Capitolo 14

205 8 6
                                    

Due settimane dopo
Stre pov:

La voce di Anna rimbomba nell'aula già alle 8 del mattino.
Il mio pensiero ricade su Cico, chissà cosa starà facendo-
《Stre, stai seguendo?-》 Chiede Anna interrompendo i miei pensieri.
Annuisco leggermente
《Che hai?》
《Sono stanco.》
《Strecatto, abbiamo appena cominciato e sei già stanco?》
Sbuffa.
《Strecatto, non hai neanche fatto i compiti per oggi,come al solito, mi trovo costretta a dirlo a Lyon.》
《Perfavore, non farlo.》
《È una settimana che è la stessa storia, non fai i compiti e poi "non lo dire a Lyon"- Strecatto glielo dirò a cena e adesso ascolta la lezione.》
Le sue parole mi fanno innervosire. Per questo mi alzo diretto verso la porta.
《Dove vai?》 Sussurra severamente.
《In camera mia, ciao.》 Sussurro per poi andarmene.
Ignoro la sua voce e me ne vado.

Ore 20:00
Stre pov:

Sono seduto affianco a Cico, siamo a cena ed Anna sta spiegando a Lyon cosa è successo stamattina.
Non'appena ha finito lo sguardo di Lyon si sposta su di me, merda.
Lo scruto come ti guarda un bambino indifeso e spaventato, forse per fargli pena o forse perché lo sono davvero.
《Strecatto, capisco che tu sia arrabbiato, comprendo che tu voglia andare a scuola con Cico, ma c'è un motivo se lui ci va e tu no 》  Sussurra tutto d'un fiato.
《Perché?!》 Urlo facendo sobbalzare tutti. 《Io so cosa intendete! I-Io ci sto provando a maturare a sembrare grande!》 Le lacrime cominciano a scendere sul mio volto, rendendomi così difficile parlare, ma continuo. 《Okay, Cico è autonomo e io no allora? Perché non ho le sue stesse possibilità?! Anche io sono grand-》
《Non lo sei.》 La voce di Cico mi interrompe attirando l'attenzione di tutti.
《Come scusa?-》
《Neanche io sono grande, ma se parli di un livello di autonimia, si, mi sei nettamente inferiore. Questo influisce di conseguenza su ciò che tu puoi e non fare, si parla anche di essere maturi o meno, di ascoltare gli adulti o no-》 Fa una piccola pausa per prendermi in braccio e riprende. 《Non mi frantendere, non ho intenzione di offenderti, voglio solo esporti una verità che per troppo tempo hai ignorato. Cresci Strecatto, non ci saremo per sempre noi ad aiutarti, non ti sto dicendo che sei un bambino cattivo, voglio solo che tu capisca 》
Le sue parole mi feriscono.
《I-Io- V-Vaffanculo! 》 Sbraito prima di andarmene in camera mia, mentre le lacrime mi solcano il viso.

Cico pov:

《I-Io- V-Vaffanculo! 》 Sbraita prima di andarsene in camera nostra.
《Adesso basta-》 Sussurra Lyon a denti stretti per poi alzarsi.
《Fermo, vado io, ha bisogno di sostegno psicologico non violenza. Lo vuoi capire?》 Dico per poi andarmene a corsa.
Non'appena raggiungo la porta della nostra camera, noto che è socchiusa. Si uniscono dei singhiozzii... i suoi.
Si trova sul pavimento mentre le lacrime si susseguono lentamente sul suo volto.
《Ehi piccoletto-》 Spalanco la porta facendolo sobbalzare.
《Lasciami stare!》 Grida, in preda al panico.
Chiudo la porta alle mie spalle e con rapidità giro la chiave.
《Shh- È tutto okay.》 Sussurro mentre mi avvicino in silenzio.
Mi siedo affianco a lui e lo prendo in braccio.
《N-No! Non è tutto okay! Continuo a sbagliare e a essere punito, continuo a essere un bambino cattivo! Non voglio questo! Io sono grande!》
Non rispondo, lascio che continui a sfogarsi.
《Sei tu il primogenito, sei tu quello che ha la possibilità di studiare a scuola, sei quello intelligente, abile, muscoloso, sei colui che durante le missioni è autorizzato a usare un'arma e infine sei tu il figlio su cui poter fare affidamento!》 Fa una piccola pausa per poi indicarsi.《Io sono il più piccolo, non posso andare a scuola, sono quello che non capisce le cose, debole, di piccola statura, durante le missioni sono solo un diversivo e sono colui crea solo casini!》 Grida a un palmo dal mio viso.
《Lo vedi? Tra me e te c'è un abisso di differenza, sei il migliore, perché continui a prenderti cura di me?!》
《Pensi seriamente questo di te?》 Chiedo con compassione ignorando la sua domanda.
《Si, è la verità 》
《O forse è semplicemente ciò che credi.》 Faccio una pausa e nel breve silenzio che si crea sciugo le sue lacrime.
《Sai... Alcune persone impiegano molto più tempo a maturare e tu sei tra queste, non è colpa tua. Quindi smettila di confrontarti costantemente con me, sono stato chiaro?-》
Annuisce leggermente.
《Posso andare in cucina a chiedere scusa per come mi sono comportato poco fa?》 Chiede facendomi sobbalzare.
Sta maturando?
Annuisco con un sorriso dolce e assieme ci dirigiamo al piano terra.

《Volevo solo dirvi che mi dispiace se a volte mi comporto male, cercherò di migliorarmi.》 Sussurra.
La mia mano si trova sulla sua spalla mentre i miei occhi lo scrutano da capo a piedi è bellissimo.
Un battito di mani che simula un applauso fa sobbalzare entrambi.
Sposto lo sguardo su Lyon.
《Complimenti Stre, fino a qualche minuto fa ero profondamente deluso, ma il fatto che tu abbia deciso di scusarti mi ha rallegrato e ho preso una decisione.》
《Andrai nella scuola, e classe di Cico. È una delle scuole più sofisticate della zona, li non sono tollerati atti di bullismo e cose del genere, di conseguenza siete al sicuro.》
Lo sapevo!
Il mio sguardo torna su su Stre che sta praticamente annegando nelle sue stesse lacrime.
《Grazie papà!》  Esclama allegro per poi abbracciarmi.
《Saremo in clesse insieme!》  Esulta.
Arrossisco al solo pensiero!

Continua...

Il bambino cattivo- StrecicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora