Il contatto delle loro labbra sorprese Christopher.
Fu una bella sensazione, ma niente a che vedere con il bacio dato a Kiran.
"Kiran!" urlò una voce nella sua mente e subito si staccò come se si fosse scottato.
Sophia lo guardò sorridente. Era davvero bella, non lo si poteva negare.
Ma nella mente di Chris c'era qualcun altro. Solo in quel momento realizzò quali fossero i suoi veri sentimenti e per chi fossero. Guardò Sophia, rosso in viso, sudato e stordito dalla musica e da quel bacio. -Scusa Sophia...ma...ehm..devo proprio andare...- E senza aggiungere altro uscì da locale.
L'aria fredda della notte lo colpì in pieno viso come un pugno. Raggiunse a passo svelto la macchina ripetendosi, mentalmente, che non sarebbe dovuto scappare via da Kiran quel pomeriggio. Ora doveva rimediare.
Si mise alla guida anche se non avrebbe dovuto e si diresse all'ospedale.
Era tardi. Anzi, tardissimo. Probabimente non lo avrebbero nemmeno fatto entrare fuori dall'orario di visita ma ci doveva andare lo stesso. Doveva tentare.
Davanti al semaforo rosso, si ritrovò a pensare al bacio con Kiran e poi a quello con Sophia. Non c'era pagarone: quello con Kiran era stato magico.
Poi il suo cellulare emise un "dlin" che segnò l'arrivo di un messaggio.
"Dove sei? Mi manchi" lesse.
Era del giovane Marlow.
Coincidenza?
No.
Forse era destino che doveva andare da lui.
E doveva farlo subito.
"Sto arrivando." Inviò il messaggio e posò il cellulare in tasca.
Poi scattò il verde e lui ripartì, determinato a raggiungere l'ospedale.
Ma non appena passò davanti all'incrocio un camion lo prese in pieno facendolo ribaltare rovinosamente.
Per un attimo vide sfocato, poi vide scuro e perse i sensi.--------------------
Quando aprì gli occhi, fu subito accecato dalla luce del sole.
Sentì una voce femminile che gridava "dottore si é svegliato!" e passi come se avesse cento, anzi mille, persone che gli giravano attorno.
Poi, nel suo campo visivo, apparve la figura di un uomo sfrontato, con pochi capelli e gli occhi neri.
-Signor Frost, mi sente? Batta le palpebre se la risposta é "si"- esordì l'uomo.
Il giovane lo fece.
-Fantastico. Sembra tutto nella norma. Infermiera, chiami il detective Frost e le dica che suo nipote si é svegliato!--------------------
Amelia Frost era seduta in ufficio a studiare il fasciolo di un caso quando aveva ricevuto la bella notizia.
Aveva chiesto un'ora di permesso e si era precipitata in ospedale.
Un mese...aveva atteso un lunghissimo mese prima che si svegliasse ed ora che era successo si sentiva estremamente felice.
Quando, poi, arrivata in ospedale, aveva visto Christopher sveglio e sorridente, non aveva potuto fare a meno di piangere dalla gioia.
In camera c'era un ragazzo moro che riconobbe come Kiran, il compagno di scuola di Chris.
I due stavano parlando, si sorridevano e...si tenevano la mano?
Amelia aggrottò la fronte e assottigliò gli occhi come a voler vedere meglio. Ma il risultato non variò: i ragazzi si tenevano la mano.
Poi vide Kiran che posava in bacio sul dorso della mano di suo nipote e avviarsi verso la porta.
Lei rimase a fissare suo nipote e, solo quando la porta si chiuse, si voltò per incontrare gli occhi color caramello di Kiran Marlow.
Il moro fu sorpreso (anche se non più di tanto) di trovarsi di fronte alla zia di Chris. -Oh, salve signora Frost. Come sta? Mi sembra in ottima forma- esordì.
La detective non disse nulla per alcuni istanti, poi si riscosse e -Oh...ehm...sto bene, grazie. E tu?-
Kiran sfoggiò un sorriso a trentadue denti. -Mai stato meglio. E tutto grazie a suo nipote- rispose.
-Immagino...- disse lei, pensando a ciò che aveva visto.
-Già...se non fosse stato per lui, a quest'ora sei morto di overdose- spiegò Kiran, tristemente.
E la donna sgranò gli occhi capendo che stava parlando di tutt'altra cosa. Poi batté le palpebre e -D-di...overdose? Fai uso di sostanze illegali?-
-No- mentì Kiran. -Ora mi scusi ma devo proprio andare. La saluto, signora e buona giornata.-
Poi il giovane Marlow si voltò e prese l'ascensore diretto all'uscita.
