Chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi e godermi le 7 ore di viaggio che ci restano per arrivare a Miami.
«Zia...» una vocetta mi chiama e una manina mi picchietta sulla coscia.
«Dimmi Martina.» apro gli occhi e la guardo.
«Tra quanto arriviamo?»
Sospiro. «Tra 7 ore Marti... perché non provi a dormire un po'?»
«Non riesco a dormire... l'aereo si muove tutto.»
«Amore... è normale che si muova.»
«Non mi piace volare...»
«Piccola ma quando siamo andati in Italia, ti è piaciuto tanto volare...»
«Ero piccola zia...» mi risponde con sufficienza, come se ora fosse grande...!
«Prova a chiudere gli occhi tesoro. Non devi avere paura. Non succede niente.»
«Non voglio chiudere gli occhi.» si impunta.
«Martina.» Ignazio la chiama ed io sbuffo, ci mancava solo lui ora. «Vieni con me a vedere un cartone? Ho anche i cioccolatini.»
«Posso andare?» le si illuminano gli occhi.
«Sono sicuro che zia non ha niente in contrario.» allunga una mano verso quella della bimba. «Vieni con me.» e mia nipote lo segue. Questo qua sembra il pifferaio magico con i miei nipoti...
«Rilassati Asia... dormi bene.» fa un sorrisetto stronzo e sparisce velocemente dietro a Martina.
«Barbara...»
«Non sono responsabile di quello che fa lui.» borbotta senza aprire gli occhi.
«Tu sei responsabile di quello che fa lui! Mi sta provocando! Sta giocando con me!» ringrazio il cielo che nessuno in questo momento stia ascoltando noi due.
«Voi vi provocate a vicenda dai tempi dell'asilo nido...»
«Non ci conoscevamo all'asilo nido!»
«Lo so!» mi guarda. «Vi state provocando da quando vi siete rivisti... e può finire solo in due modi...!»
«Sarebbero?»
«O finisce a schiaffi o con del ses...»
«Okay, basta! Hai detto fin troppe cavolate!» questa donna è assurda.
«Si come no... vado al bagno.» si alza e sparisce lasciandomi da sola con i miei pensieri. Tutta questa situazione non finirà con me e lui in un letto, assolutamente no!
«Asia, fossi in te mi alzerei ed andrei a vedere tua nipote.» mi dice Barbara facendomi scattare in piedi. Guardo i gemelli che dormono e cammino fino al sedile di Ignazio. La scena che mi trovo davanti è la cosa più bella che io abbia visto negli ultimi anni. Un uomo alto un metro e ottanta con gli occhi chiusi che tiene stretta una bambina che gli dorme accoccolata addosso.
Oddio... non posso invidiare una bambina... non posso invidiare la mia bambina!
Sono così belli... ed io so benissimo come si dorme bene rannicchiate addosso ad Ignazio!
«Hai intenzione di fissarmi ancora per molto tempo?» apre gli occhi e mi guarda. Cazzo!
«Non guardavo te, guardavo la bimba. Dammela che la porto con me.» allungo le mani per prenderla.
«Lasciala dormire qua.» mi da uno schiaffetto sulla mano.
«No... dammela.»
«Sta dormendo, sta bene. Perché non puoi lasciarla qua?»
«Non è il caso... e poi cosa fai? La tieni in braccio per tutto il viaggio?»
«Io l'avrei tenuta in braccio per tutta la vita, se mi fosse stato permesso.» afferma tagliente, e questa ha fatto decisamente male. «E ora levati dalle palle!» le accarezza i capelli.
«Dammi la bimba...»
«Ho posto qua. Vatti a sdraiare e riposati.»
«Ha paura di volare...»
«Lo so.» mi guarda un attimo. «Quello che non so è se tu vuoi avere la bimba con te perché almeno puoi concentrarti su di lei e scordarti che sei su un aereo.»
«Se non conoscessi tua madre ti direi che sei un maledetto figlio di puttana, ma ho troppo rispetto di lei.»
«Sei sempre così dolce.»
«E tu sei sempre un maledetto stronzo!» stringo i pugni e controllo le mie emozioni. Non voglio che mi veda in difficoltà.
«Mi scusi.» arriva una hostess. «Deve sedersi, stiamo per affrontare una turbolenza.»
«Vado subito al mio posto.»
