Il pomeriggio di Chris fu tranquillo. Si divise tra lo studio, una buona merenda e una passeggiata nel parco insieme ad Ice. Il tutto senza incontrare Kiran. Ma nemmeno Sophia e questo lo deluse un pò. Ciò nonostante non si perse d'animo.
Quel mercoledì stava per finire e se il resto di quella settimana fosse volato via così rapidamente, sabato sarebbe arrivato e lui sarebbe uscito con la bella Sophia.
Rientrato a casa, fece una doccia e una volta pronto, andò a cenare, raccontando a sua zia quanto fosse andata bene quella giornata.------------------------
Si era addormentato con un libro sul petto come una delle situazioni più classiche, senza nemmeno rendersene conto.
Venne svegliato da una specie di ticchettio insistente che sembrava ripetersi ad intervalli regolari.
Si alzò dal letto lasciando cadere la sua copia di "Stardust"' e si passò le mani sul viso. Udì di nuovo il ticchettio e questa volta si rese conto che veniva dalla finestra. Si avvicinò appena in tempo per vedere qualcosa che colpiva il vetro. Aveva capito che si trattava di un sasso e si avvicinò di più per vedere chi stesse facendo una cosa del genere.
Non fu totalmente sorpreso di incrociare lo sguardo di Kiran. Non lo aveva visto per il tutto giorno ed ora eccolo lì.
Aprì la finestra, deciso a mandarlo via.
Ma prima che potesse dire qualcosa, il moro lo anticipò. -Era ora che aprissi. Stavo per finire i sassolini. Poi sarei passato a quelli più grandi ma credo che il vetro non avrebbe retto.-
-Cosa diavolo vuoi a quest'ora?- domandò seccato, Chris.
-Parlare...con te...Scendi?- rispose l'altro. Sembrava più una supplica che una domanda.
Il giovane Frost stava per rispondere che non aveva la minima intenzione di scendere a parlare con lui, che voleva che andasse via e lo lasciasse dormire. Ma, esattamente, come il pomeriggio al parco, qualcosa lo spinse a rispondergli di aspettare, che sarebbe sceso.
E pochi minuti dopo, Chris, era di sotto ad aprire la porta, nella speranza che sua zia non sentisse.
Kiran era di fronte a lui, la testa china e le spalle abbassate. Sembrava esausto e...puzzava di alcool.
-Hai bevuto?- domandò, istintivamente, il ragazzo castano, mentre l'odore di vodka investiva in pieno le sue narici.
Il giovane Marlow alzò appena lo sguardo su Chris. Aveva gli occhi rossi e gonfi. -Solo un pò...- ammise, tristemente.
Ma Chris capì che mentiva. Puzzava troppo per aver bevuto "solo un pò" come aveva detto. -Vieni dentro. Quì fa freddo.- parlò Chris, sospirando.
Salirono in camera e lì, Kiran, si tolse il giubbotto lasciandolo cadere a terra.
Chris storse le labbra e raccolse il giubbotto poggiandolo sulla sedia, insieme ai suoi panni. -Allora? Di cosa vuoi parlarmi, a quest'ora?- domandò.
Il giovane Marlow si era buttato sul letto del ragazzo castano con gli occhi bassi e la testa tra le mani. Non diede segno du aver sentito le parole di Chris e perciò non rispose.
-Kiran...- chiamò Chris, sedendosi al suo fianco.
A quel punto il moro alzò la testa e lo guardò negli occhi. Erano ancora lucidi, rossi e gonfi. Aveva la tipica espressione da cane bastonato, con tanto di labbra piegate in un broncio tristissimo, e sembrava stanchissimo.
-Chris...perdonami per tutto quello che ho fatto e per come mi sono...comportato...- mormorò Kiran. -...sono stato un vero stronzo e tu nemmeno lo meritavi...-
-Lascia stare, ormai é acqua passata- disse Christopher, stanco di parkare ancora di quello che era successo.
-Sono a pezzi. Potrei dormire qui? Con te?- chiese Kiran. Ma anche quella suonava tanto come una supplica e Chris si sentì stringere il cuore davanti a quegli occhi color caramello velati da un dolore profondo.
Ma, sebbene volesse dire di si, era certo che sua zia non l'avrebbe presa bene. E andare a svegliarla per informarla era escluso. Sua zia si sarebbe arrabbiata moltissimo. Comunque doveva tentare e, a prescindere dalla risposta che avrebbe ricevuto, avrebbe fatto restare Kiran. Si alzò dal letto e guardò il moro. -Aspetta quì. Torno subito.-
E fece per uscire dalla stanza, quando si sentì afferrare per un polso. Si voltò incontrando gli occhi del suo ospite.
