Venerdì.
Chris odiava il venerdì.
Perchè c'erano tutte lezioni che non gli piacevano particolarmente.
Ma nonostante questo, si alzava presto e andava a scuola.
Anche perché era uno dei tanti modi che aveva per stare insieme a Kiran.
Quella mattina, il giovane Marlow, era passato in moto e Chris ne aveva approfittato per prendere la sua. Così erano andati insieme ed avevano anche parcheggiato vicino.
La prima lezione fu quella di chimica.
Chris e Kiran si ritrovarono separati poiché all'inizio delle lezioni i due avevano scelto un altro partner di laboratorio.
Chris faceva coppia con Evelyn mentre Kiran si era ritrovato controvoglia in coppia con Adam.
Il professore assegnò loro l'esperimento da fare nell'arco dell'ora, poi si sedette al suo posto ad osservarli mentre lavoravano.
-Allora Chris...- iniziò Evelyn, mentre mescolava due liquidi insieme. -...come va con Sophia?-
Il giovane Frost rimase fermo con la fialetta tra le dita. "Perché mi chiede di Sophia?" si domandò. -Ehm...bene...credo...- rispose.
-Mmh...e con Kiran?-
-Perché ti interessa saperlo?- domandò lui, di rimando.
-Bè, mi sembra ovvio, no? Tu sei mio amico e so quanto può essere stronzo mio cugino. Perciò mi interessa sapere come vanno le cose tra di voi, per essere certa che non ti tratti male o che non ci provi con te- rispose la giovane Watson.
Chris batté le palpebre. Quelle parole gli rivelarono una cosa alla quale, fino a quel momento, non aveva pensato. Kiran non aveva detto nulla circa la loro relazione, ma sua cugina sapeva che era gay. E magari lo sapevano anche i signori Watson.
Ma lui doveva fingere di non aver capito cosa intedesse la sua compagna.
-Ehm...in che senso "provarci"?- chiese, con finta ingenuità.
Stavano letteralmente bisbigliando ma il professore li sentì lo stesso e li riprese.
-Signor Frost, signorina Watson, devo forse ricordarvi che questo è un laboratorio di scienze e non un salotto per pettegolezzi?-
I due ragazzi sgranarono gli occhi nell'udire la voce del docente, mentre tutti smettevano di lavorare, e si voltarono a guardarlo.
-Ehm...ci scusi professore. Cercavamo solo di metterci d'accordo su come procedere con l'esperimento- mentì Christopher.
Il professore lo fissò per quelli che sembrarono minuti interminabili. Invece furono appena una manciata di secondi e distolse lo sguardo. -Non voglio sentir volare una mosca durante le mie lezioni. Non fatemelo ripete ogni santa volta- disse con severità. -E adesso, forza. Finite questo dannato esperimento prima che metta un insufficienza a tutti quanti.-
E in un attimo tutti ripresero a lavorare, perché nessuno aveva intenzione di prendersi un'insufficienza senza una valida ragione.
Chris ed Eve si scambiarono uno sguardo e quello della ragazza diceva "continueremo dopo la nostra conversazione".
Invece le cose erano andate diversamente.
Alla fine delle lezioni Chris raggiunse la sua moto e indossò il casco. Salì e attese che Kiran lo raggiungesse.
Il moro arrivò dopo un paio di minuti e sembrava che qualcuno lo stesse seguendo.
Chris notò un ragazzo più alto e più grosso di Kiran, prendere quest'ultimo per il giubbotto e farlo voltare.
Sgranò gli occhi convinto che avrebbero iniziato a darsele di santa ragione. Invece il grosso ragazzo disse qualcosa al giovane Marlow, poi lo spinse sa parte e si allontanò seguito da altri due tipi poco raccomandabili.
