Capitolo 33.|epilogo|

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Ormai la primavera si fa sentire, spalanco le tende della mia finestra facendomi entrare il sole nella mia camera da letto.

Adoro la primavera: mi insegna di nuovo il passo leggero di chi sa dove sta andando e perché.

Da sempre, la primavera è simbolo di rinascita. Durante questa stagione iniziando i primi caldi, il cielo è azzurro e i fiori sbocciano e regalano spettacoli incredibili grazie ai loro mille colori.

Mi giro verso il mio letto guardano il bambino che dorme beatamente, si lui ha deciso di dormire a casa mia, per scelta sua e con il permesso del papà.

Mi metto affianco al bimbo accarezzando la sua dolce testolina che sporgeva fuori dai lenzuoli, avvicinandomi a lui dandogli un bacio delicato sui suoi capelli morbidi e profumati.

Sento una risata da parte del bimbo facendomi sorridere e alzarmi dalla sua testolina iniziando a guardarlo mentre rido.

"Dai andiamo papà ci starà venendo a prendere" dico alzandomi dal letto sotto gli occhi divertiti di Davi.

Dopo essermi lavata per bene, e aver lavato anche Davi, mi metto una gonna semplice nera, è un top blu con sopra una giacca di pelle e mi trucco con il necessario.

"Davi andiamo!" Dico prendendo la mia borsa.

Vedo Davi correre verso di me.

"Ma cosa ti sei messo!" Dico ridendo guardando i suoi vestiti totalmente messi a caso.

"Sei bellissimo comunque" dico prendendogli la mano, incrociando sulle scale Alfred che il bimbo abbraccia.

"Ciao Alfred noi andiamo!" Dico salutando con un gesto il ragazzo riccioluto.

"divertitevi!" Dice facendomi un sorriso.

Io e Alfred ci stiamo sempre avvicinando di più, da amici ovviamente, io e lui ci stiamo trovando davvero bene, mi fido ciecamente.

Dopo aver chiuso il portone, mi guardo intorno cercando la macchina che noto subito dopo parcheggiata in un angolo a fine della strada.

Ci avviamo verso di essa, il finestrino si abbassa notando il brasiliano che ci sorride.

"Siete bellissimi!" Urla dal finestrino facendo girare tutte le persone attorno.

Mi affretto ad entrare in macchina, seguita da Davi, sistemandomi nel sedile, poi il mio sguardo incrocia lo sguardo del brasiliano coperto da un paio di occhiali da sole.

Lo vedo avvicinarmi e darmi un bacio a stampo facendomi sorridere.

"Dove ci porti?" Dico ridendo appena inizia a partire.
"Vedrete" sussurra mettendo le sue mani sul volante.

Osservo la sua figura tremendamente attraente anche se indossa una semplice tuta blu, osservo il suo viso anche se coperto dagli occhiali è tremendamente perfetto, osservo la sua bocca carnosa socchiusa dato il concentramento nel guidare, osservo anche i suoi tatuaggi come la prima volta.

Scuoto un po' il capo e ritorno in me abbassandomi sempre la gonna dato che per i miei gusti è troppo corta, maledicendomi di averla messa.

Nel tragitto Neymar mise la sua mano sulla mia coscia nuda, come suo solito, piccolo gesto ma per me è davvero grande, mi fa sentire protetta.

L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano.

"Eccoci" dice entrando in un parcheggio riservato.

"Ma dove siamo" dico guardando l'erba di fronte.

"Erica" mi chiama ridendo indicando la sua sinistra, rido imbarazzata e socchiudo la bocca guardando il grande Luna park.

BABY-SITTER |Neymar Jr|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora