Capitolo 17

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«Ti vuoi muovere?! Facciamo tardi!» sbuffo innervosita.
«Eccomi, eccomi!» Ignazio arriva con calma sventolando le chiavi dell'auto tra le dita.
«Caterina, sicura che non sia un problema tenere Martina? Altrimenti la porto via.»
«Vai tranquilla! Noi andiamo in piscina, vero Marti?» mia nipote annuisce felice.
«Aspetta zia!» mi corre incontro e mi fa abbassare alla sua altezza. «Un bacino zia.» si fa sbaciucchiare la guancia e poi va da Ignazio. «Me lo dai anche tu un bacino?»
«Certo bambolina.» la sbaciucchia tutta e Martina torna da Caterina orgogliosa. Io non posso fare a meno di chiedermi come sia possibile che Martina lo conosca appena e gli sia così tanto affezionata...
«Andiamo che è tardi!» borbotto dopo qualche secondo persa nei miei pensieri.
«Andiamo andiamo!» sbuffa ma finalmente andiamo verso quella maledetta macchina. Qualcuno poi un giorno, forse, mi spiegherà perché non ho preso un taxi!

«Asia.»
«Che c'è?»
«Perchè Lucrezia sorrideva come una scema quando ha detto a Mattia che oggi sarebbero arrivati Lucia e Andreas?»
«Le piace Andreas.» sospiro.
«Andreas è il migliore amico di Tia?»
«Si...»
«Ma che è un cavolo di vizio?!»
«Che intendi?!»
«Non ci credo che tu non ti sia accorta di Mattia e...» lo interrompo subito.
«Lucìa?» lo guardo. «Certo che me ne sono accorta, non sono mica scema!» mi scappa una risatina. «Ma è così bello vederli innamorarsi a quest'età. Sono gli amori più belli, puri ed innocenti.»
«Sisi... purissimi!» noto un certo sarcasmo.
«Che intendi?!»
«Niente, siamo quasi arrivati!»
«Quanto manca?»
«Dobbiamo solo trovare parcheggio.» entra nel parcheggio dell'aeroporto e dopo qualche giro trova finalmente posto. «Andiamo.»
«Ma scendi anche tu? Se ti riconoscono succede il finimondo.»
«Mi sono vestito diversamente dal solito proprio per questo. Andiamo.» indossa il cappellino e gli occhiali da sole e scendiamo dall'auto. Andiamo verso gli arrivi, camminando uno al fianco dell'altra. Le nostre mani si sfiorano involontariamente scaturendo brividi incontrollabili su tutto il mio corpo.
«Scusa...» mormoro e allontano di scatto la mia mano dalla sua. Scuote la testa e apre la porta per farmi passare, entriamo e infondo a questa immensa stanza ci sono Andreas e Lucìa. «Sono loro.» glieli indico e insieme gli andiamo incontro.
«Ciao Asia.» abbraccio entrambi.
«Ciao ragazzi.»
«Ciao, io sono Ignazio.» si presenta. «Vi aiuto con le valigie.»
«Ciao, piacere. Non so perché ma hai una faccia conosciuta.» Andreas ridacchia.
«Dici?!» ride anche Ignazio e prende la valigia enorme di Lucìa e quella normale di Andreas.
«Riesco da solo, non importa. Grazie.» Andreas sorride e si riprende la valigia.
«Sicuro? Sono abituato a portare molte valigie.»
«Sisi, e poi ha già la valigia enorme sua... credo che dentro c'abbia messo la casa intera.» getta un'occhiataccia alla sorella.
«Tranquillo, sono abituato.» gli fa l'occhiolino.
«Posso portarla io la valigia, non è assolutamente un problema.» anche Lucìa prova a riprendersi la sua valigia.
«Asia, spiega alla bimba che un gentiluomo italiano non le farebbe mai portare la valigia!» mi dice in italiano.
«Il gentiluomo italiano saresti tu?» lo guardo scettica. Ma tu guarda questo...
«Ovviamente bambolina!»
«Umile è il tuo secondo nome per caso?!» sbuffo. «Lucìa, lasciagli portare la valigia. Gli fa bene faticare un po'.» sorrido ironicamente e andiamo verso l'auto. Sistemiamo i bagagli dietro e saliamo in macchina.
«Asia...»
«Dimmi Andreas.»
«Ma quando faccio 18 anni mi concedi un'uscita finalmente?»
«Non fare lo scemo!» scuoto la testa sorridendo.
«Se vuoi rimanere sano di mente non ti conviene uscire con lei!» si intromette Ignazio.
«Dici? Non può essere più pazza dei nipoti!»
«Buon sangue non mente, fidati che lo so bene.»
«Asia... mentre aspetto di fare 18 anni come posso dire a tuo nipote che sto con la sorellina?!» mi scappa una risatina, cosa che non posso dire per Ignazio visto che stringe le mani sul volante.
«Tu stai con Luli?»
«Si...»
«E io sono venuta a saperlo in aereo! Ma vi pare normale?» si lamenta Lucìa.
«Beh... immagino che non sia facile dire alla propria migliore amica che ci siamo innamorate di suo fratello... e d'altro canto non è facile dire al proprio migliore amico che ci siamo innamorate della sua sorellina. Specie se fossero dei tipi gelosi tipo Tia.» interviene Ignazio con questo discorso particolare. «Per esempio, tu che faresti Andreas se tu venissi a sapere che tua sorella è fidanzata con Tia?» vedo Lucìa sbiancare.
