VOLUME II
THE FATE OF OPPOSITES SEQUEL
Salir e Yarix vivono tranquilli e in armonia dopo la scomparsa del Demone la cui minaccia ormai è solo un terribile ricordo. Sheera e Kyra continuano a seguire i propri compiti dettati dal destino senza però ri...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Aria ammuffita, pesante, umida, si appiccicava alla pelle in maniera fastidiosa, l'odore di stantio e polvere era in grado di disgustare persino una Creatura Oscura con i suoi sensi acuti. No, non le piaceva proprio per niente quel postaccio in cui doveva starsene, per non parlare del fatto che le si rovinavano i capelli diventando arruffati e ingestibili, ribelli. L'unica cosa positiva era la mancanza di luce diretta, peccato che a darle sui nervi ci pensavano le voci che man mano si avvicinavano.
Sarebbe stata circondata da quattro Salir inutili nella piccola stanza segreta sotto la locanda, non sopportava quella specie. Vedeva quelle persone come dei giocattoli con cui divertirsi un po', come ogni altra Creatura Oscura sana di mente avrebbe detto sicuramente. Erano così deboli, facilmente influenzabili, retrogradi, limitati nella magia. Perché dovevano esistere?
– Quando potrò uscire? Qui dentro c'è uno schifo e quei cosi sono dei luridi.– sputò acida con le braccia al seno osservando accigliata e impaziente Tharius apparso davanti a sé a guidare i suoi schiavetti ignari del suo vero e folle ma allettante piano.
Lui, seppur con la maschera a coprirgli il viso come di consuetudine, sorrise appena maligno e lei lo percepì, alzando gli occhi al cielo. Significava che doveva ancora pazientare, il che non era così tanto una bella notizia. D'altronde, quando mai un essere oscuro non creava caos più del necessario quando gli veniva impedito qualcosa, quando era obbligato a stare fermo in attesa? Di cosa poi? Il suo corpo era perfettamente in forma, sentiva la sua energia scorrere nel suo corpo che era risultato estremamente ammaliante per Hariz e Flyn.
Appena entravano nel rifugio i due si rizzavano, le spalle ben tese e larghe, occhi luminosi. Kerrell però li guardava di sbieco ogni singola volta, e ormai era da qualche giorno lì rinchiusa. Era una demone nata dal peccato della lussuria, della bramosia, il piacere era il suo pane ma non sarebbe mai scesa così in basso da lasciarsi toccare da esseri insulsi quali erano.
– Non siamo dei cosi.– sospirò in un sussurro il più giovane, il ragazzino. Doveva chiamarsi Gray se non sbagliava. L'aveva detto con sguardo basso, ancora il cappuccio calato sulla testa. Forse non si aspettò che lei lo sentisse, motivo per cui per poco non saltò per aria quando se la ritrovò davanti a sé vicinissima.
– Sei intrigante, lo sai?– lo studiò girandogli intorno come un animale e fermandosi poco dopo a fissarlo negli occhi prendendogli il volto in una mano bruscamente, analizzandolo. Sembrava che su di lui il suo effetto, il suo essere ammaliante non lo colpisse. Poteva capirlo da Tharius per il fatto che fossero amici di vecchissima data, da altri demoni puri che l'avevano sempre ignorata per essere più debole di loro, ma non accettava che lui ne fosse immune così facilmente.
– M-mi fai male.– si lamentò appena il ragazzo lievemente spaventato, così lo lasciò perdere vedendolo massaggiarsi le guance ferite dalle sue unghie scure.
– Debolucci che siete!– esclamò Kerrell infastidita e tornando a sedersi al suo posto annoiata. Le sue parole misero subito sull'attenti Flyn, colpito nell'orgoglio di uomo.