Nel pomeriggio, Chris, uscí a far passeggiare il cane di sua zia.
Era un bellissimo husky bianco di nome Ice. Nome decisamente appropriato, aveva pensato il ragazzo.
Sua zia gli aveva raccomandato di andare al parco perché Ice era abituato a passeggiare libero solo lí.
E Christopher si era diretto al parco. Tanto a lui non cambiava assolutamente nulla.
Quando raggiunse il posto, sganció il guinzaglio al cane e questi non perse l'occasione di lanciarsi in una frenetica corsa, senza dar fastidio ai bambini che stavano giocando. Anzi...semmai erano quei bambini a dar fastidio ad Ice.
-Ehi, bambini, non date fastidio al cane altrimenti si arrabbia- li avvertí Chris.
Quest'ultimi lo fissarono, poi si allontanarono andando a giocare piú in là.
-Allora non sei bravo solo ad allontanarti dalle persone, ma anche ad allontanare esse da te- disse una voce maschile.
E, ancora una volta, il giovane Frost non poté non riconoscerla.
Si voltó e sfortunatamente si ritrovó ad osservare la figura di Kiran che prendeva posto su una panchina.
Il moro batté piano una mano nello spazio vuoto facendo capire a Chris che voleva che gli si sedesse vicino.
Ma Christopher non voleva. Quel tizio gli faceva salire un nervoso tremendo e, davvero, lo detestava. Stava per dirglielo, per dire che "no, ci sono altre panchine sulle quale potrei sedermi, lontano da te" ma qualcosa, non sapeva esattamente cosa, lo spinse a tacere e a sedersi proprio lí.
-Cosa ci fai quí?- domandó Chris -Non hai qualcuno da importunare, nel pomeriggio?
L'altro fece una piccola smorfia e rispose -Senti, Chris...mi dispiace davvero per quello che é successo. Per tutto quello che é successo. Bacio compreso.
Era sincero, Kiran, mentre pronunciava quelle parole. Chris lo capí incontrando quei magnifici occhi marroni.
-Se é vero che ti dispiace, allora perché ti comporti da stronzo?- domandó il giovane Frost.
-Bé...io...- Era rimasto senza parole il moro. E guardando Chris, si sentí quasi schiacciato dai suoi occhi. E lui odiava sentirsi schiacciato o inferiore a qualcuno. La sua espressione mutó in un attimo. -Che cazzo ti frega se mi comporto da stronzo!?- sbottó, senza pensarci, alzandosi in piedi. -Faccio tanto per scusarmi e tu, invece di accettarle ti metti a rompere! Sai, credevo fosse giusto chiederti scusa e invece ho fatto una grandissima stupidaggine che non ripeteró mai piú! Sta a larga da me, Chris, o la prossima volta potrei non limitarmi ad essere stronzo- aggiunse, divenendo rosso in viso.
Quelle parole erano una chiara minaccia ma Christopher non aveva paura. Lasciò il guinzaglio e si alzó dalla panchina. -Vuoi forse picchiarmi?- domandó -Perché in tal caso sono pronto a darti una bella lezione e a rimandarti a casa piangendo.
Kiran Marlow serró i pugni alzandoli davanti a sé. -Ripensaci, Chris. Non vorrei farti male- disse.
-Oh Kiran...non sai quanto ti sbagli. Tu non mi farai proprio niente- ribatté il giovane Frost alzando i pugni.
Per Chris era un invito a nozze visto che praticava la box da quando aveva sei anni.
Il giovane Marlow sorrise crudelmente e sferró il primo pugno.
Chris lo paró e rispose colpendo ai fianchi scoperti.
Kiran si piegò dal dolore. Non era mai stato bravo ad incassare i colpi. Si alzó e fece una cosa imprevista. Si gettó su Chris.
Colto alla sprovvista, il giovane Frost si ritrovó steso a terra con il peso di Kiran ad impedirgli di muoversi.
-Tu...- esordì il moro. Aveva l'alito che odorava di tabacco, notó Chris, quindi era un fumatore. -...sei cosí dannatamente bello...-
Il ragazzo castano sgranó gli occhi. Bello? Un ragazzo...quel ragazzo gli aveva appena detto che era bello? Oddio!! Faceva uno strano effetto e si sentiva a disagio. Di solito erano le ragazze a dirgli di essere bello e lui accettava volentieri il complimento e non solo quello. Ma un ragazzo...Kiran, poi...no, non era mai successo.
E non doveva succedere altro.
L'istinto lo spinse a colpire su entrambi i fianchi contemporaneamente.
Kiran provó dolore ma non si mosse. I suoi occhi simili al caramello si chiusero un attimo, poi si riaprirono in quelli dell' altro ragazzo. -Sei tutto un fuoco...posso sentirlo...- mormoró a pochi centimentri dal suo orecchio.
Quelle parole spinsero Chris ad alzare una gamba e colpire con il ginocchio, le parti basse del moro.