«Beh... di certo non ne sarei felice ma sarei un ipocrita ad arrabbiarmi visto che io sto con Lucrezia. La cosa che gli direi è di tenere le sue manacce lontane dalla mia sorellina!»
«Che state combinando voi due con Tia e Luli?» guardo i due ragazzi dietro e poi mi volto verso Ignazio.
«Asia. Tranquilla!» ridacchia e risponde al cellulare che sta risuonando in auto.
«Zio!»
«Luli. Dimmi.»
«Tra quanto arrivate?»
«Siamo lì tra circa 10 minuti.»
«Okay, ma la zia? Non mi risponde al telefono.»
«Sono qui Luli.» sentiamo un trambusto, Lucrezia che si lamenta e poi la voce di Mattia.
«Zio!»
«Matti.» guarda un attimo me e i ragazzi dietro. «Sei in vivavoce.» c'è qualcosa di strano qua.
«Ah... okay. Ciao a tutti! Zio hai fatto?»
«Si Mattia. Chiudo che siamo quasi arrivati!» e stacca velocemente la chiamata.
«Che cosa dovevi fare per Mattia?» chiedo.
«Niente Asia.»
«Sei molto diverso dalla tua foto che Lucrezia tiene nel primo cassetto del comodino.» Andreas squadra Ignazio.
«Tiene una mia foto nel comodino?» Ignazio mi guarda con un sorriso sincero in volto. Questo viaggio sta diventando più imbarazzante del previsto.
«Siamo arrivati, scendiamo!» mi affretto ad uscire dall'auto, anche il termine corretto sarebbe fuggire.
«Zia! Zio!» i gemelli ci corrono incontro e Tia abbraccia immediatamente Andreas e Lucre abbraccia Lucìa. Noto degli sguardi fin troppo ovvi tra Lucìa e Mattia. Ecco a cosa si riferiva Ignazio prima in auto...!
«Come sai di Mattia e Lucia?»
«Me l'ha detto lui alla serata di gala.»
«Cioè questi si sono scambiati le sorelle?!»
«A quanto pare... ma non è piccola Lucrezia?» mi chiede.
«Beh, immagino che se sia piccola Lucrezia sia piccolo anche Mattia, no?»
«Ma che c'entra...! Mattia è...» si blocca.
«Mattia non è niente, è che sei geloso di Lucrezia, lo sei sempre stato! Aveva 10 anni, ti disse che le piaceva un bambino di scuola e tu hai detto a Mattia di tenerlo alla larga. Che c'è? L'idea che sia cresciuta ti mette in crisi?!» scopro le carte in tavola.
«L'ultima volta che l'ho vista giocava con le bambole, adesso me la ritrovo davanti ed è quasi una donna. Come fai a conviverci?»
«È la vita... cerco di concentrarmi sul fatto che sono grata di poterli crescere. Non sono pentita di aver scelto la loro vita alla mia.» pentita di aver scelto loro no... di aver lasciato andare te si. Me ne pento ogni attimo, ma indietro non si può tornare, e la tua rabbia ha cancellato tutto quello che ci legava, vorrei che non fosse così, ma non prendiamoci in giro, è esattamente così. E io devo trovare il coraggio di tenerti a distanza, non posso permettermi una presa in giro. Non posso permetterti di prendere quel poco che mi resta di mio, altrimenti di me non resta niente.
«Asia...» mette fine ai miei pensieri, almeno momentaneamente.
«Dimmi.» sospiro.
«Ti sta chiamando Tia.» annuisco e guardo Mattia.
«Zia noi quattro possiamo rimanere in hotel quando voi uscite a registrare?»
«Si... ma stasera mando una macchina a prendervi e venite al concerto!» accetto alle mie condizioni. Non intendo tentare il suicidio lasciando quattro sedicenni da soli fino a stanotte.
«Certo zia! Non mi perdo il concerto di zio per niente al mondo.» Lucrezia sorride.
«Io ancora non ho capito perché lo chiami zio e perché tu abbia la sua foto nel comodino...» chiede Andreas.
«Perchè Asia ed Ignazio sono stati fidanzati quattro anni!» arriva Piero. «Piacere, io sono Piero.» porge la mano ad Andreas e Lucìa che ci guardano straniti.
«Piero... hai una delicatezza spaventosa!» lo guardo male.
«Piacere, io sono Andreas.»
«Io sono Lucìa.» sorride intimidita. Non assomiglia minimamente a suo fratello.
«Noi dobbiamo andare! Mi raccomando! Non fatemi pentire di avervi preso una camera per voi quattro da soli!»
«Tranquilla Asia. Il mio unico amore rimani tu.» ridacchia furbo Andreas.
«Vedete un po' se vi devo prendere a calci tutti quanti...» li guardo male.
«State attenti perché lo fa davvero!» afferma Piero. «Martina è già al teatro con Caterina.» annuisco. Improvvisamente quella è diventata la bambina del popolo... si sta affezionando troppo a questa famiglia, finirà per soffrirne tantissimo.
«Andate in camera...» li guardo un attimo. «Se vi chiamo rispondetemi al telefono o mando qualcuno a controllarvi. Intesi?!»
«Sei peggio di nostra madre.» sbuffa Andreas.
«State attenti! E non litigate!» tutti mi guardano colpevoli, inconsapevoli di avere tutti un segreto.
«Volete vedere le prove?» chiede Ignazio.
«Si zio.» Lucrezia gli fa gli occhioni dolci e ottiene tutto quello che vuole.
«Allora vi mando a prendere in tempo, scricciolo.» Luli gli va incontro e lo abbraccia. Ho una nipote ruffiana.