-Ti prego, Chris, non lasciarmi solo- disse, quasi sul punto di piangere.
Il giovane Frost sorrise cercando di rincuorarlo. -Tranquillo, Kiran, vado solo ad avvisare mia zia che resterai quì per la notte.- Poi si staccò dalla stretta del moro ed infilò la porta.
Rimasto solo Kiran, si tolse istintivamente le scarpe sentendosi già un pò più libero.
Si guardò attorno e notò che la stanza non era poi tanto male. Oltre ai poster che aveva visto la prima volta, c'erano un paio di cornici con piccole foto di Christopher.
Quasi senza rendersene conto, Kiran, si era alzato dal letto e si era avvicinato a quelle cornici. Fissava quelle foto, rimanendo affascinato dalla dolcezza di alcune espressioni fatte da Chris, in quegli scatti.
Il giovane Frost rientrò in camera trovando il suo ospite a fissare le sue foto. -Non dovresti vedere certe cose. Potresti avere gli incubi questa notte- esordì.
Kiran si voltò, incontrando, quei magnifici occhi color nocciola. -Perché dici così?-
-Non é ovvio? Sono orribile- rispose Chris.
Kiran gli si avvicinò con passo lento. -Io non sono dello stesso parere e mi pare di avertelo già detto...-
L'altro rimase di sasso, ricordando il pomeriggio al parco, quando il moro gli aveva detto che era bello. Deglutì e distolse lo sguardo. -Mia zia ha detto che puoi restare, quindi bé...non so...se hai bisogno di un pigiama...-
-Dormo in mutande- si affrettò a dire Kiran, divertito dall'imbarazzo del castano.
-Oh...ehm...- Christopher non sapeva cosa dire dopo quelle parole. -Okay...nessun problema- aggiunse, sebbene la cosa lo mettese in imbarazzo. Quindi si infilò sotto le coperte e si spostò contro il muro per far spazio al suo "amico".
Rimasto in mutande e t-shirt, Kiran si stese sotto le coperte. Il letto era per una sola persona e si stava un pò stretti. Ma a lui non importava. Voleva dormire lì, con il ragazzo castano.
Chris si irrigidì al contatto con quel corpo, poi si giró dandogli le spalle e premette il pulsante che spegneva la luce della stanza. -Buonanotte- disse. Non sentendo alcuna risposta, ipotizzò che Kiran fosse già crollato, così chiuse gli occhi.
Fu in quel momento che sentì il corpo di Kiran girarsi e le sue braccia (perché non potevano essere di nessun altro) cingersi intorno alla propria vita. -Notte, bello- soffiò il moro. Poi si addormentò profondamente.-----------------------
Al suono della sveglia, Christopher aprì gli occhi di scatto e si girò nel tentativo di spegnere la sveglia. Peccato che avesse dimenticato il suo ospite, al quale rifilò una gomitata in pieno naso.
Il dolore fu così grande e imprevisto che Kiran si svegliò di colpo, prendendosi la parte lesa con entrambe le mani. -Ah....Cristo! Che dolore!- sbraitò chiudendo gli occhi.
-Oddio, scusa Kiran, ma non sono abituato ad avere ospiti nel mio letto- si giustificò Chris, veramente dispiaciuto.
Il giovane Marlow sbuffò, alzandosi dal letto. -Me ne sono reso conto, grazie.-
Chris lo imitò, e gli si avvicinò. -Fammi vedere se perdi sangue- disse, cercando di togliergli le mani dal naso.
L'altro però si scansò e lo fulminò con lo sguardo. -Faccio da solo- disse, brusco. Ed uscì dalla stanza senza curarsi del fatto che fosse in mutande.
Chris sospirò scuotendo la testa. "Ed ecco di nuovo il Kiran stronzo" pensò.
Fece per uscire dalla camera quando la porta si aprì ed entrò sua zia.
-Tesoro, dobbiamo parlare.-
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Don't leave me alone
RomanceChristopher é nuovo a Londra. Non conosce nessuno ma é deciso, forte e detemrinato ad iniziare la sua nuova vita, cercando di farsi nuovi amici e, magari una nuova fidanzata. Ma l'incontro con Kiran sconvolgerà le carte in tavola e fra i due nascerà...