitolo, che ne pensate?

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