Kiran si voltò, sentendosi osservato, e incontrò gli occhi di Chris puntati su di lui. Capì d'istinto che aveva visto pa scena e sapeva che avrebbe iniziato a fare domande. Ciò che, forse, non sapeva era che lui non aveva la minima intenzione di rispondere. Perciò, mentre lo raggiungeva, decise che avrebbe stroncato la discussione sul nascere.
Christopher attese paziente e quando Kiran montò in sella alla sua Harley, fece per porre la domanda. Si bloccò incontrando lo sguardo del suo ragazzo, il quale disse -Non fare domande su ciò che hai visto. Fa finta di niente. É tutto sotto controllo.- E senza aggiungere altro, il moro infilò il casco e partì in direzione della casa dei suoi zii, lasciando Chris da solo nel parcheggio della scuola.-------------------------
Il giovane Frost non l'aveva presa affatto bene. Non gli era piaciuto il tono freddo con cui gli si era rivolto Kiran. E men che meno essere lasciato da solo nel parcheggio della scuola.
Si era irritato talmente tanto da non riuscire nemmeno a concentrarsi sui compiti e sullo studio.
Chiuso nella sua camera, fissò per quella che sembrava la millessima volta, lo schermo del telefono. Sperava sempre, forse stupidamente, di trovarci un messaggio di Kiran che gli spiegava cosa stesse succedendo con quei tipi. E magari anche un messaggio di scuse per essersi comportato in quel modo.
E invece niente. Niente di niente
Sbuffò e chiuse i libri. Basta con tutto quello studiare. Era inutile se non riusciva a concentrarsi.
"Perché?" si domandava. "Perché si è comportato in quel modo? Cosa mi sta nascondendo? Cosa voleva quel tizio grosso da lui?"
Tutte domande a cui non sapeva dare una risposta. Così decise di uscire a fare un giro in moto. Magari si sarebbe schiarito le idee e, magari, avrebbe incontrato anche Kiran. Si, magari...
Guidò tantissimo e, senza sapere nemmenp lui il perché, si ritrovò in periferia esattamente dove aveva trovato Kiran due mesi fa in pessime condizioni.
Lasciò la moto, dove l'aveva messa l'ultima volta ed iniziò a camminare. I vicoli erano avvolti nel più totale silenzio eccetto che per alcune voci. Sulle prime non riuscì a distinguerle né tanto meno a capire una sola parola di ciò che stavano dicendo. Ma, un angolo dopo l'altro sentiva quelle voci farsi sempre più distinte. Perse un colpo quando riconobbe quella del moro.
Quando si rese conto di essere arrivato, si nascose dietro un muro ed osservò la scena.
Kiran era di fronte al ragazzo grosso, con un giubbotto di pelle che sembrava andargli stretto.
Chris strinse gli occhi e capì il perché: quel giubbotto era di Kiran.
Cosa diavolo stava succedendo?
Ebbe subito la risposta.
-Devi pagare, Kiran, altrimenti sai cosa ti succede...vero?- disse il ragazzo grosso.
-Te lo ripeto per la millesima volta, Bull, ho pagato i tuoi ragazzi per quello che ho consumato. E lui c'era- rispose Kiran, indicando un ragazzo poggiato spalle al muro.
Il tizio chiamato Bull, si passò una mano fra i corti capelli neri e sorrise con una certa crudeltà. -Kiran, Kiran, Kiran...davvero pensi di prendermi per il culo?-
-Non è ciò che sto facendo, Bull. Ti sto dicendo la verità. Ho pagato ciò che ho preso e, ti ripeto che lui era presente- insistette il giovane Marlow, puntando nuovamente il dito contro il ragazzo che stava spalle al muro.
A quel punto Bull guardò in quella direzione e i suoi occhi grigio cenere incontrarono quelli verdi del suo amico. -Xavier, dimmi la verità...hai visto Kiran pagare la nostra merce?-
Il ragazzo chiamato in causa lanciò un'occhiata al moro. Era vero, lui c'era quando Kiran aveva pagato l'erba che si era fumato e la cocaina che aveva sniffato. Ma provava una forte antipatia per lui e decise che avrebbe mentito. -No- rispose secco.