Quel dolore, Kiran, non lo sopportó come gli altri. Gli occhi si fecero lucidi mentre finiva schiena a terra, di fianco a Chris.
Il giovane Frost si mise in piedi e lo guardó con rabbia. -Tu sei malato, Kiran! Va a farti curare e, te l'ho già detto...trovati qualcun altro. Io sono etero!- disse. Poi lanció un fischio e il bellissimo husky bianco arrivó di corsa con qualcosa fra i denti.
-Ehi, ma cos' hai in bocca?- domandó Chris, piegandosi sulle ginocchia. Lo prese notando che era un frisbee rosa. Sorrise. -Amico, dove hai preso questo?- domandó.
Ice abbaió ed inizió a saltellare in tondo.
-Ehi, scusami!- gridó una voce femminile.
Christopher si alzó e notó una ragazza che corrrva verso di loro.
-Ciao- salutó lui, con un bel sorriso. -E tuo?- domandó indicando l'oggetto.
-Si, grazie. Io e le mie amiche stavamo giocando quando é arrivato questo bel cagnone e si é unito a noi- spiegò lei. Era non molto alta, con un bel fisico sodo e la pelle candida. Aveva lunghi capelli neri legati in una morbida coda di cavallo e gli occhi di un meraviglioso verde smeraldo. -Comunque piacere, mi chiamo Sophia- si presentó lei, tendendo la mano.
-Christopher- disse lui -Ma puoi chiamarmi Chris.
-Chris il castratore- mormoró qualcuno alle spalle del ragazzo.
-E lui chi é?- domandó Sophia, notando il ragazzo che si stava rimettendo in piedi, appoggiandosi alla panchina.
-Nessuno- rispose freddo Chris -Ignoralo. É solo uno stalker al quale ho rifilato una ginocchiata nei gioielli di famiglia- aggiunse.
Poi prese la ragazza sottobraccio ed insieme, si allontanarono da quella panchina e da quel ragazzo che creava scompiglio nel cuore di Chris.
Per la terza volta Kiran vide il giovane Frost allontanarsi da lui. Per di piú con una ragazza che, doveva ammetterlo, era davvero bella, e questo faceva ancora piú male della ginocchiata presa nelle parti basse.
Spostó gli occhi sulla panchina e notò il guinzaglio del cane. E pensó che fosse un segno del destino. Un segno che stava ad indicare che si sarebbero rivisti.--------------------------
Christopher si rese conto di non avere il guinzaglio solo una volta giunto a casa. Ricordó subito di averlo lasciato sulla panchina e, cosa peggiore, vicino a Kiran.
Merda. Sapeva cosa sarebbe successo ma, in quel momento, mentre si apprestava ad entrare in bagno per fare una sana doccia rilassante, non voleva pensarci. Era stato bene in compagnia di Sophia e delle sue amiche e quel sabato sera sarebbero usciti insieme.
Una bella fortuna, nulla da ridire.
Mangió contento e si ritirò in camera sua. Aveva già fatto i compiti perció poteva dedicarsi al suo passatempo preferito: la scrittura del suo racconto.
Era una passione che gli aveva trasmesso suo padre quando era piccolo. E, crescendo, aveva iniziato a scrivere diverse bozze di racconti di generi e differenti. Poi aveva deciso di continuarne uno alla volta. Aveva scelto il fantasy ed era già arrivato a quinto capitolo. Come al solito, lo rilesse dall'inizio per corregere eventuali errori e poi proseguire.
Aveva appena finito di leggere, quando suonarono al campanello.
Il giovane Frost scattó dalla sedia e si affacció dalla finestra, anche se soffriva di veritigini.
E quando i suoi occhi riconobbero la figura di Kiran, sgranó gli occhi dandosi una manata sulla fronte: lo aveva proprio dimenticato.
Nel frattempo, al piano di sotto...
Amelia Frost, andò ad aprire la porta trovandosi di fronte ad un ragazzo che non conosceva.
-Buonasera- salutó educatamente, il giovane. -Chiedo scusa per il disturbo. Mi chiamo Kiran e sono un compagno di Chris. Sono venuto a riportare il guinzaglio del cane. Lo ha dimenticato al parco, oggi pomeriggio- aggiunse, mostrando l'oggetto.
-Oh, grazie, Kiran. Sei stato davvero molto gentile- disse la donna. -Vieni, accomodati.-
E Kiran entró, sorridendo cordialmente.N/A:
Ecco il sesto capitolo. Chiedo scusa per il ritardo, ma combatto con i miei problemi di salute e alle volte non sono in grado di scrivere. Cercheró di non far passare troppo per il prossimo capitolo.
Mi raccomando, leggete, votate e commentate. Ciao e grazie.
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Don't leave me alone
RomanceChristopher é nuovo a Londra. Non conosce nessuno ma é deciso, forte e detemrinato ad iniziare la sua nuova vita, cercando di farsi nuovi amici e, magari una nuova fidanzata. Ma l'incontro con Kiran sconvolgerà le carte in tavola e fra i due nascerà...