«Non c'è tempo. Si sieda qua.» mi indica il sedile vicino ad Ignazio.
«Nono, vado al mio posto.»
«Si sieda qua. Prego.» mi spinge verso quel maledetto sedile.
«Ha la bambina, la deve mettere sul sedile.»
«Sono 3 i sedili. Si sieda.» e non so come ma mi ritrovo seduta di fianco ad Ignazio.
«I gemelli.» non posso assolutamente stare qui. Faccio per rialzarmi, ma la mano di Ignazio mi blocca.
«Mattia e Lucrezia stanno bene. Stai qui e stai calma.»
«Hai mai visto una persona agitata calmarsi perché qualcuno gliel'ha detto?»
«Di certo non te.» accarezza i capelli di Martina con una dolcezza infinita.
Entriamo in una turbolenza che mi fa sobbalzare lo stomaco, chiudo gli occhi e inspiro profondamente. Ho sempre odiato gli aerei e queste maledette turbolenze. Ne sono terrorizzata.
«Stai calma che tra poco è finita.»
«Io non...»
«Non sei agitata?» ridacchia. «Muovi continuamente le gambe, ti stropicci la maglietta e passi ripetutamente le mani sulle cosce.» sento il suo sguardo addosso. «Stai tremando.»
«Sei odioso.»
«L'altra sera, in macchina, non la pensavi così.»
«L'altra sera è stato solo un errore.»
«Non sembrava un errore finché te ne stavi seduta sulle mie gambe.»
«Stai zitto!» apro gli occhi e lo fulmino. Ci manca solo che qualcuno ci senta.
«Mh non credo, mi sto divertendo immensamente.»
«Sei uno stronzo!»
«Me l'hai già detto! Svariate volte. Questo, però, non cambia i fatti!»
«E quali sarebbero i fatti?»
«Che quel bacio l'abbiamo voluto entrambi.»
«È stato solo il frutto di un momento di nostalgia e ricordi.»
«Forse, ma la tua lingua era nella mia bocca, tanto quanto lo era la mia nella tua.»
«Ci stai zitto?!»
«Non credo che sia stato solo un momento di nostalgia. Ma allo stesso tempo penso che ci odiamo troppo.» cerca i miei occhi, continuando con il suo sproloquio assolutamente assurdo. «Io, perchè mi hai abbandonato, e tu perché ti sbatto in faccia cosa saremmo potuti essere se tu avessi avuto il coraggio di tenermi con te.»
«Tu non mi sbatti in faccia niente!»
«Oh si che lo faccio! Lo faccio anche non volendo, e lo faccio ogni volta che stringo i tuoi ragazzi.»
«Smettila! Dovremo convivere civilmente per altri tre mesi.»
«Perchè hai accettato questo lavoro?»
«Perchè sono stata obbligata!»
«E da chi?»
«Dal capo del mio capo!»
«E perché non ti sei rifiutata se non vuoi?»
«Puoi stare un po' zitto? E dammi Martina!»
«Dormi! E lasciala stare qui che dorme così bene!»
«Non mi dire quello che devo fare!»
«Non mi dire quello che devo fare! Gne gne.» mi fa il verso prendendomi in giro.
«Avete la stessa età cerebrale! Anzi, Martina forse è più grande.»
«Aggiornati! Questa è vecchissima!»
«Zio... posso venir...» spunta Lucrezia che si interrompe quando mi vede qua.
«Certo che puoi venire.» le sorride e Lucrezia mi scavalca sedendosi accanto ad Ignazio, dall'altra parte.
«Lucrezia!»
«Zia...»
«Ma non stavi con Mattia?»
«Dorme... tu che ci fai qua?»
«Rompe le palle! Come al solito.» fa spallucce e le accarezza i capelli aggiustandosi Martina che stava scivolando.
«Ma la vuoi smettere?»
«Dormi Asia. È passata anche la turbolenza. Chiudi gli occhi e dormi, o finirai per svegliare tutto l'aereo, oltre a Martina, ovviamente.»
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Fanfiction- Come si può scegliere tra famiglia e cuore? Non sono la stessa cosa? Di certo dovrebbero esserlo! Come è possibile sentirsi vittima e carnefice allo stesso tempo? Eppure è proprio così che mi sento. Vittima del mio dolore e della mia vita andata i...