«Puoi anche andarti a sedere, stanno lavorando bene.» Barbara mi affianca mentre i tre cantano Caruso sul palco.
«Se mi vado a sedere e non li tengo d'occhio questi combinano un macello. Mi è già successo!»
«Va bene... Martina l'ho messa a sedere in platea insieme a Caterina.» annuisco.
«Ma in scaletta c'è anche 'Somos Novios'.»
«Si...» mi guarda curiosa.
«Non sapevo la cantassero.» cerco di non far trasparire la mia curiosità e il mio nervosismo.
«È l'assolo di Ignazio.»
«Ah...» rimango qualche secondo in silenzio.
«Non è la canzone che ti cantava quando stavate insieme?» annuisco incapace di proferire parola. «Posso dirti una cosa? Ci sto pensando da un po'.»
«Dimmi.»
«Se ascolti le parole forse, e dico forse, descrive più voi oggi piuttosto che i voi due di anni fa.»
«Noi due non sentiamo un amore reciproco e profondo.» affermo facendo riferimento al testo della canzone.
«Però vi baciate come fidanzati, vi desiderate, senza motivo.» emette un leggero risolino. «E senza motivi vi arrabbiate.»
«Noi non ci baciamo!» mi metto sulla difensiva.
«Sisi, come no... Asia, il fatto che io stia zitta non significa che io non sappia.»
«Che intendi...?»
«Niente tranquilla.» mi guarda un attimo e poi riporta l'attenzione sul palco.
Le note de "La incondicional" di Luis Miguel mi investono, la voce calda di Gianluca fa piombare tutti gli spettatori in un silenzio magico. La voce di Ignazio inonda di dolcezza e allo stesso tempo malinconia, ma è il suo sguardo fisso su di me mentre intona queste maledette parole:
"Tú, eternamente tú.
Tu, eternamente tu.
Un hotel, tu cuerpo y un adiós.
Un hotel, il tuo corpo ed un addio.
Tú, mi oculta amiga, tú.
Tu, la mia amica nascosta, tu.
Un golpe de pasión.
Un colpo di passione.
Amor de madrugada."
Amore mattutino.

Il concerto continua, ma io non riesco a pensare ad altro che non siano quegli occhi accusatori. Il modo in cui mi ha cucito addosso quelle maledette parole mi fa piombare ancora di più nella consapevolezza che non sono nient'altro che una scopata sicura senza il minimo sforzo. Non posso permettergli di farmi questo, perché per me lui non sarà mai una storia vecchia. Per assurdo, la cosa che mi manca di più, sono le sue braccia. Sentirmi stringere, avere qualcuno – lui – su cui poter fare affidamento. Smanio per sentirmi stringere ancora una volta da lui, ma so che questo non accadrà mai più. Perché io ho rovinato tutto.

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Piccola sorpresa!
E comunque, zitti zitti siamo arrivati agli sgoccioli di questa storia! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi piace oppure no!
Se posso permettermi vi consiglio di andare a leggere la storia di @Boskylove234 ! Le vicende di Ignazio e Marta sono travolgenti! Sono sicura che ne rimarrete stupiti.
Con questo vi auguro una buona serata e ci vediamo lunedì per il penultimo capitolo!
Baci.

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