Capitolo 15.

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"Tu mi nascondi qualcosa Erica" sussurra più a se stesso.
Il mio sguardo finalmente incontra di nuovo i suoi occhi.

"I-io" balbetto.
Il mio sguardo e ipnotizzato con il suo, i suoi occhi verdi sovrastano i miei occhi grandi e  castani.

Vedo che inizia ad avvicinare il suo viso verso il mio  e il mio fiato inizia a rimbombare nel lungo corridoio.

"Non possiamo" sussurro, il
mio fiato respira a fatica.

Le mie narici respirano il suo profumo buono,
Quel suo odore che penetrava fin dentro le ossa.
Non saprei dire da dove passava. Se dai pori della pelle o da qualche varco invisibile della mia anima.
Ma non potevo farne a meno.

Il suo naso che sfiora il mio in modo delicato.

Non mi ha risposto, ma in questo momento non ci faccio caso.

Sposto la testa in giù appena le nostre labbra stavano per sfiorarsi.

Sento le lacrime calde rigare perfettamente sul mio viso.

"C-che succede" sussurra, prova ad alzarmi il viso, ma io mi sposto togliendo le sue mani con violenza.

"Io non voglio innamorarmi di te sapendo che sei fidanzato" sussurro guardando per terra, in questo momento sento un dolore, dispiacere ma soprattutto il gusto delle mie lacrime.

"E tu?" Mi chiede.
"Io non lo sono Neymar, io non sono fidanzata" cerco di non urlare.

Vedo che sospira.

"Cosa cerchi Erica? Da quella volta che sei entrata in camera mia, nella mia cabina, quasi nuda e con la mia maglietta"  Dice queste parole con nervosismo.

"io non lo so che cosa cerco, so solo che non lo trovo." Sussurro.

"Non puoi farmi questo, due volte che mi cerchi di baciare, cosa vuoi da me?" Queste parole escono fuori con fatica.

Prendo coraggio e alzo il mio sguardo verso di lui aspettando la sua risposta.

Vedo che sospira e si passa la sua mano nei suoi ricci.

"Senti non lo so, mi sto comportando da scemo con una ragazzina" sputa acido.

"La tua ragazza non ti soddisfa abbastanza?" Anche io sputo acida.

Vedo che questa frase gli ha toccato, guardando il cambiamento del suo viso.

Rido nervosa.

"Sei così strano..." lo dico più a me stessa.

"Sono solo una ragazza in cerca di lavoro e finalmente l'ho trovato" sussurro, cercando di trattenere le mie lacrime ormai infinite.

Lo vedo abbassare lo sguardo.

"Puoi andare il tuo turno è finito, domani sera ho un evento e tornerò tardi" dice per poi mettersi le mani in tasca della tuta e girarsi dopo avermi squadrata per bene.

Lo guardo attentamente andarsene con i suoi passi possenti e altezzosi per poi scomparire in qualche stanza di quel lungo corridoio.

Scuoto il capo e mi avvio verso le scale, ma purtroppo la porta d'uscita si apre rivelando Bruna.

"Ehi Erica" mi guarda attentamente preoccupata.
"Tutto bene?" Mi asciugo la lacrima che stava ma mano scendendo.

"Si tranquilla, il-il bambino è fantastico" sorrido.

Ormai so fingere, per me è una cosa scontata.

Annuisce sorridendo e mi accompagna all'uscita salutandomi un ultima volta.

Sospiro rumorosamente, e mi avvio velocemente verso la mia macchina.

Mi sto pentendo di essere entrata in questa casa.

Ma invece l'altro lato del mio cuore mi dice:
"Non pentirti di ciò che hai fatto se quando l'hai fatto eri felice."

Appoggio la mia testa sul volante dell'auto sentendomi stanca e frustata.

Mi avvio velocemente a casa, fregandomi dai vari vicini che passavano e mi salutavano.

Mi butto sotto la doccia, l'acqua calda che cade sul mio corpo nudo mi fa stare bene, mi fa sentire libera, ogni mia frustrazione cade insieme all'acqua.

Appena uscito dai vapori di una doccia calda non c'è nessuno che non arrivi a sentirsi puro e innocente.

BABY-SITTER |Neymar Jr|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora