Capitolo 13

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"Non fare tardi".
Pensare a quelle parole, lo fece ridere sotto la doccia. Era la prima volta che una ragazza gli diceva di non fare tardi ad un appuntamento.
Perché di solito erano le ragazze a fare tardi e lui era sempre stato quello puntuale.
Arrivò nella sua camera, avvolto nel suo accappatoio color mare, chiuse la porta ed iniziò a vestirsi.
Indossò un paio di skinny jeans, una camicia bianca di raso, ed un paio di scarpe eleganti.
Fu mentre legava la seconda scarpa che sua zia entrò.
Vedendolo vestito in quel modo, la donna sorrise e -Ma come siamo eleganti...appuntamento galante?-
Christopher sorrise imbarazzato ed annuì. Inutile mentire ad una detective.
-Bene, sono contenta per te. E chi é la fortunata?- chiese, ancora, Amelia Frost.
-Ehm...si chiama Sophia. È una compagna di scuola- rispose lui, sorridendo.
-Sophia...che bel nome. E dove andate di bello?-
Chris guardò sua zia, rendendosi conto che gli stava facendo il terzo grado. Ma sapeva che non lo faceva di proposito. Era deformazione professionale, poteva capitare.
-Al Golden Note- disse, alzandosi e aggiustando la camicia. Era pronto.
Afferrò le sue cose e infilò il suo giubbotto di pelle nero. -Ah...ehm...avrei bisogno della macchina, per favore.-
Sua zia gli lanciò un'occhiata come se co stesse pensando su. Sapeva bene che Chris era un ragazzo responsabile, ma sapeva anche quanta gente sbandata si metteva al volante dopo aver bevuto un bicchiere di troppo. E se gli fosse successo qualcosa?
Non poteva saperlo. Magari sarebbe rientrato tranquillamente. La sola cosa certa era che se non gli avesse prestato la macchina avrebbe dimostrato scarsa fiducia nei suoi confronti. E non era vero. Lei si fidava molto di suo nipote.
-D'accordo, puoi prenderla- disse Amelia. Poi gli diede i soldi per far benzina e gli raccomandò di fare attenzione.
Lui annuì e le diede un bacio sulla guancia, aggiungendo di non aspettarlo sveglio. Quindi lasciò la stanza pronto a vivere la sua prima uscita di sabato sera.

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Chris parcheggiò a pochi passi dal locale che mancavano dieci minuti alle otto.
Chiuse la macchina e si avviò verso l'ingresso notando subito la presenza si Sophia e delle sue amiche. Si stupì si vedere che, tra di esse, vi era anche Evelyn.
La cugina di Kiran, si teneva per mano con Adam ed entrambi sorrise nel vederlo arrivare.
-Ciao, Chris- salutarono.
-Ciao a tutti- ricambiò lui, sorridendo.
-Accidenti come sei elegante, amico- si complimentò Adam.
-E già...sei davvero bello- si aggregò Sophia.
Il giovane Frost sorrise, arrossendo per via di tutti quei complimenti.
-Bene, ora che anche Chris è dei nostri, che ne dite di entrare? Ho proprio voglia di farmi una bella bevuta- suggerì Adam.
E tutti furono d'accordo.
Il locale era pieno e la musica alta faceva battere il cuore all'impazzata.
Il gruppetto andò a prendere posto ed ordinò da bere.
Nell'attesa, si parlò del più e del meno, mentre Sophia si faceva sempre più vicina al giovane castano.
Lui, un pò imbarazzato, sorrise ma non si mosse. Non era la prima volta che viveva un'esprerienza come quella e sapeva che non doveva far altro che attendere. Sophia lo desiderava, ormai gli era abbastanza chiaro.
E infatti, pochi istanti dopo, se la ritrovò così vicino da essere travolto dal suo profumo di fragole. Era così forte e buono da stordirlo, senza contare la musica assordante che gli suonava nelle orecchie.
Il pezzo cambiò ed Evelyn propose di andare a ballare.
Adam fu d'accordo, e si alzò prendendola per mano.
Chris li guardò e si chiese se Kiran fosse a conoscenza della relazione di quei due.
-Andiamo anche noi- disse Sophia, prendendolo per mano.
Il giovane Frost si riscosse dai suoi pensieri e -Ehm...si, si...andiamo....-
Ma non appena si ritrovò sulla pista pensò che era stata una pessima idea. Lui non sapeva ballare. Avrebbe fatto solo una pessima figura.
Ma poi cosa importava? Nessuno lo stava guardando.
Sophia si muoveva con esperienza, notò. Era evidente che veniva a ballare tutte le sere (o quanto meno tutti i sabati).
-Lasciati andare, Chris- gli gridò lei, vedendoll fin troppo rigido.
Lui ci provò, pensando che magari, se avesse bevuto un pò, probabilmente gli riuscirebbe più facile.
Comunque ci provò anche se avesse significato fare una brutta figura.
Finito quel pezzo, tornarono al tavolo e bevvero ciò che avevano ordinato.
La birra scivolò fresca nella gola di Chris, il quale si sentì subito meglio. Aveva il viso imperlato di sudore e il cuore batteva ancora forte, quasi a ritmo con la musica.
-Questa si, che é una bella serata!- esclamò, Adam, rosso in viso. -Senza quel guastafeste di Kiran si sta molto meglio. Vero amore mio?- domandò, rivolto ad Evelyn.
Ella annuì con convinzione e Chris li guardò male.
Non gli piaceva che parlassero a quel modo di Kiran, soprattutto perché non era lì a difendersi.
E poi non era veramente uno stronzo naturale. Era lunatico, e si arrabbiava facilmente, vero...ma in alcuni momenti (quelli che Chris aveva vissuto con lui) si era rivelato indifeso, sofferente e bisognoso di aiuto.
Assorto in quei pensieri fece fuori la sua birra e ne ordinò un'altra.
-Ehi, amico, non esagerare altrimenti come tornerai a casa?- fu l'osservazione di Adam.
Il giovane Frost sorrise, spavaldo. -Ehi, amico, io sono irlandese. Sono stato allattato con la birra- disse, ironico.
E tutti risero anche se le parole di Chris avevano un fondo di verità. Non che fosse stato realmente allattato con la birra, ovvio, ma aveva imparato a reggerla e ormai era come se bevesse della semplice acqua.
-Se lo dici tu. Comunque vacci piano lo stesso perché se ti ferma la polizia ti rovina- concluse il ragazzo biondo.
Chris fece spallucce come a voler dire che non gli interessava, ma in realtà gli importava perché la macchina era di sua zia e l'avrebbe delusa moltissimo se si fosse fatto beccare alla guida in stato di ubriachezza.
Bevve due sorsi di quella seconda birra, prima che Sophia lo portasse di nuovo a ballare.
Il ritmo era travolgente e scatenato. Sophia si muoveva sciolta, struscinadosi contro di lui.
Christopher si mosse con lei, tenendola per I fianchi sodi e borbidi.
Poi lei si voltò e lì, in mezzo alla pista e ad un mucchio di persone che ballavano, baciò il ragazzo dai capelli castani.

N/A:
Buon pomeriggio a chiunque stia leggendo questo racconto.
Volevo farvi presente che ho risolto il problema del 4° capitolo che mi era finito in coda al 1°.
E un'ultima cosa: se cortesemente qualcuno mi può dire come si fa a mettere i membri del cast.
Grazie e buon proseguimento.

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