Capitolo 5

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Christopher si svegliò fresco e riposato sebbene il suo sonno fosse stato tormentato dal ragazzo moro che lo aveva baciato.
Sbuffó scendendo dal letto e, mentre si recava in bagno, si chiedeva come potesse essere tanto tormentato da quel cavolo di bacio. Nemmeno a dire che era stato baciato dalla ragazza piú bella della scuola. Era stato un ragazzo a farlo.
Ma non uno qualsiasi.
Era stato il piú odioso, stronzo e mentalmente problematico che avesse mai incontrato in tutta la sua breve esistenza.
L'acqua calda lo aiutó a sciogliere i muscoli ma non a schiarirsi le idee. Cavolo, quant'era difficile!
Quando ebbe terminato, tornó in camera a vestirsi e poi, prese le sue cose, si recó giú per fare colazione.

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Anche il sonno di Kiran era stato tormentato da un unico sogno che si ripeteva all'infinito, o meglio fino a quando non aveva deciso di smettere di dormire e si era svegliato. Fuori era ancora buio e faceva anche abbastanza freddo. Ma lui sembrava non sentirlo. Di fatto aprí la finestra della sua camera, senza curarsi di mettere almeno una t-shirt. Amava indossare gli slip (e non i boxer come la maggior parte dei ragazzi) quando dormiva. Non gli importava che stagione fosse o quanto facesse freddo.
Si accese una sigaretta e fumó tranquillamente pensando a Chris. Era quello il suo nome? Solo Chris? Oppure era il diminuitivo di Christian? No. Quel ragazzo era più tipo da "Christopher", se lo sentiva.
Gli bruciava ancora il fatto che fosse riuscito ad aprire il suo armadietto al primo tentativo mentre lui ci stava impazzendo da mezz'ora. E gli bruciava anche il fatto che avesse stretto amicizia con sua cugina Evelyn, con Adam e altri. Non era come lui che teneva tutti a debita distanza. Era diverso e, si sa, il diverso attrae sempre chiunque sia desideroso di conoscerlo.
Finito di fumare, chiuse la finestra e tornó a stendersi a letto sperando di riuscire a dormire fino al suono della sveglia.

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Aveva gli occhi rossi per il poco sonno e, probabilmente, un carattere peggiore di quello che aveva di solito.
Quando, vicino agli armadietti, vide Chris che rideva con Evelyn e Adam, si innervosí ulteriormente. Sentiva le mani prudergli e una grande voglia di dare un pugno in faccia a tutti e tre.
-Oh, ecco "Mr.Sonodipessimoumore"- disse, ironico, Adam.
Per quelle parole si beccó un'occhoataccia dal ragazzo moro.
-Credevo non arrivassi piú- parló Evelyn.
Lui la guardó e -E a te cosa ti sarebbe importato? A nessuno importa se vengo o meno a scuola- rispose.
Evelyn alzó gli occhi al cielo ma non rispose. Aveva un'interrogazione importante e non voleva arrabbiarsi. Notó poi che, suo cugino guardava Chris cosí decise di fare le presentazioni. -Chris, questo rompiscatole scorbutico é mio cugino, Kiran-
E il giovane Frost sgranó gli occhi. Quello era il cugino di Evelyn? Sul serio? Cazzo! Era stato baciato dal cugino della sua prima nuova amica di scuola! Accidenti che razza di sfiga! Cercó di allontanare quei pensieri e fece il sorriso piú vero di cui fosse capace. -Piacere di conoscerti, Kiran- disse, tendendo la mano.
L'altro abbozzó un sorriso che sapeva di finzione e -Il piacere é tutto mio "scassinatore di lucchetti"- disse.
Adam ed Evelyn guardarono entrambi con espressione interrogativa, aspettandosi delle spiegazioni.
Chris fece per parlare quando suonó la campanella.
La lezione di Matematica stava iniziando.

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Al termine delle lezioni, Christopher, si diresse in mensa per mangiare. Aveva davvero molta fame ma qualcuno pensó bene di fermarlo nel mezzo del corridoio.
-Ehi, tu, "scassinatore di lucchetti"- lo chiamó una voce maschile.
Voce che il ragazzo castano riconobbe come quella di Kiran. Era cosí irritante che l'avrebbe riconosciuta fra mille. Si voltó irritato dal fatto di essere stato chiamato "scassinatore di lucchetti" e attese.
Kiran lo raggiunse con passo lento e lo guardò negli occhi. -Senti...- esordí.
-No, senti tu, io non mi chiamo "scassinatore di lucchetti". Il mio nome é Chris e ti sarei grato se lo usassi quando devi rivolgermi la parola. Altrimenti puoi fare di meglio. Non parlarmi affatto, almeno evito di arrabbiarmi- furono le parole del giovane Frost. Era diventato rosso in viso.
-Come vuoi, Chris- disse Kiran, con tono basso. Sembrava aver perso tutta la sua "stronzaggine" di colpo. -Volevo dirti che mi dispiace per ieri-
Chris storse le labbra. -Per cosa ti dispiace, esattamente? Per il tuo atteggiamento da stronzo o per...- Abbassò la voce e continuó -...avermi baciato nello sgabuzzino?-
-Per...essermi comportato da stronzo- rispose Kiran.
E Chris si irritó maggiormente. Perché poteva sopportare che qualcuno si comportasse da perfetto stronzo e ingrato nei suoi confronti. Ma non poteva accettare di essere baciato nello sgabuzzino dei bidelli. No, no e ancora no! -Sai una cosa, Kiran? Non accetto le tue scuse. E se proprio vuoi baciare qualcuno trovati un altro ragazzo, se sono loro che ti piacciono, ma evita di infastidire me- furon le crude parole del giovane Frost. Poi, senza aggiungere altro, giró sui tacchi e andó in mensa.

N/A:
Allora, ci sono alcune cose che voglio sottolineare a chi leggerà la storia. Nel primo capitolo ho scritto "madre" al posto di "zia" ma Chris vive con sua zia, perciò colpa mia. Poi, il capitolo 4 che sta dopo il primo é veramente il quarto nel senso che non é il secondo e per sbaglio ho scritto 4. Perció, mi raccomando leggetelo dopo il terzo. Ora mi scuso anche per alcuni capitoli troppo corti ma non so qual'è il limite max di caratteri. Se qualcuno me lo dicesse potrei regolarmi. Grazie.

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora