BABY-SITTER |Neymar Jr|

Capitolo 21.

"Erica!" A togliermi i brutti pensieri e sempre quel meraviglioso bambino.

Mi giro verso di lui sorridendo, un sorriso liberatorio.

Se per la tua gioia hai bisogno del permesso di altri, sei proprio un povero sciocco.

Guardo con disgusto Neymar è noto nel suo sguardo molta indifferenza ma anche confusione.

Mi abbasso all'altezza del bambino abbracciandolo, scaricando tutta l'ansia e l'imbarazzo inutile di poco prima in quell'abbraccio.

"Sarà difficile chiederti scusa per un mondo che è quel che è,
io nel mio piccolo tento qualcosa ma cambiarlo è difficile sarà difficile dire tanti auguri a te modo tuo,
andrai a modo tuo, camminerai e cadrai, ti alzerai sempre a modo tuo.
A modo tuo vedrai a modo tuo dondolerai, salterai, cambierai sempre a modo tuo".

Vedo Neymar alzarsi dalla sedia, venendo verso di me a passo svelto.

"Non so tu cosa hai in mente, ma non sei tu la madre" sbotta, non lo degno di uno sguardo.

"Davi lascia parlare me e Erica va bene?" Si abbassa all'altezza del figlio, che annuisce preoccupato, gli faccio un sorriso di consolazione e lo vedo andar via nella stanza affianco alla cucina.

Mi giro notandolo sul divano che gioca con le sue macchinine.

Sobbalzo appena sento delle mani prendermi le braccia per poi trascinarmi in una stanza a me sconosciuta.

"Ora potremmo parlare meglio" sbotta chiudendo la porta.

Osservo attentamente la stanza, ci sono giochi di ogni tipo, bigliardo, ci sono molti giochi d' azzardo, varie tavole di gioco per calcio.

"Guardami" sbotta.
Mi giro incrociando le braccia, osservando ancora le sue piccole occhiaie mattutine, il suo petto nudo da vicino fa ancora più stranezza, il mio occhio cade sul suo petto osservando il tatuaggio.

"Gigante por Naturaleza"
(Gigante per natura)

Poi noto una preghiera sul petto destro, ripetendola in mente.

Osservo le sue braccia, notando varie facce sconosciute, vedo una ragazza che immagino sia sua sorella dato che dietro ad essa c'è una signora, mettendo a fuoco e una signora anziana dovrebbe essere sua madre.

Questo mi fa capire che è molto legato alla sua famiglia.

Ritorno al suo viso, vedo che gira di spontanea volontà la testa, facendomi notare i suoi tatuaggi al lato del collo.

tre uccellini insieme alle parole Tudo Passa sul collo sinistro.

"Le parole Tudo Passa significano che niente dura per sempre, proprio come gli uccelli non stanno mai in un posto." Sento che inizia a parlare.

"Gli uccelli intendono me"

Deglutisco, mi sta davvero raccontando la storia dei suoi tatuaggi?

"Perché?" Gli indico il leone tatuato sulla mano sinistra.

"Leone, lui è forte non molla mai"

Accarezzo dolcemente la sua mano, seguendo i tatuaggi intorno ad essa, nella mia testa cerco di memorizzare tutti i suoi tatuaggi, ma non per mia scelta, la mia testa lo fa è basta.

Si gira dall'altro lato indicandomi un numero romano tatuato sempre sul suo collo, ma questa volta dalla parte destra.

"Quattro" sussurra.

"Questo numero indica i membri della mia famiglia, cioè i miei due genitori, mia sorella e me stesso."

Avevo ragione, sono sua sorella e sua madre sul suo braccio.

"Perché prima avevi un comportamento cosi...strano Erica?"

Sento il fiato farsi più corto, e le gambe tremare.

"N-non lo so" sussurro.
Non so che dirgli, lui fa il finto tonto, come se ieri non fosse successo niente, non è facile dimenticare un bacio.

O almeno per me.

"Non capisco" sussurra mettendosi le mani nei capelli.

"Ho fatto qualcosa?" Mi chiede diventando più serio del previsto.

Mi pento di averlo baciato ieri sera, non dovevo, ero troppo presa dal momento è poi lui... lui era semplicemente magnifico.

"Nono" gesticolo.

"Davi mi starà aspettando" sussurro aprendo la porta e andandomene senza farlo ribattere.

È questo quello che so fare.
Scappare dai problemi.

E tu hai fatto questo... di andartene così, di nascosto... senza dir nulla... come l'altra volta Erica, come ieri sera.

Spazio autrice
Mille visualizzazioni!!
Grazie mille ❤️‍🩹
Un bacio e al prossimo capitolo.
Fatemi sapere dei pareri sulla storia miraccomando 🫶🏻