Kiran sgranò gli occhi. -Bugiardo. Certo che mi hai visto...esattamente come io ho visto te insieme a quella ragazza dai capelli rossi. E ora che ci penso...Bull, la tua ragazza non ha i capelli rossi? Mmh...sai credo fosse proprio lei.-
Bull guardò Xavier con quei suoi occhi che davano l'impressione di essere diventati due grosse nuvole cariche di pioggia e lampi. -Cosa ci facevi con Beth?- domandò.
Negli occhi verdi di Xavier comparve la paura. Provò a dire qualcosa ma non ne ebbe il tempo.
Bull scattò e lo afferrò per il collo. -Dimmi che cazzo ci facevi con Beth?-
-Se vuoi te lo dico io- rispose Kiran, con un sorriso trionfale. Fino ad un attimo fa aveva rischiato di prenderle anche se stava nel giusto, ora conduceva la partita.
Ci furono diversi minuti di silenzio.
Bull non sembrava intenzionato a lasciare il suo amico e Chris, da dietro il muro, ebbe il brutto presentimento che l'avrebbe soffocato se non si fosse staccato in tempo. -Uno di voi inizi a parlare, altrimenti finisce male per tutti.-
Chris deglutì. Nonostante praticasse la box, non si sarebbe mai voluto trovare di fronte ad un avversario come quel Bull. Se un ragazzo viene chiamato "Toro" di sicuro o è molto irascibile o molto forte. In quel caso era sia uno che l'altro.
Kiran rimase al suo posto, accendendosi una sigaretta. -Allora...ieri pomeriggio, sono arrivato quì e come al solito, sai, mi sono servito e ho pagato...- iniziò, marcando bene le ultime parole. -Poi mentre l'altro tuo compare vi dava il resto ho visto lui che mi guardava. E, al suo fianco, c'era la tua ragazza...Beth
...e bè...devo dire che erano in atteggiamenti abbastanza intimi per due che dovrebbero essere solo amici. Questo é quanto. Adesso me ne posso anche andare- concluse, espirando il fumo.
-Non ti muovere, Marlow!- ringhiò Bull. Poi quasi senza sforzo, tirò via Xavier dal muro e lo mandò a sbattere con il muro di fronte.
Il ragazzo dagli occhi verdi urtò in malo modo e si accasciò dolorante. Provò a rimettersi in piedi ma venne colpito al volto. Poi un altro allo stomaco, alle braccia, alle gambe e ovunque riuscisse a colpire.
Chris rimase impietrito da quella scena. Quel tizio era proprio cattivo. Sembrava sfogare una rabbia repressa per anni e anni. No, decisamente non si sarebbe voluto battere con lui.
Anche Kiran era visibilmente paralizzato dalla reazione violenta di Bull. Puntando i suoi occhi su Xavier, provò un pò di pena. Le stava prendendo di santa ragione e il ragazzo più grande ci stava andando davvero pesante e probabilmente lo avrebbe ammazzato se qualcuno non lo avesse fermato. Ma in quel vicolo c'era solo lui e l'altro amico di Bull e Xavier, che sapeva chiamarsi Ivan. E quest'ultimo non sembrava intenzionato a far nulla.
Kiran sospirò interiormente e si disse che doveva intervenire. Quando fece per aprire bocca e dar fiato, accadde una cosa inaspettata.
Ivan caricò contro Bull.
Entrambi caddero a terra e Ivan iniziò a colpire a pugni sul viso, gridando qualcosa come "lascia stare mio fratello!"
Ma quel gesto di ribellione durò poco.
Bull subì giusto qualche pugno, nemmeno ben assestato. Poi alzò le braccia per difendersi e, infine, sfruttando la sua forza, si tolse di dosso quel moscerino.
