Capitolo 5.

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Continuo al giocare con il piccolo con varie macchinine, sotto lo sguardo attento del padre, fin quando vedo che inizia a massaggiarsi la pancia.
"Che c'è?"mi abbasso alla sua altezza.

"Fame!" Urla.
"Hai fatto colazione?" Dico dando una sbirciatina all'orologio attaccato al muro, segnando le 10.30.

Vedo che fa un no con la testa.
"Bene ora la facciamo insieme" gli sorrido prendendogli la mano.

"Sai la colazione è il pasto più importante della giornata, devi farla!" Gli dico facendolo sedere nell'immensa cucina.

"Bene..." sussurro aprendo i vari cassetti e porte.

Poi intravedo a l'angolo un grandissimo frigorifero, come cavolo ho fatto a non notarlo prima?

Vado verso di esso aprendo e spalancando la bocca, cibi diversi di marca, è prevalente pieno!
Quasi quasi mangio anch'io qualcosina...

"Cosa ti piace Davi?" Dico incuriosita spostando qua e là i vari cibi.
"Yogurt?" Gli chiedo.
"Si!" Sento un piccolo urletto.
"Mh... gusto?" C'è ne sono vari gusti.
"Fragola!"
Ha buon gusto il bambino.

Prendo lo yogurt esattamente alla fragola come richiesto e mi affretto a chiudere il frigorifero.

"Dio!" Mi porto una mano al petto guardando il ragazzo di fronte a me.
"Non era mia intenzione spaventarti!" Scuote le mani davanti a me ridendo.
La sua risata mi contagia, così dolce e piena di speranza.

"N-non fa niente" balbetto imbarazzata.
"Davi aveva fame" dico mostrando lo yogurt.
"Mangia anche tu qualcosa, c'è cibo in abbondanza!" Urla indicando il frigorifero facendomi annuire.

"Grazie" sussurro andando verso il piccolo, dandogli il suo yogurt.
Vedo suo padre dargli un bacio sulla guancia e poi la sua attenzione cade su di me.

"Ti posso parlare?" Mi chiede alzando di poco il sopracciglio.
"Si, certo" mando uno sguardo a Davi e seguo Neymar dritto al divano.

Lo vedo sedersi facendo un verso con stanchezza.
Osservo la sua figura notando altri tatuaggi di sfuggita.

Mi guardo intorno, mi sento così in imbarazzo.
"Io e la madre di Davi ci siamo lasciati da giovani ormai" sussurra abbassando lo sguardo, ma lo rialza subito sentendo il mio verso di stupore.

"Mi dispiace" sussurro non sapendo cosa dire.
"Eravamo ancora ragazzi non fa nulla" sorride.
"Io lavoro molto, mi alleno, sua madre e in Brasile, quindi lo affido a te" mi prende la mano facendomi sussultare.

"Prenditi cura di lui quando non ci sono" mi guarda negli occhi.
"Lo farò"
D'altronde mi piace stare con suo figlio è davvero così spensierato.

"Bene" mi accarezza la mano con le sue dita piene di tatuaggi per poi lasciarla via, ma sento un brivido percorrere nella schiena quando la porta via, e come se la volessi ancora, voglio ancora il suo tocco.

"La tua paga avverrà ogni mese" dice prendendo carta e penna scrivendo le cifre, per poi allungarla verso la mia mano.

La prendo sfiorando le sue dita per poi leggere la cifra scritta.
"È troppo" dico allungando la mia mano di nuovo sulla sua, ma la tira indietro.
"Ti ho visto sei perfetta, poi sei amica di Alfred il mio avvocato personale" dice non distogliendo il suo sguardo dal mio.

"Non c'entra un bel niente..." sussurro.
Quella cifra è troppo per me, per un lavoro come questo.
Diamine faccio solo la baby sitter!

Lo vedo alzarsi.
"Puoi andare Erica, il tuo giorno di prova è finito, domani sera ho un evento ci vediamo qui alle 7 in punto" mi sorride.
Annuisco incerta e poi i miei occhi vanno verso il bimbo che mangia felice guardando un cartone.

Vado verso di lui salutandolo, ma dal suo viso sembra davvero triste che io me ne vada.
"Dai ci vediamo domani okay?" Gli sorrido.
"Okay" risponde scendendo dalla sedia e mi osserva, non capisco e quindi mi abbasso verso la sua figura.

"Cosa c'è-" mi interrompe abbracciandomi, con la coda dell'occhio vedo Neymar sorridere e sparire dalle mie spalle.

"Ciao Adeline" saluto Adeline che mi ha accompagnato con piacere verso alla porta, ma prima di chiuderla inizia a parlare.
"Sai non tutte le baby sitter entrate in questa casa il giorno dopo sono venute di nuovo a lavorare, tu-tu mi sembri diversa..." mi sorride squadrandomi, lasciandomi stupefatta.

Appena la porta si chiude mi giro verso il grande cancello respirando l'aria fresca, dato che in quella casa c'era solo caldo per i condizionatori.

È andato bene?

Mi giro di nuovo verso la casa mentre cammino.

Si.

Spazio autrice
Si è andato piuttosto bene, che dite?
Un bacio e al prossimo capitolo 💋

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