Capitolo 4.

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"Davi!" Urla guardando sempre le sue macchinine.

"Wow, che bel nome Davi!" Rido io dandogli un pizzicotto adorabile sulla guancia.

Mi siedo sul divano affianco a lui e il bambino mi guarda attentamente.
"Cosa vuoi fare Davi?" Gli chiedo guardando i suoi movimenti con le macchinine.

"Giochiamo!" Urla lui lanciando le macchinine in aria facendomi ridere.

Oggi ho chiaro che l'imbarazzo non appartiene ai bambini. A loro appartengono ben altre cose: la curiosità, la voglia di toccare, la paura anche, di ciò che pare strano, nuovo e sconosciuto.

"Si ma piano..." sussurro.

"A cosa ti piace giocare amore" gli accarezzo i capelli.
"Nascondino!" Urla alzandosi dal letto e battendo le mani, gli sorrido.
"Perfetto che nascondino sia!" Urlo.

"Conto fino a dieci!" Dico minacciosa girandomi verso un muro qualsiasi ma prima mi guardo intorno ammirando quanto fosse grande il soffitto della casa.

"Uno..." sussurro.
"Due..."
"Tre..."
"Quattro..."
"Cinque..."
"Sei..."
"Sette..."
"Otto..."
"Nove..." faccio un bel respiro.
"Dieci!"

"Arrivo Davi!" Urlo, mi osservo un'altra volta intorno, imprecando per la grande casa.

Come farò a cercarlo?

Inizio a camminare verso la cucina.

"Davi dammi un'indizio dammi un fuoco o un'acqua!" Urlo sperando che mi risponda.

"Acqua!" Sento, la sua voce mi attira verso una stanza, andando sempre a passo lento per creare suspense.

Sto entrando troppo nel personaggio, rido.

Apro la porta, notando una sala giochi.
Sbuffo, e ci mancherebbe chi non ha in casa propria una sala giochi?

"Davi sei qui?" Urlo.
"Acqua!" Sento, il mio udito ha decisamente sbagliato.

"Avanti Davi ti troverò!" Urlo chiudendo la porta alle mie spalle.

Guardo il grande corridoio alla mia destra e deglutisco.

Inizio ad entrare in tutte le stanze ma mi fermo sentendo la voce di Davi.
"Fuoco!" Urla, mi giro intorno guardando l'armadio con una piccola fessura aperta.

Mi guardo intorno facendo la finta tonta.
"Oh dove sei Davi" urlo facendo dei giri su di me per poi andare a sbattere contro una persona sentendo un petto duro.

Alzo lo sguardo e mi sento decisamente avvampare.

"Cosa sta facendo scusi?" Mi chiede serio, guardo Davi che esce dall'armadio e poi riguardo l'uomo davanti a me, notando i suoi tantissimi tatuaggi.
Cos'è un trafficante di droga?

Scaccio i miei pensieri iniziando a parlare.
"O-h io e Davi stavamo giocando a nascondino" sorrido.

Vedo che guarda prima me e poi il bambino.
"È vero Davi?" Il bambino annuisce.
Poi il ragazzo ritorna su di me.
"Piacere sono il padre del bambino" dice allungando la mano facendo un sorriso.

Erica hai fatto proprio una figura di merda.

"Oh piacere Erica!" Gli stringo la mano.
"Mi ha parlato molto di te Alfred" dice guardando ancora le nostre mani unite.

Con gesto tolgo la mia mano e inizio a scrutarlo attentante.
"Il V-vostro nome?" Chiedo imbarazzata.
"Non mi conosci?" Mi chiede facendo una faccia confusa.

Faccio un no con la testa.
"Strano, allora vuol dire che non segui il calcio" sussurra più a se stesso che a me.

"Mi chiamo Neymar"
Spalanco la bocca, ho sentito il suo nome ma non l'ho mai visto una sua foto o una sua immagine, so solo che è brasiliano.

Quindi non è un trafficante di droga.

"Oh p-perfetto" dico, in quella stanza c'era molto imbarazzato.

Mi guardo intorno poi i miei occhi si intrecciano nei suoi, notando che sono tendenti al verde.

Aveva il viso duro, quasi severo, tranne che per un morbido raggio di dubbio pietoso che le sgorgava dagli occhi verdi.

"Io allora vado" dice, abbassandosi all'altezza del bambino è dandogli un bacio dritto sulla guancia.
Questo gesto mi fa sorridere e il ragazzo credo che l'abbia notato.

Esce dalla stanza ma si blocca subito dopo.

"Erica fa come se fossi a casa tua" dice testuali parole prima di rivolgermi un sorriso notando i suoi denti perfetti.

Spazio autrice.
L'incontro con Neymar, Dio cosa pensava Neymar guardando una pazza che girava su se stessa, rido soltanto.
Ahhaha un 💋 ❤️

BABY-SITTER |Neymar Jr|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora