The Modern Will: The Fallen

Capitolo 4: Lo zampino del diavolo

20 febbraio 2023 - 8 mesi e 26 giorni alla fine del mondo

I due fratelli passarono i due giorni successivi nel cercare qualche indizio nell'hotel Ritz ma non riuscirono a trovare nessuna pista. Lucifero continuava a far finta di essere Thomas mentre Michele chiese ad un suo amico di prendersi cura della sua fattoria mentre era via. Durante il soggiorno a Londra, Michele si stabilì in un vecchio appartamento a basso costo.

"Niente! Papà non ci ha lasciato niente!" urlò Michele mentre era nel suo appartamento con Lucifero.

"Fammi usare i miei poteri fratellino. Posso manipolare il receptionist e chiedere direttamente di papà" suggerì il diavolo mentre osservava il lavandino che perdeva in cucina.

L'arcangelo si appoggiò al muro con le braccia incrociate e sospirò. Aveva già pensato al fatto di liberare Lucifero dal suo corpo umano, ma aveva timore di ciò che poteva fare. Poteva ribellarsi appena libero e tornare all'inferno dal suo esercito e mollarlo lì da solo. Ma i poteri del desiderio di Lucifero poteva risultare utile alle indagini. In quei giorni nessuno di loro aveva interagito con i dipendenti dell'hotel ma si erano introfulati di nascosto nelle varie stanze.

"Dovresti aggiustare il lavandino" ruppe il silenzio Lucifero "Mi sta dando alla testa il suono" aggiunse mentre continuava a osservare le gocce che cadevano.

"Non mi importa. Appena finiremo di indagare me ne andrò da qui" si allontanò dal muro "Ti libererò in parte. Riavrai la tua forza e il potere del desiderio, non altro in più"

Sul volto di Lucifero si formò un sorriso e i suoi occhi si illuminarono.

"Oh sì Michele. Mi sta venendo duro dall'eccitazione!" urlò Lucifero felice.

"Sei proprio un gentiluomo" commentò ironicamente mentre usciva in balcone per poi volare via verso il paradiso.

Lucifero lo seguì e osservò il cielo mentre iniziò a ridere. Gli mancava la sua vecchia forza. Non vedeva l'ora di tornare a manipolare le menti della gente. Pochi momenti dopo, Michele fece il suo ritorno con una chiave d'oro in mano. Lucifero lo guardò con gli occhi lucidi mentre l'arcangelo si avvicinava a lui.

"Aspettavo da anni questo momento" disse sorridendo.

"Non eccitarti troppo, non ti darò tutte le tue abilità" mise la chiave nel petto del diavolo e una luce divina acceca entrambi. Tolse la chiave mentre il fratello cadde a terra.

"Stai bene?" domandò Michele
.
Il diavolo si rialzò e scoppiò a ridere.
"Oh sì fratello. Il diavolo sta tornando" il suo tono di voce fece rabbrividire il fratello.

"No. Non è così. È un ritorno temporaneo. Ora andiamo all'hotel e sappi che ti tengo d'occhio" esclamò cercando di mettere in riga il fratello.

"Lo sai che non mi fai paura, vero?"

Michele iniziò a scaldarsi, il suo corpo si illuminò e i suoi occhi divennero celesti. Stese il braccio in avanti e creò un'onda d'urto che colpì il fratello. Lucifero sbatté contro il muro, la carta da parati e l'intonaco caddero su di lui e Michele si avvicinò. Lo afferrò per la giacca con entrambe le mani e lo tirò su. I due si guardarono negli occhi intensamente.

"Hai paura ora?" domandò Michele con decisione e furia nella voce.

"Un pochino" ridacchiò mentre guardava scioccato il fratello.

L'ultima vide che lo aveva visto in quel modo, era quando si ribellò e i due si sfidarono nella battaglia finale.
Michele lo mollò e si diresse verso l'uscita. Lucifero si sistemò l'abito e lo seguì fino alla hall dell'hotel.

"Salve bella signorina" disse con un sorriso il diavolo mentre appoggiava il braccio sul bancone. La receptionist lo guardò scioccata visto che non era abituata a certi saluti da parte dei clienti.