49 - Mostrare la giusta via

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Era passata da parecchio notte fonda quando Damon fu colpito da un qualcosa che lo svegliò all'istante

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Era passata da parecchio notte fonda quando Damon fu colpito da un qualcosa che lo svegliò all'istante. Non gli interessò cosa gli fosse stato lanciato sulla testa quanto chi avesse osato disturbarlo, gliel'avrebbe fatto pagare sicuramente e nei peggiori dei modi. Peccato che, appena la visuale si fece nitida, si ritrovò davanti la Dea Nera con tanto di braccia al seno in attesa, fintamente paziente. Chi poteva essere stato se non colei che adorava portare odio e dolore?

– Ma sei matta!? Fa male! E poi stavo finalmente riposando in pace!– si lamentò massaggiandosi il punto dolente, lo sguardo di lei che si fece freddo e tagliente.

– Direi che ne fai parecchie di pause, e vedi di alzarti che devi indicarmi dove sono di preciso quei Salir di cui ti ho chiesto l'esatta posizione.– gli ringhiò lei contro di tutta risposta con un punta di acidità facendolo sbuffare e alzare. Sarebbe rimasto più che volentieri a riposare all'ombra di quell'alto albero degli Abissi Infernali, ancora reduce dell'attacco della Dea. Dall'esterno sembrava che tutto fosse passato ma dentro, ancora la sua energia cercava di farlo riprendere, ricostruire le ossa rotte, le emorragie. Stessa cosa valeva per Lilith, o meglio, lei era quella messa peggio. Il suo potere era davvero devastante per chiunque.

– Sbrigati.– lo spinse di modo che aumentasse il passo verso la piccola grotta che lei gli aveva concesso per fare le svariate ricerche richieste, le mappe con segnate le posizioni dei Divoratori. Ormai Kyra non le era intorno da giorni e la sua vera indole stava tornando come sempre, senza quell'energia positiva a calmarla proprio come era accaduto in quei quattro anni. Nulla di inusuale o a cui non fosse abituato.

– Allora, ti aveva già detto che si aggiravano per le periferie di Stavira e che poi svanivano misteriosamente.– iniziò lui stiracchiandosi prima di srotolare una mappa più grande delle altre tempestata di svariati punti colorati, ognuno di essi aveva un significato. Anche Sheera ne possedeva una ma più magica e ben nascosta in un nascondiglio che ancora nessuno aveva scoperto, ed era meglio così.

– Però siamo riusciti a beccare il momento preciso in cui le loro auree non vengono più percepite persino da noi, ovvero qui.–

Damon fece scorrere le dita sulla carta vecchia e giallastra, percorse linee accuratamente tracciate e ignorò i punti che indicavano le auree dei Salir. Si fermò poi in quella che lui disse essere corrispondente ad una locanda. Esattamente come le aveva detto Kyra.

– Da quanto so è la più malconcia ma anche più frequentata dai criminali.–

– Perciò sempre le stesse tre auree appaiono e scompaiono da qui?– si fece pensierosa vedendolo annuire.

– Sono Astor, Flyn e Hariz, li riconosco. In questi giorni però penso che si siano radunati anche Tharius e altre due persone, un Salir e un demone.–

Sheera lo fissò, aveva sentito bene? Lui capì subito e sospirò.

– Lilith, dopo che ti ha avvisata della violazione sul portale per l'Oblio, ha cominciato a tenerlo d'occhio e ha notato che qualcosa è riuscito ad uscire. Non sappiamo spiegarlo.–

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