The Modern Will: The Fallen

Capitolo 5: Il messaggio

20 febbraio 2023 - 8 mesi e 26 giorni alla fine del mondo

"È enochiano" esclamò Lucifero mentre Michele illuminava la parete con la mano.

"Scrivi i simboli su un quadernino. Non possiamo rimanere qui in eterno" commentò Michele mentre indietreggiava per illuminare per bene il messaggio.

Lucifero prese dalla tasca un blocco note che normalmente usava per la sua recita da scolaro. Dopo aver superato le pagine in cui vi erano scritti appunti di storia e disegni di genitali maschili; i quali venivano designati da lui anche sui libri e quaderni dei suoi compagni per scherzo, giunse su un foglio pulito. Iniziò a segnare tutti i simboli. La sua attenzione si spostò verso la porta, quando udì i passi di una delle inservienti stregate lui stesso. Lui la osservò mentre passava di fronte alla porta d'ingresso della stanza, che i due avevano lasciato aperta per sbaglio. Stava per tornare al suo compito quando notò qualcosa che gli fece sbarrare gli occhi. La donna si bloccò all'improvviso, con la gamba in aria che fluttuava in aria e con il braccio curvo verso il naso dopo esserselo grattato.

"Hai finito?" domandò Michele, sentendo un po' la fatica di tenere il braccio teso per molto.

"Credo che avremo delle visite" rispose mettendo a posto quaderno e penna.

Michele lo guardò perplesso e si avvicinò a lui. Girò la testa verso la porta e notò la donna bloccata. Spense la luce della mano in fretta.

"Sicuro che quei angeli abbiano bevuto la tua improvvisa voglia di farmi da angelo custode?"

Michele deglutì

"Credo di sì. Anche se mi sono ritirato spiritualmente, sono pur sempre l'arcangelo supremo"

Udirono un tonfo provenire dal balcone alle loro spalle. Quattro colpi secchi alla serranda abbassata ruppero il silenzio tombale. I due sapevano che erano stati scoperti dai piani alti, Michele fece un respiro profondo cercando di calmarsi e di apparire autoritario a qualunque suo fratello fosse dall'altra parte, Lucifero temeva per i suoi poteri da poco risvegliati e della possibilità di tornare a fingersi uno studente. Michele tirò su la serranda mentre lo sguardo di Satana incrociò quelli dei fratelli.

"Salve fratelli" esclamò a gran voce Raffaele tenendo in mano una clessidra bianca, con la sabbia che scendeva dall'alto verso il basso.

Michele fiancò il gemello.

"Raffaele cara, qual'è il motivo della tua presenza?"

Raffaele camminò all'interno abbassando il capo con un piccolo sorriso. Rialzò lo sguardo per parlare.

"Semplice. Voi due state facendo qualcosa alle spalle del paradiso e non va affatto bene"

"Sto solo cercando di portare il nostro caro fratello sulla retta via" rispose l'arcangelo supremo avvicinandosi alla sorella.

"Nemmeno Dio ci è riuscito. Cosa pensi che lo cambierà?"

"La guerra. Nessuno la vuole"

Raffaele sorrise
.
"Oh davvero? Persino il diavolo?" spostò lo sguardo verso il fratello caduto.

"Diciamo che i demoni non sono dei ottimi soldati" fece un mezzo sorriso mentre parlava.

"Fidati di me sorella. Riuscirò a placare la malvagità di Lucifero e tornerà il fratello che tutti noi ricordiamo con estrema tristezza" Michele si mise di fronte alla donna con uno sguardo rassicurante.

"Non sono d'accordo con questo..." sospirò "...ma sei tu il capo"

"So quel che faccio. Puoi dire a Metatron di non preoccuparsi e di lasciare fare tutto a me"

"Ora puoi gentilmente premere il tasto play?" domandò Satana indicando la clessidra che Raffaele stringeva nella mano destra.

Lei agitò la clessidra e la sabbia scomparve mentre l'inserviente riprendeva la sua camminata.

"Attento a lasciare Lucifero con i suoi poteri" lo avvertì Raffaele mentre tornava sul balcone.