Amelia Frost rimase a fissarlo, abbastanza confusa da tutta quella situazione, poi entrò nella stanza di suo nipote, decisa a fare due chiacchiere. -Ciao, tesoro- salutò, sorridente.
-Ciao, zia- ricambiò lui, con un sorriso che mostrava in pieno la sua felicità.
-Come stai?- domandò lei, prendendo posto su una sedia.
-Ancora un pò debole...- rispose lui -...ma tutto sommato bene. Il dottore dice che entro questa settimana dovrei riuscire a recuperare fisicamente e se così sarà mi dimetteranno.-
-É una bellissima notizia, Chris- disse la donna. Poi la sua espressione divenne seria perché proprio non ci riusciva a non fare domande in stile interrogatorio. -Senti, tesoro...quel ragazzo che era quì...é un tuo compagno di scuola. Giusto?-
Christopher fissò sua zia e cercò di celare le emozioni che stava provando in quell'istante. -Si. Già lo sapevi, zia. Perché mi hai fatto questa domanda?-
Amelia deglutì. Odiava impicciarsi della vita privata di suo nipote ma era più forte di lei. Se era gay voleva saperlo. Non le avrebbe cambiato nulla (sebbene avesse dovuto farci l'abitudine). Ma gli avrebbe voluto bene sempre allo stesso modo. -E fra di voi c'è un buon rapporto?-
La domanda non sembrava così esplicita ma probabilmente lo era visto che Chris aveva capito esattamente dove volesse andare a parare sua zia. Era sicuro che lo aveva visto con Kiran, magari mentre quest'ultimo gli baciava la mano prima di andarsene. Quindi tanto valeva confessare. Fece un profondo respiro e disse -Zia...io e Kiran...ehm...bè, ecco...noi...siamo...fidanzati, ecco.-
Sebbene lo avesse sospettato, Amelia rimase comunque scioccata da quella rivelazione. -Oh...- fu tutto ciò che riuscì a dire.
Christopher si imbronciò. -Zia...mi dispiace. Probabilmente questa mia scelta ti mette a disagio e ti delude, ma io...-
Sentendo quelle parole, la donna si riprese e scosse la testa guardando il viso triste di suo nipote. -Tesoro, no. Ma cosa dici? Bé forse un pò di disagio si...ma credimi, sono felice se tu sei felice. Non mi hai affatto deluso. Sei una persona libera e puoi scegliere di stare e amare chi vuoi.-
-Davvero?- Il giovane si illuminò in volto. -Per te va bene?-
La donna annuì. -Va benissimo- confermò a parole. -Ora torno a lavoro. Mi raccomando, riposati e se hai bisogno di qualcosa chiama pure.-
Questa volta fu Chris ad annuire. Quindi si salutarono e la donna lasciò la stanza mentre lui sorrideva troppo contento per quello che era successo.-------------------
Kiran era rientrato in casa interiormente contento ed esteriormente sempre uguale. Non voleva far vedere di essere felice altrimenti quel surrogato di famiglia con la quale si ritrovava a vivere lo avrebbe tempestato di domande. E lui odiava essere tempestato di domande. Soprattutto quando erano troppo intime. Si infilò in camera e si mise a suo agio prima di sedersi alla sua scrivania e riprendere il suo lavoro.
Amava disegnare, Kiran. Era un hobby che, di solito, lo distraeva dalle seccature della vita. Ma non in quel caso. La confessione dei sentimenti che Chris provava per lui, lo aveva reso immensamente felice e sentiva l'irrefrenabile impulso di metterlo su carta. Avrebbe fatto un disegno senza eguali. Sarebbe stato il suo capolavoro.
Anzi...il loro capolavoro.N/A:
Buonasera a tutti.
Questo capitolo è corto ma con molta "azione".
Finalmente Chris ha confessato il suo amore e Kiran é davvero contento.
Ma le cose andranno bene?
Se volete scoprirlo dovrete fare solo una cosa: continuare a leggere.
Ciao. :-D:-D:-D:-D:-DP.s.L'immagine che vedete é il disegno che farà Kiran. Bello, vero?
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Don't leave me alone
RomanceChristopher é nuovo a Londra. Non conosce nessuno ma é deciso, forte e detemrinato ad iniziare la sua nuova vita, cercando di farsi nuovi amici e, magari una nuova fidanzata. Ma l'incontro con Kiran sconvolgerà le carte in tavola e fra i due nascerà...