The Modern Will: The Fallen

Capitolo 16: La grande bugia

24 luglio 2023 - 3 mesi e 23 giorni alla fine del mondo
Mentre Lucifero e Belfagor stavano lavorando sul individuare l'ultimo discendente di Topazia Armünd; Michele era chiuso nel suo ufficio da giorni. Piangeva, osservava il suo dipinto appeso al muro e gli angeli che andavano su e giù nel giardino, fuori dalla sua finestra. Si sedette a terra, ai piedi del suo dipinto. Voleva morire in quel preciso istante. Non poteva ancora credere alla verità che Metatron gli schiaffò in faccia. Suo padre gli aveva mentito. Mentito a tutti i suoi fratelli, tranne che a Metatron. Perché? Era questa la domanda che lo tormentava. Perché non gli aveva detto niente? A lui. Il suo miglior figlio, colui che amava più di tutti gli altri e che aveva nominato nuovo capo dei angeli. E poi perché inventarsi una guerra tra paradiso e inferno per nascondere una riunione di famiglia? Aveva tenuto davvero buone le due fazioni in quei miliardi di anni? I demoni e gli angeli avevano lottato anche prima. Si erano trattenuti, le forze del paradiso avrebbero potuto distruggere l'intero inferno se avessero voluto, ma quella data non lo permise. Diciassette novembre duemila ventitré. Dove tutti avrebbe avuto fine. Qualcuno bussò alla porta, riportando alla realtà l'arcangelo.

"Michele? Tutto bene?" domandò Azazel aldilà della porta.

"Vai via!" esclamò lui, con la voce spezzata.

"Sono giorni che non esci. Metatron ha organizzato una riunione d'emergenza. Ti vorrebbe lì"

Al suono di quelle parole, la furia di lui crebbe. Lo voleva lì per poterlo mettere in imbarazzo davanti a tutti? Per aver scatenato la vera apocalisse?

"Dovrete fare a meno di me"

"Michele che succede? Con me puoi parlare"

"Te lo dirà Metatron tra poco. Vedrai"

"Fratello ti prego. Apri questa porta. Vieni anche tu"

Iniziò a pensarci. Forse aveva senso dopotutto. Poteva difendersi davanti a tutti. Dire la sua di verità. Si alzò da terra e andò davanti alla porta. Tese la mano per afferrare la maniglia ma qualcosa lo bloccò. Un pensiero gli balzò in testa. E se lui stesse diventando come Lucifero? Un ribelle? Scuoté la testa e fece svanire quel pensiero. Aprì la porta e non ebbe il coraggio di guardare la sorella.

"Andiamo"

La sala riunioni era al penultimo piano del castello. Era una stanza enorme, una delle più grandi del paradiso. Vi era un enorme tavolo al centro, circondata da sedie bianche, quelle destinate agli arcangeli avevano lo schienale più alto, e una lavagna sul muro. L'ultima volta che era piena, fu quando i demoni si intromisero nella rivoluzione francese. Tutti gli angeli si girarono a guardare Azazel e Michele entrare, notarono subito lo stato pessimo del loro leader. Alcuni bisbigliavano tra di loro, altri rimasero a bocca aperta mentre Metatron abbassò lo sguardo. L'arcangelo si sedette al suo posto, dal lato opposto della lavagna e dove sedeva Metatron, Gabriele e Raffaele ai lati.

"Fratelli e sorelle" disse Metatron, attirando l'attenzione da Michele a lui in un millesimo di secondo "Devo dirvi una cosa di estrema importanza"

Metatron iniziò a raccontare tutta la vicenda della grande guerra. La bugia. La grande bugia che aveva raccontato ai fratelli. Erano tutti quanti shockati. Raffaele dovette uscire per far sbollire i nervi mentre Gabriele era immobile, guardando il vuoto e pensando a tutto ciò che fece per il bene della famiglia e della sua fazione. Il cuore di Michele si spezzò e lo stomaco fece un giro su sé stesso quando udì nuovamente quella dura verità. Quando Raffaele rientrò, Metatron concluse il suo monologo.

"Non credo che il messaggio lo abbia lasciato nostro padre. Non credo che avrebbe iniziato all'improvviso l'apocalisse, di cui non so nulla. Mi disse solo che aveva in mente quest' evento ma non quando attuarlo. Ma questo non cambia un fatto molto importante" lanciò un'occhiata all'Arcangelo supremo "L'apocalisse è ufficialmente iniziato ed è a causa di Michele"