52 - Discendere da un Demone

57 9 16
                                    

C'era sempre movimento a casa di Dyiara, solitamente per il semplice motivo che la donna si ritrovava a dover rimproverare i propri figli a causa delle loro bravate e scherzi insopportabili

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

C'era sempre movimento a casa di Dyiara, solitamente per il semplice motivo che la donna si ritrovava a dover rimproverare i propri figli a causa delle loro bravate e scherzi insopportabili. E Nath, da quanto ricordava dai discorsi di Sheera quando si vedevano di nascosto, da ragazzini, avevano dovuto più volte fare ammenda con pulizie di casa o aiutare le amiche della madre diventate loro vittime per ripagare il "danno".

Ovviamente solo quando Dyiara li aveva beccati sul fatto, altrimenti la colpa era sempre finita sulla corvina: lucertole lasciate nelle ciabatte e scarpe, insetti negli armadi o nei letti, fiamme magiche tra i capelli a rovinarli, finire i dolci alle feste di nascosto e molto altro ancora. Fosse stata per davvero lei avrebbe sicuramente fatto di peggio.

Era sempre stato facile attribuire la colpa a Sheera poiché la si ritrovava sempre lì sul luogo del misfatto in qualche modo ma per un semplice motivo: il suo corpo percepiva anche in maniera inconscia la negatività e l'aveva portata ogni volta laddove poteva sfamarsi, così ai gemelli era risultato facile addossarle ogni male, e venivano creduti nonostante la propria reputazione di casinisti.

Però, lo erano stati in maniera differente, loro non avevano creato voragini, non avevano dato fuoco a mezzo villaggio, fatto appassire i raccolti. Davanti a due bambini innocenti e una ragazza sotto controllo del Kafar, a chi si poteva credere maggiormente riguardo la propria innocenza?

Tuttavia, stavolta vi era qualcosa di diverso dal passato, niente voce di Dyiara a urlare contro i gemelli, niente sghignazzi, niente Sheera fuori dalla porta seduta per terra in attesa che la ramanzina finisse per poter rientrare in casa evitando finalmente il sole.

– Dici che sia successo qualcosa?– bisbigliò Nissa camminando a braccetto con il figlio del panettiere, entrambi fermi davanti alla casa vista e rivista centinaia di volte.

– Non lo so, ma sento Sheera e non mi pare sia calma.–

E poi, una voce maschile che sembrava ridacchiare, forse Damon. Non che da lì fuori si potesse sentire bene ma una volta entrati ne ebbero la conferma: se ne stava seduto sul divano comodamente con le braccia spalancate sopra lo schienale, accanto a sé Lilith a braccia incrociate a seguire con lo sguardo la Dea Nera che camminava lentamente e pensierosa per la sala, una mano al mento, l'altro al seno. Dyiara invece stava seduta sulla poltrona a ricamare e di tanto in tanto lanciare occhiate alle tre Creature Oscure intente a parlare.

E se le due ragazze sembravano serie, Damon non riusciva a non sghignazzare come divertito. Da cosa era un mistero, come non essere qualcosa su cui indagare per Nissa?

– Cosa fanno?– chiese infatti alla donna dopo averla raggiunta che però scosse la testa.

– Non ne ho idea, sono qui da mezz'ora e parlano nella loro lingua. O almeno, Sheera sembrava spiegare qualcosa di importante ma Damon continua a fare così e di tanto in tanto lei pare volerlo squartare con gli occhi.– spiegò. Così la bionda approfittò del momento in cui erano tutti zitti per capire quale fosse questa questione che il demone non riusciva a prendere seriamente. Quando mai quei tre erano radunati in quel modo poi?

The Essence of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora