Capitolo 13.

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"Non mi da fastidio anzi" mi scruta attentamente.

Lo guardo attentamente, come se nella mia testa stessi ancora sibilando le sue parole.

Poi ricordo le parole della sua compagna.

Cala il silenzio nella stanza facendomi diventare rossa, ma non capisco il motivo.

"I sentimenti come la delusione, l'imbarazzo, l'irritazione, il risentimento, la rabbia, la gelosia e la paura, invece di essere cattive notizie, sono in realtà momenti molto chiari che ci insegnano dove è che ci stiamo tenendo tutto dentro

Con la coda dell'occhio vedo la sua mano avvicinarsi troppo alla mia, mi giro piano per poi guardare lui è la sua mano sulla mia.

Guardare tutti quei tatuaggi con magari un significato per lui mi fa sentire bene, come se quel gesto me li spiega, mi spiega ogni suo tatuaggio partendo dalle sue mani.

Poi alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi, di un colore indecifrabile.

Poi scuoto la testa chiedendogli "cosa stai facendo?"

Sento dei passi dietro di me sussulto togliendo bruscamente la sua mano, guardando il suo viso perplesso.

Poi guardo il bambino che ci sta fissando spalancando di poco la sua bocca.

"Davi" lo chiamo sperando che non abbia visto nulla.

"Erica!" Mi viene ad abbracciare e io sospiro.

So che suo padre è ancora qui lì seduto, ma non ho il coraggio di incontra un'altra volta i suo occhi, e come se da un momento all'altro ci potrei affondare.

"Vieni!"
Mi prende la mano.
Accarezzo la sua manina delicatamente e gli sorrido, non rivolgo nessun sguardo a Neymar.

"Ehi va' piano!" Urlo ridendo al bambino che cerca di trascinarmi nella sua stanza.

Vedo che si fionda sulle macchinine e io con cautela mi siedo sul suo letto.

"Odio quella strega!" Urla buttando una macchinina per terra, alzo il sopracciglio confusa.

"Chi?" Chiedo alzandomi e avvicinandomi al bambino.

"La compagna di papà!" Urla, gli accarezzo i capelli sulla sua fronte spostandoli facendo una piccola risatina.

"Tu invece?" Mi chiede alzando i suoi occhi azzurri dalle macchinine.

"Io?" Chiedo ridendo.

"Cosa c'è tra te e papà vi ho visto" sussurra.

Mi blocco totalmente alla sua risposta, iniziando a balbettare.
Cazzo Erica anche con un bambino?!

"I-io n-niente" sorrido.
Annuisce.

"Preferisco te invece di Bruna" dice ricominciando a giocare con le sue macchine.

Giro la mia testa nascondendo il mio sorriso.

"Ti piace il mio papà?"
Mi chiede ad un tratto facendo girare la mia testa di botto provocandomi dolore al collo.

"Mh s-si?"

Intravedo un'ombra passare dalla porta, notando i piedi sotto la serratura della porta.
Oh non ci voleva, mi avrà sentito qualcuno...

"In senso a-amico" gli sorrido.

Mi guarda e sorride e lo vedo alzarsi.
"D-dove va-" mi blocco.

"Ti piace mio padre!"
"Ti piace mio padre!"
Inizia ad urlare, io presa dal panico.

"Shhh Davi no!" Mi alzo gesticolando.

"Lo vado a dire a Bruna" spalanco gli occhi non sapendo che fare.

"Davi!" Lo chiamo prendendogli delicatamente il braccio.
"Non mi piace tuo padre okay?"
"È poi lui è fidanzato" sussurro.

Mi guarda dispiaciuto.
"Oh guarda!" Indico l'orologio.
"No!" Urla correndo verso la porta.
"Ti prendo!"

Spazio autrice
Scusate se un po' corto, ma ripeto sono in vacanza.:'(
Un bacio 💋

BABY-SITTER |Neymar Jr|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora