Cap.23 - Kashiwa, Hiroshima pt.1

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Avevano percorso a malapena dieci metri che Hanami si era già allungata verso il sedile posteriore per prendere la borsa, aveva rovistato per qualche momento alla ricerca del cellulare e aveva selezionato il numero di Shinichi tra le chiamate rapide inserendo il vivavoce.

"Oh, finalmente, porca puttana; stavo cominciando a dare di mat..."
"Jin é rimasto ferito, Shinichi; devi appuntarti per filo e per segno quello che sto per dirti, ok?" Lo interruppe subito non appena rispose al primo squillo.
"Me lo sentivo che era successo qualcosa, cazzo; quanto é grave? Razen sta bene? E il piano? Vuol dire che é andato tutto a puttane?" Domandò quindi lui con fare concitato.
"No, io sto bene e il piano é riuscito; noi due siamo già in macchina e Yuji sta portando Jin da te" intervenne l'altro "é rimasto ferito al braccio e al fianco destro mentre stavamo uscendo dalla cella frigorifera; sono saltate le bombole di combustibile in cucina e le fiamme lo hanno investito."
"L'ho visto solo di sfuggita, ma le ustioni sembrano essere di secondo grado e non sarà necessario tagliare via i vestiti; ci sei? Stai scrivendo?" Incalzò allora Hanami.
"Certo, vai, avevo già i post-it sotto mano; dunque, se non sbaglio devo fargli impacchi di acqua fredda per una ventina di minuti e dopo pulire le ferite, giusto?"
"Giusto; poi dovrai applicare il collagene..."
"La pomata col nome tipo supercattivo Marvel e il tubetto arancione?"
"Quella, esatto, e poi dovrai ricoprire il tutto con le garze sterili come abbiamo provato e cambiarle ogni otto ore; Shinichi, mi raccomando, le ustioni sono molto estese, devi fare attenzione a..."
"...a non forare le vesciche; tranquilla, lo so."
"E anche a controllare la temperatura; é fondamentale che tu lo faccia ad ogni cambio di medicazione, ok? Insieme dovrai anche fargli prendere una compressa di antibiotico per le prossime ventiquattr'ore a partire da stasera e poi vediamo come va; quando lo hanno portato fuori era svenuto, ma in caso fosse cosciente l'antidolorifico devi somministrarglielo subito altrimenti sai bene che non riuscirai neppure ad avvicinarti e poi potrà assumerlo quando vuole, dieci gocce alla volta per un massimo di sessanta al giorno. Ah, e tienilo lontano dalla vodka, per l'amor del cielo, capito?"
"....'sessanta al giorno', bene, ho scritto tutto e nasconderò la bottiglia" affermò allora Shinichi "mi occuperò io di lui, non preoccupatevi; adesso dovete pensare soltanto ad arrivare a Kashiwa, intesi? Ci sentiamo più tardi." "Grazie; a dopo, ti scriverò non appena saremo saliti sul treno." Si inserì Razen con lo stesso tono sbrigativo. "Sì, ma tu dovrai chiamare in caso avessi dubbi su cosa fare, chiaro?" Insisté ancora l'altra. "Hanami, abbiamo organizzato questo piano insieme; sarete sempre in contatto con me e Jin per qualsiasi emergenza o aggiornamento a meno che non si tratti di un codice rosso tipo invasione aliena o di una notizia bomba per cui potete sentire direttamente anche Seihachi. Ormai sai bene quanto noi che é una delle nostre regole da situazione critica e quella che abbiamo cercato di seguire il più possibile fin dall'inizio di tutta questa storia, perciò tranquilla, d'accordo? Alla minima cosa che non quadra ti chiamerò immediatamente e starò alle tue istruzioni." La rassicurò Shinichi.

Te l'ho detto, oggi pomeriggio. Puoi contare su di me, e non soltanto per questo.

"Lo rimetterò in sesto, Hanami. Te lo prometto." Riprese poi dopo una breve pausa.

Sei davvero un amico, Shinichi.

"...Ne sono sicura. Grazie." Replicò lei qualche attimo dopo.

Per tutto.

"A più tardi."

Brava. Mi hai capito.

"Certo. A più tardi."

Al termine della telefonata Hanami lasciò cadere di nuovo in borsa il cellulare e si abbandonò all'indietro sul sedile con un lungo sospiro.
Sì, le parole di Razen l'avevano aiutata a reagire, prima, ma solo ora che sapeva di aver messo le condizioni di Jin sotto controllo stava iniziando davvero ad assimilare il fatto che quella fase del piano aveva effettivamente funzionato e che adesso spettava anche a lei fare la sua parte: dopo qualche istante si tirò su e si ravviò i capelli dietro le orecchie, guardandosi intorno con attenzione per cominciare a raccapezzarsi su dove si trovavano.

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