Ivan cadde su un fianco e si rimise subito in piedi, pronto a battersi.
Bull lo imitò, tirandosi su ma, invece di affrontare Ivan, si voltò verso Kiran. Lo guardò con odio, mentre il sangue gli usciva dal naso e dal labbro inferiore destro. -Tu...brutto bastardo...godi delle sventure altrui, eh?-
Kiran capì che si riferiva al fatto che si fosse divertito a mettere due amici, uno contro l'altro. Non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma si...ci godeva, soprattutto se gli dava la possibilità di togliersi da un grosso guaio. -Ma no, cosa dici, amico?- domandò, quasi triste. -Non mi permetterei mai di ridere delle tue sventure e...-
-Fa silenzio!- tuonò Bull. E scattò verso Kiran, pronto a colpirlo.
Il giovane Marlow non fu abbastanza svelto e si ritrovò steso a terra da un pugno in pieno volto.
A quel punto Chris non riuscì a trattenersi. Uscì da dietro al muro e, con il sangue che gli ribolliva nelle vene, avanzò verso il ragazzo grande. Non disse nulla, si mosse come un robot, freddo e pronto all'azione.
Bull stava per infierire su Kiran, il quale stava in piedi un pò barcollante a causa del colpo ricevuto.
Chris bloccò il pugno diretto al suo ragazzo e guardò Bull con occhi infiammati.
Bull storse le labbra. -E tu chi cazzo sei, moscerino? Il suo ragazzo?-
Chris ignorò la domanda e spostò il pugno del ragazzo. Contraccambiò rapidamente, colpendo alla mascella e mandandolo a sbattere contro il muro. -Chi sono io non è affar tuo, schifoso pezzo di feccia. Ti basti sapere che se ti azzardi di nuovo a far del male a Kiran, non ci andrò tanto leggero- furono le parole del giovane Frost. Tutta la paura che aveva percepito prima, mentre lo osservava da dietro il muro, si era come dissolta nel nulla. Ora, in quel momento, mentre faceva da scudo alla persona che amava, si sentiva forte e carico, pronto a fare a pugni.
Bull tornò stabile sulle gambe, mentre perdeva sangue dalla testa, li doveva urtato il muro. -E così, Kiran...ti fai difendere da un moccioso. Da come picchia mi sembra una di quelle femminucce irlandesi...di quelli che si vantano tanto della loro box a mani nude e poi non sanno nemmeno dare un pugno come si deve.-
Kiran si sentì bruciare nell'orgoglio. Perché si era sempre battuto da solo, non era mai stato aiutato da qualcuno. Perché non ne aveva mai avuto bisogno. Ed ora Chris gli aveva appena fatto fare una pessima figura della quale si stava vergognando moltissimo. No! Non poteva sopportarlo! Doveva rimediare. Spostò Chris con malagrazia e si avventò su Bull.
Un pugno.
Un altro.
Un altro ancora.
E per chiudere, un calcio nelle parti basse.
Bull si piegò dal dolore e Kiran lo guardò come un cacciatore fissa la preda appena catturata. Poi gli sputò addosso e -Ascoltami bene, pezzo di merda, io non ho bisogno di farmi difendere da qualcun altro. So badare a me stesso. Ricordatelo la prossima volta che ti viene in mente di passare alle mani con me.-
Dopo quelle parole, il moro fece dietrofront e raggiunse Chris. Lo guardò nel peggiore dei modi e gli disse -Quanto a te, vedi di starmi alla larga o la prossima volta ti riduco come lui.- Poi lasciò il vicolo per fare ritorno a casa.
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Don't leave me alone
RomanceChristopher é nuovo a Londra. Non conosce nessuno ma é deciso, forte e detemrinato ad iniziare la sua nuova vita, cercando di farsi nuovi amici e, magari una nuova fidanzata. Ma l'incontro con Kiran sconvolgerà le carte in tavola e fra i due nascerà...